E’ una prova, prendetela come tale.
E’ stato divertente.
Cosa ne pensate? Credete possa essere utile?
Carlo Mazzini
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Questo il testo
Quale sarà il diluvio prossimo venturo?
Il diluvio prossimo venturo sarà l’applicazione dell’articolo 30, una normativa che obbliga le associazioni a dichiarare se e in quale misura svolgono attività decommercializzate.
Facciamo un passo indietro.
Da molti anni esiste una legge che consente alle associazioni di non pagare le imposte (IRES e IVA) sui corrispettivi che gli associati danno all’associazione per ottenere determinati servizi o beni.
E’ il caso del corso di formazione (lezioni di sanscrito antico), dell’attività sportiva (corso di badminton), del corso di danza merengue.
Faccio parte di una di queste associazioni e oltre alla quota associativa pago un corrispettivo per un corso di una certa durata.
Per ottenere la defiscalizzazione di queste entrate, l’associazione deve aver scritto nello statuto e rispettare certe regole inerenti la democraticità della struttura associativa, l’assenza di scopo di lucro che consiste tra l’altro nel non dividersi gli eventuali avanzi di gestione, di redigere un rendiconto annuale che deve essere approvato dall’assemblea dei soci.
Questo fino ad ieri bastava.
A fronte di alcuni abusi, il legislatore ha inteso penalizzare tutto il settore, cioé richiedere a tutte le circa 200.000 associazioni di produrre informazioni e dati da inviare all’Agenzia delle Entrate secondo un modello che non è stato ancora pubblicato.
Stupisce la grossolanità della misura.
Per colpire i malfattori, che ci sono ma che non si ritiene facciano sistema, e neppure che rendano non più credibile tutto il non profit, per colpire questi malfattori si appesantisce di un ulteriore adempimento tutto il settore.
Almeno duecentomila soggetti.
Pesca a strascico
Sparare nel mucchio
Chiamatela come volete; diciamo che tra tante idee, si sono fatti venire in mente … la peggiore.
Dimenticavo la barzelletta finale.
Il governo ritiene di incassare da questa misura 150 milioni nel 2009, altrettanti nel 2010, 300 nel 2011
Neppure Il servizio normativa della Camera ci ha creduto: ha chiesto quale fosse il criterio di calcolo di queste cifre
Nessuna risposta, ovviamente
Buona serata

4 commenti
Ciao, non mi è chiara una cosa, con l’intruduzione dell’art 30 le A.S.D. le nuove associazioni (la mia è culturale) cosa deve includere nello statuto per avere le agevolazioni fiscali? E se fosse già esistente, cosa accade?
Bisogna verificare che siano inseriti nello statuto i termini (e rispettati) di cui all’art 148, c 8, DPR 917/86 che sono:
” a) divieto di distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di
gestione nonche’ fondi, riserve o capitale durante la vita
dell’associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano
imposte dalla legge;
b) obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente, in caso di suo
scioglimento per qualunque causa, ad altra associazione con finalita’
analoghe o ai fini di pubblica utilita’, sentito l’organismo di controllo di
cui all’articolo 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e salvo
diversa destinazione imposta dalla legge;
c) disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalita’
associative volte a garantire l’effettivita’ del rapporto medesimo,
escludendo espressamente la temporaneita’ della partecipazione alla vita
associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d’eta’ il
diritto di voto per l’approvazione e le modificazioni dello statuto e dei
regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell’associazione;
d) obbligo di redigere e di approvare annualmente un rendiconto
economico e finanziario secondo le disposizioni statutarie;
e) eleggibilita’ libera degli organi amministrativi, principio del
voto singolo di cui all’articolo 2532, comma 2, del codice civile,
sovranita’ dell’assemblea dei soci, associati o partecipanti e i criteri di
loro ammissione ed esclusione, criteri e idonee forme di pubblicita’ delle
convocazioni assembleari, delle relative deliberazioni, dei bilanci o
rendiconti; e’ ammesso il voto per corrispondenza per le associazioni il cui
atto costitutivo, anteriore al 1 gennaio 1997, preveda tale modalita’ di
voto ai sensi dell’articolo 2532, ultimo comma, del codice civile e
sempreche’ le stesse abbiano rilevanza a livello nazionale e siano prive di
organizzazione a livello locale;
f) intrasmissibilita’ della quota o contributo associativo ad
eccezione dei trasferimenti a causa di morte e non rivalutabilita’ della
stessa. ”
Se sono già presenti, bisogna attendere la pubblicazione del modello da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con il quale si comunicano i dati e i fatti relativi alla fruizione delle sopra citate agevolazioni.
Carlo Mazzini
la mia è una aps che ha solo attività istituzionali con quota di iscrizione annuale dei soci e quote di partecipazione ad alcuni degli eventi, ad oggi che rischio?
Buongiorno
Lei sta utilizzando la norma sopra richiamata (art 148, comma otto) e pertanto gode dell’agevolazione dello stesso articolo.
Rischio … vediamo.
Deve ancora uscire il Provvedimento del Direttore dell’Ag delle Entrate con il quale si richiede alle associazioni come la sua di relazionare – con dati – l’attività e il rispetto del 148, rispetto formale e sostanziale, I presume.
Il rischio pertanto non è attuale, ma futuro; quando uscirà questo provvedimento ci sarà una scadenza, delle cose da fare ecc.
Qui informeremo; lei stia pronta, senta anche i Centri di Servizio per il volontariato che qualche servizio alle APS lo danno, di norma
Cordiali saluti
cm