Venghino, siorri, alla fiera del “per mille”

2

frr8 per mille: alle istituzioni religiose riconosciute dallo Stato

5 per mille: ad enti non profit, a ricerca scientifica e sanitaria, ad attività sociali dei Comuni, al finanziamento delle attività culturali

2 per mille: ai partiti politici

Le tre misure di percentage designation rispecchiano a mio avviso la mappa del potere in Italia.

Alcuni principi.

Il potere aiuta il potere

Il potere esecutivo (composto dai partiti) aiuta i partiti. Fino a poco tempo fa il finanziamento pubblico dei partiti era sostenibile (in termini di “stampa”, di pubblica opinione). Poi qualcosa si è rotto. Allora il potere ha detto a se stesso, ma soprattutto ai cittadini: “Basta con il finanziamento pubblico ai partiti” (pochi hanno fatto notare al potere che un referendum del ’93 aveva già abolito il finanziamento pubblico ai partiti) “Ora lasciamo ai cittadini scegliere di finanziare i partiti”. A fianco di rafforzate misure per la defiscalizzazione delle donazioni a favore dei partiti, rinasce il 2 per mille per la politica, in realtà già sperimentato tra il ’97 e il ’99 con un ottimistico 4 per mille che non ebbe alcun successo.

Il potere aiuta il potere anche quando è “spirituale”

Hai voglia a chiamare l’Italia uno stato laico, se nessuno ha mai osato metter mano all’8 per mille che va in massima parte alla Chiesa Cattolica e che costa più di un miliardo di euro all’anno di imposte non riscosse. Era stato previsto che si adeguasse la cifra ogni tot anni per evitare che fosse sproporzionata. Mai nessuno l’ha messa in dubbio, l’8 per mille vive e combatte con noi e con tutte le sue contraddizioni.

Il potere concede col contagocce a chi può portargli dei voti

Qui si gioca il 5 per mille. Il potere si arruffiana ogni anno il non profit per poter dire: vedi, ancora una volta ci ho pensato io ad aiutarti. Una sorta di pusher che dà la dose quotidiana al suo tossico, ogni volta tagliata un pochino, la dose, senza dirglielo – per carità – anzi facendogli credere che è tutta roba buona. La questione del 5 per mille stabile è una chimera sventolata davanti al naso dei piccoli drogati senza potere. Se verrà stabilizzato sarà una porcheria pazzesca – qui ho commentato le proposte di legge – altrimenti teniamoci la giostra annuale dell’inserimento di un comma strampalato, scritto coi piedi, che dice che sono prorogate norme scritte anch’esse coi piedi, e attuate pessimamente da una burocrazia (potere degli uffici) che nulla vuole concedere a questa gente … il non profit … ma chi sono … cosa contano?

Se questi sono i “sentiment”, le motivazioni di chi ha il potere di legiferare e regolamentare, il prodotto non può che essere quello che ho riportato ieri sul Sole 24 Ore (10 giugno) in uno schema.

La cartina tornasole del potere presenta queste variabili: assenza o presenza di un tetto, obbligo di rendicontazione separata, attribuzione delle quote non optate, possibilità di utilizzare i fondi del “per mille” per farsi pubblicità sul “per mille”, tempi di liquidazione dei contributi del cittadino.

PARTITI

E’ presente un tetto – in realtà non ancora definito – che è abbastanza basso, ma si tenga conto che ci sono altre misure di salvaguardia (tipo concedere gratuitamente o a canoni moderati immobili pubblici ai partiti, uno per provincia!!!).

Dato che il costo degli immobili per le sedi di partito è una parte rilevante dei bilanci degli stessi, il 2 per mille può permettersi anche di non raccogliere l’inoptato.

E poi, vuoi mettere? Fuori dai periodi elettorali, il servizio pubblico sostiene a propri costi i messaggi pubblicitari dei partiti. Quindi i partiti si faranno pubblicità sul 2 per mille a spese dello Stato.

I partiti sono obbligati a fare sì un bilancio, ma non un rendiconto separato del 2 per mille. Dato che lo ritengono un adempimento inutile (e hanno ragione, per una volta) non se lo autoimpongono.

I soldi arrivano con due anni di ritardo, ma nel frattempo il finanziamento pubblico ai partiti viene mantenuto – indovinate per quanto? – per due anni.

ISTITUZIONI RELIGIOSE

L’8 per mille non ha un tetto; più alto vola l’irpef, più aumenta l’8 per mille. Quasi un’immagine onirica. Di certo sognano le istituzioni religiose. Verrebbe da dire: Chiedilo a loro come ci si sente iper privilegiati!!! Collegato all’assenza di tetto c’è la questione dell’inoptato. Come risaputo, chi non firma nelle caselle dell’8 per mille è come se firmasse un 80 % alla chiesa cattolica e le briciole allo Stato e alle altre istituzioni religiose. Tutto molto bello. Tutto molto laico.

Chi riceve l’8 per mille deve rendicontare separatamente la destinazione delle somme, per una semplice ragione; che le istituzioni religiose non hanno obblighi generali di rendicontazione verso lo Stato e qui siamo nel “particolare”, pertanto, dai, almeno questo!

Le istituzioni religiose non hanno alcun divieto nell’utilizzare i soldi dell’8 per mille per le campagne di promozione sull’8 per mille, come è giusto.

In merito ai tempi di liquidazione, una grossa parte viene anticipata “anno su anno” cioé il 2013 viene versato in grossa parte nel 2013 (mi sento male mentre lo scrivo) calcolato sulle medie di redditi e del versato di 3 anni prima, per poi andare a conguaglio successivamente.

5 PER MILLE

Cosa dicevamo del potere?

La situazione, per i più distratti, è la seguente.

C’è un tetto che viene applicato non si sa con quanta legittimità e che più volte il servizio tecnico legislativo delle camere ha detto di non essere veramente un tetto ma una previsione di spesa. Il tetto o presunto tale viene applicato senza dire nulla, senza dare spiegazioni.

La rendicontazione separata viene chiesta con severità. Giusto? Sarebbe giusto se gli enti in questione non fossero già tutti obbligati a fare “n” rendicontazioni (da quella annuale di legge alle altre). Viene applicata la severità verso i non potenti, lo si noti.

Viene attribuito il non optato? Assolutamente no.

Vige il divieto di utilizzare i fondi del 5 per mille per la pubblicità. Perché? Perché quando ci è comodo facciamo venire fuori il peggio del populismo e lo erigiamo a legge!

Quando viene saldato il 5 per mille? Dopo due anni dalle scelte (le sportive dilettantistiche aspettano ancora il 2010!!!). E zitti e muti, sapete?

E pensare che oggi sono di buon umore!

Carlo Mazzini

Related Posts with Thumbnails
Share.

About Author

2 commenti

  1. Sottoscrivo ogni singola parola.
    Per la serie “3 pesi e 3 misure”.

    E poi qualcuno parla di semplificazioni…

    • Per quanto riguarda il 5×1000 ci sono pure le sotto-misure, quello del 2010 è stato riscosso da tutti gli enti escluso le associazioni sportive per le quali deve ancora iniziare la procedura per la richiesta dei documenti necessari per la riscossione!!!

Reply To Paolo Cancel Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza cookie per funzioni proprie. Se continui nella navigazione o clicchi su un elemento della pagina accetti il loro utilizzo Per maggiori informazioni vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy"

Vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy" - Per contattarci su questioni "Privacy" scrivi a "studiouno (chiocciola) quinonprofit.it"

Chiudi