Quella fretta un pò sospetta sul Consiglio nazionale del terzo settore

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Non è che io penso male, è che mi portano a farlo.

Qualche settimana fa, è stata resa nota la composizione del Consiglio nazionale del terzo settore, organismo di consultazione del terzo settore che ai sensi dell’articolo 60 del Codice del Terzo Settore dovrà:

a) esprimere pareri non vincolanti, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano il Terzo settore;
b) esprimere parere non vincolante, ove richiesto, sulle modalita’ di utilizzo delle risorse finanziarie di cui agli articoli 72 e seguenti;
c) esprimere parere obbligatorio non vincolante sulle linee guida in materia di bilancio sociale e di valutazione di impatto sociale dell’attivita’ svolta dagli enti del Terzo settore;
d) designare un componente nell’organo di governo della Fondazione Italia Sociale;
e) essere coinvolto nelle funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo, con il supporto delle reti associative nazionali;
f) designare i rappresentanti degli enti del Terzo settore presso il CNEL ai sensi della legge 30 dicembre 1986, n. 936.

Inoltre dovrà dare parere sulle linee guida della raccolta fondi (art 7, c 2) e sulla modulistica degli schemi di bilancio ex art 13.

Qualche giorno fa è stata convocata la prima riunione.
Ora, lo sapete, sono una mente semplice semplice. Ragione per cui quando sento parlare di organi che non hanno un vero e proprio potere, storco il naso e mi chiedo a cosa servano davvero. Poi rinsavisco e dico tra me e me che meglio essere comunque a fianco della stanza dei bottoni che non esserci proprio, e che forse un CNTS potrebbe essere utile. Diciamo che sono un pò combattuto.
Poi leggo i nomi dei componenti del CNTS e a fianco di ottime persone (in realtà tutte), diciamo che a fianco di persone competenti (per sapere o per rappresentanza reale) ce ne sono altre che restano ottime persone ma che ingrossano le fila dei soliti ignoti.
E’ anche vero che non posso essere così presuntuoso di conoscere tutti, ma un quarto di secolo di frequentazione dei piani non bassi del Terzo settore mi danno da pensare sulla folla di carneadi che affollano il Consiglio.

Poi un altro pensiero mi ronza per la testa. Parliamo di fretta. Si sarebbe dovuta avvertire la fretta di licenziare i testi del decreto correttivo (soprattutto del Codice), del decreto sulla definizione delle attività diverse (articolo 6), del decreto sulla definizione delle donazioni di beni (83), di quello sull’attuazione del social bonus (81), per non parlare delle agevolazioni fiscali per chi emette i titoli di solidarietà (77) e magari anche del decreto sul 5 per mille (che sarebbe dovuto uscire a novembre scorso), per tacere della partita del Registro unico nazionale del terzo settore senza il quale gran parte della norma non prende avvio.
E’ stato detto da Bobba, e non solo, che molti di questi decreti sono in via di definizione e noi gli crediamo.
Ma quando si parla di fretta, si parla di voler toccare con mano i decreti, vederli sulla Gazzetta ufficiale. Niente, nisba, il vuoto.
Ma – e sottolineo MA – abbiamo costituito di fretta il Consiglio nazionale del terzo settore. Che ha potere su nulla, darà indicazioni (ottime, almeno lo speriamo) su tante cose ma – nel concreto – non fa andare avanti la legislazione che ci interessa neppure di un millimetro.
Ma allora perché mai hanno scelto comunque di costituire subito (avverbio un pò eccessivo, dato che sono passati 6/7 mesi dalla pubblicazione del Codice) un organismo di consultazione se non c’è l’oggetto della consultazione?
Non è che qualcuno subodorava la debacle dell’attuale governo e allora bisognava mettere al sicuro in un posto di non-potere (ma comunque di influenza) gli amici della parrocchietta?
Vedi cosa ti spingono a pensare?

Carlo Mazzini

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2 commenti

  1. È evidente: hanno costituito in fretta l’organismo del terzo settore per cercare di salvaguardare in qualche modo la riforma prima di precipitare politicamente nell’abisso…

  2. A casa mia si dice “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca…” devo dire che anche io che lavoro nel campo ho avuto il Suo stesso pensiero…

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