Dal Senato è uscito un testo della legge di conversione del DL 159/07 che – per lo specifico del 5 per mille 2006, first edition – ha dell’incredibile.
Ci sono lobby e lobby!
Leggete: all’esame della Camerà andrà questo testo:
“Articolo 20
(5 per mille)
1. 1. Lo stanziamento di cui all’u.p.b.4.1.5.21 (5 per mille IRE volontariato e ricerca) di cui al bilancio dello Stato 2007 è integrato di 150 milioni di euro per l’anno 2007.
1-bis. A modifica dell’art. 1, comma 337 della Legge 23-12-2005, n. 266 e dell’art. 1, commi 1234 e seguenti, della Legge 27-12-2006, n. 296, sono ammesse al riparto della quota del 5 per mille IRPEF le Associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal C.O.N.I. a norma di legge.”
Primo comma. Attenzione: UPB significa “Unità Previsionale di Base”, definite da art 1, c 1, D Lgs 279/97 come “l’insieme organico delle risorse finanziarie affidate alla gestione di un unico centro di responsabilita’ amministrativa”, per lo specifico dei bilanci previsionali dello Stato.
In poche parole, al comma 1 confermano nè più nè meno i soldi che poche settimane fa si è scoperto che gli italiani hanno affidato alle organizzazioni con il 5 per mille (2006). Infatti ai 270mln euro già previsti (Relazione tecnica del tesoro alla Fin 2006) sono stati aggiunti altri 150 milioni.
Al comma 1-bis ci si è piegati alla lobby dello sport dilettantistico.
E si è così contraddetto ciò che proprio ieri affermava l’Agenzia delle Entrate: l’iscrizione al Coni non vale ai fini del 5 per mille, sentenziava giustamente l’AdE.
Il DL che passa all’esame della Camera dice giusto il contrario, andando a commettere un ingiustizia verso le associazioni sportive dilettantistiche che avevano correttamente interpretato la norma e NON si erano iscritte.
Carlo Mazzini
