Il Forum s’inquieta perché Lepri non segue le sue indicazioni. Che novità!

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Il Forum Terzo Settore s’indigna perché Lepri martedì scorso non ha dato parere favorevole ad alcuni emendamenti suggeriti dal Forum ai senatori.
Il Forum ha fatto quindi il suo dovere: ha studiato, ha cercato di districarsi in questo ddl molto difficile da comprendere (nel senso che è scritto male e non si capisce dove voglia andare a parare), ha illustrato ad alcuni senatori ipotesi di emendamenti e i senatori – probabilmente senza capirci più di tanto – hanno presentato gli emendamenti in Commissione.
Il Forum ha fatto lobbying, come è nel suo potere, diritto e dovere.
Il Forum lamenta che per due aspetti – che tralascerei un secondo – Lepri non ha seguito le loro indicazioni e si dicono sconcertati.
Non andiamo a valutare la bontà degli emendamenti; vi basti che con uno voleva avverare il sogno di tante grandi sigle dell’associazionismo, ovvero l’equiparazione delle APS alle ODV.
Lepri, a sua volta “suggerito” da organizzazioni che sono giustamente (a mio parere) favorevoli a marcare la differenza tra volontariato ed associazionismo, non ha accettato l’indicazione del Forum.
Il Forum si è quindi lamentato in pubblico, anche su Vita che ne ha rilanciato lo sconcerto.
Dello sconcerto del Forum mi colpiscono due questioni alle quali aggiungo un suggerimento non richiesto: la prima questione concerne la forma. Dire e lamentarsi del fatto che Lepri non ha seguito le sue indicazioni è legittimo, ma dirlo senza spiegare su quali argomenti non è fenomenale.
Leggete e cercate di capire, se ci riuscite, quello che ha scritto il Forum:

Sul tema dell’autofinanziamento e su quello della valorizzazione del volontariato le nostre richieste appaiono completamente ignorate: avevamo invitato a porre una particolare attenzione al tema del riconoscimento delle attività di autofinanziamento che per moltissime organizzazioni rappresentano la principale fonte di sostentamento, nonché garantiscono autonomia ed un rapporto fiduciario costante con i soci e i cittadini nelle comunità locali. Al contrario, ci sembra che l’intenzione sia quella di assimilare queste realtà ad imprese con finalità commerciali. Con evidenti enormi danni che ne conseguirebbero. Anche l’emendamento 5.3 del relatore, così come riformulato nella stessa seduta su richiesta del rappresentante del Governo, ci lascia esterrefatti. Riconoscendo e favorendo «la specificità delle organizzazioni di soli volontari» rimarca una piena distanza dalla nostra proposto di valorizzare e semplificare la normativa sull’associazionismo per consentire una più ampia partecipazione dei cittadini ad esperienze di volontariato.

Ma che avranno voluto dire?
Cosa è l’autofinanziamento? Spiegatelo. Come lo volevate cambiare? Mostratelo. Cosa ha rifiutato Lepri? Esplicitatelo. Cosa sarebbe cambiato nella vita delle organizzazioni? Chiaritelo.
Se ti lamenti pubblicamente con un potere e dici che non sei d’accordo, perché non spiegarlo per bene?
Che il Forum abbia un deficit di comunicazione è chiaro e la ragione – per me – è evidente. Storicamente, molte delle persone che hanno retto o reggono (nel bene e nel male) il Forum vengono o vanno verso a) sindacato, b) politica nel senso di enti molto vicini ai partiti o i partiti stessi. Sono due condizioni legittime, ognuno ha l’aspirazione che ha, ma quando sei immerso in quei due mondi risenti del loro linguaggio rivendicativ-involuto.

Secondo aspetto del mio sconcerto relativo allo sconcerto del Forum: i numeri. Il Forum dà i numeri, nel senso che afferma

Solo come Forum rappresentiamo 80 associazioni a livello nazionale, nelle quali si riconoscono oltre 100mila enti di terzo settore italiano.

Ecco, tutto sta nell’interpretare “nelle quali si riconoscono”.
Qui c’è la maestria (o il disperato tentativo) di far pesare dei numeri che non dicono in modo esplicito ciò che il Forum sottintende, ovvero che il Forum rappresenta un terzo del non profit.
Lepri e Bobba (quest’ultimo concorda con Lepri nel rigettare gli emendamenti ispirati dal Forum) sono furbi di tre cotte e sanno benissimo (Bobba è stato anche portavoce del Forum, illo tempore) che il Forum non rappresenta un terzo del non profit.
Lo sanno per due ragioni fondamentali.

– all’interno delle 80 organizzazioni nazionali esistono differenze di posizione notevole per qualsiasi tema, anche sul DDL: di rimando, le oltre 100mila organizzazioni non sono falangi armate tutte a favore di un unico testo o proposta: andate a leggere chi sono e scoprirete quanto son diverse. E capite anche voi come sia facile “rompere” un fronte così disomogeneo; http://www.forumterzosettore.it/organizzazioni/soci/
– Che poi e 80 organizzazioni sommate ai loro soggetti associati diano un risultato totale di oltre 100mila enti, ho qualche dubbio. In media, ogni ente dovrebbe “rappresentare” 1.250 enti! L’ARCI – che è l’Arci, mica pizza e fichi – conta 5.000 tra circoli e strutture. L’ANPAS – le pubbliche assistenze, la gran parte – non raggiunge le 1.000 unità. Non vogliamo mica parlare delle cooperative (ci sono anche loro) alle quali non frega nulla dell’associazionismo!

Io sono dell’idea che buone o meno buone che siano le idee del Forum (in generale e nello specifico), il soggetto dovrebbe ricalibrare un po’ la sua strategia. E veniamo al suggerimento non richiesto, quello sulla credibilità.
Per essere credibili di fronte alla politica, all’opinione pubblica e al non profit, bisogna stare lontani dalla politica e questo, il Forum, non sembra capirlo. E la vicinanza alla politica – che il Forum ritiene evidentemente un plus – gli si ritorce contro sia quando al Governo salgono soggetti “amici” (come dovrebbero essere ora) sia quando a Palazzo Chigi si insedia un soggetto tecnico o non allineato al Forum.
Abbiamo registrato più volte come la presenza di governi o parlamentari “amici” non abbia portato a interlocuzioni serene.
Caro Forum, per fare il tuo lavoro, che, lo capisco, è complesso, e per farti veramente riconoscere dal non profit italiano – e dalle istituzioni – come soggetto che parla almeno in parte a suo nome, fai un passo indietro dalla politica.

Non dar di gomito ai politici cosiddetti “amici”.

Non datevi del “tu” nei convegni con questi che vengono a dirci della comunanza d’interessi.

Segna, marca la differenza e la distanza.
Così, la prossima volta che presenterai il tuo sconcerto sarai più credibile.
E saremo tutti al tuo fianco.
Sempre che – al netto del contenuto – ti esprima in maniera comprensibile.

Carlo Mazzini

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