Decreto su servizio civile pronto, anzi quasi pronto, forse nel 2017

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Alcuni giorni fa (9.11), Vita ha pubblicato la notizia dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del primo decreto legislativo sulla riforma del terzo settore, quello con tema servizio civile universale.
Poletti, tutto gongolante, gongoleggia sul tema dicendo cose che per gli ignoranti come me non significano granché se non che è molto contento.
Ecco la prima parte della sua dichiarazione:

“Oggi il cantiere sociale che punta a costruire un contesto di maggiore coesione fa un ulteriore passo in avanti, confermando l’impegno del governo per promuovere la partecipazione attiva dei giovani attraverso esperienze in progetti di solidarietà e di inclusione sociale.”

Finché continuano a parlare così, mi chiedo come pensino di essere capiti, sempre che abbiano un qualche interesse ad essere capiti.
Quindi – chiederete voi – dov’è il decreto? E’ già disponibile?
In realtà no, ed è ben lontano da aver forza di legge, in quanto, al netto del gongoleggio del Ministro, l’iter prevede che
– il testo ha ricevuto l’approvazione del CDM in un esame preliminare
– ora va alla Conferenza Unificata (è la Stato-Regioni + Stato Città ed autonomie locali) che dà il suo parere
– poi va alle Commissioni competenti Camera e Senato, che danno il loro parere
– tornato in CDM, il Governo può considerare le critiche / suggerimenti degli organi consultivi (e se crede può anche rimandarveli successivamente) oppure no e comunque adottare e mandare in Gazzetta Ufficiale il testo che diventa Decreto Legislativo (con numero) con forza di legge.
Ci piaccia o no, questo è l’iter dei DLgs, iter che vi può sembrare un pò lungo (i due pareri dovrebbero complessivamente prendere non più di 50 giorni, credo) ma che è a garanzia del fatto che la funzione legislativa non è del Governo, normalmente e i decreti legislativi sono un’eccezione (prevista dalla Costituzione) e pertanto una qualche prudenza bisogna applicarla.
Fatti i calcoli, considerando anche la legge di stabilità e l’iper lavoro del parlamento in questo periodo, temo (ma non ho la palla di cristallo) che il D Lgs non uscirà entro l’anno 2016.
La mia considerazione è quindi la seguente: quando un sottosegretario a caso (Bobba) afferma che è pronto il decreto sul nuovo servizio civile e lo dice il 23 agosto (il giorno prima del terremoto) aggiungendo “è pronto per essere mandato in Consiglio dei ministri: se non ci saranno intoppi, potrà essere licenziato entro la prima metà del mese di settembre”, capiamo che il terremoto possa aver sconvolto oltre alle vite di molte persone anche i piani delle priorità del Governo, ma forse dare una controllata a ciò che si afferma e poi andare a rettificare dando un aggiornamento alle scadenze potrebbe essere una buona idea, dato che nella stessa intervista affermava “Entro l’anno contiamo di portare in Consiglio dei ministri anche i decreti su impresa sociale e Consiglio del Terzo settore (che conterrà anche i passaggi su reti associative e Fondo progetti). Poi toccherà agli altri due decreti: Codice Terzo settore e Cinque per mille”.
Chiariamoci. Io non ho alcuna fretta. Meglio fare le cose con calma e bene che in fretta e male (così ci insegnano i gattini non vedenti – politically correct).
Ma ricordo che il termine per l’ok dell’ultimo decreto legislativo da parte del CDM è a metà maggio 2017.
So, sono consapevole che scrivere norme su questi temi è lavoro davvero oneroso e difficile – a proposito: si sa chi le sta scrivendo? Qualcuno ha indagato?.
Ma non sarebbe d’uopo dare un nuovo scadenzario al non profit dicendo: entro fine gennaio presentiamo questo, entro fine febbraio ecc.?
Altrimenti rimane l’impressione di quando si è in balia degli scioperi e si aspetta un treno alla stazione. Hai una tratta di solo 50 km da fare e leggi: ritardo 25 minuti … dopo poco il ritardo aumenta a dismisura (col problema che viene espresso in minuti e devi fare la divisione per 60 per capire quante ore sono), nessuno ti dice se ci sarà un servizio di autobus sostitutivo, inizia a piovere e fa freddo, i tuoi ti chiamano al telefono e ti chiedono a che ora arrivi in stazione e tu dici nervosamente che non sai neppure se rivedrai mai più la tua città … e ti senti in balia di un destino cinico e baro solo perché non c’è uno straccio di soggetto che si prende la responsabilità di dire come stanno le cose!
Ecco. Non sarebbe più intellettualmente onesto dire: l’iter è lungo, noi abbiamo prodotto un testo che ci piace (e lo pubblicate), adesso va di qua e di là e se non succedono cose strane avremo la legge entro il …?
La domanda è semplice: possiamo sapere – al netto delle calamità – quando usciranno i decreti legislativi (5 per mille, questioni civilistiche, codice unico, ecc)?

Carlo Mazzini

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