Zamagni e migranti: come affrontiamo le questioni

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Non profit, abbiamo un problema.
Quando si rende palese un dramma sociale e il non profit interviene in supplenza dello Stato, c’è sempre qualcuno che storce il naso. E quel qualcuno fa parte tanto della destra che della sinistra (sì, sono categorie che hanno ancora senso!). Un giorno diremo su quali basi ideologiche si fonda questa diffidenza nei confronti del non profit. Ora mi preme mettere in risalto due questioni recentissime su due aspetti diversi per poi approfondire non i temi, ma il modo di affrontarli.
Ecco le due questioni.
1. Zamagni in un’intervista ha detto che le differenze di distribuzione (di scelte) del 5 per mille è “immorale” sostenendo che se le grandi organizzazioni prendono tanto 5 per mille è perché fanno tanto marketing.
2. Molti politici stanno cavalcando l’onda del sospetto verso le ONG che aiutano (anzi salvano) i migranti nel mediterraneo.
Cosa collega un tema di natura sociologico / economico con un altro che tocca direttamente le vite del nostro prossimo (che qualcuno non sente tale)?
Il punto di collegamento è il modo di affrontare la questione.
Non ho voglia di ricostruire le due questioni, dico solo qual è il mio modo di affrontare questioni complesse (a volte).
A. I fatti: non sempre sono conosciuti o conoscibili nella loro interezza. Un minimo di prudenza prima di far partire i giudizi ci vorrebbe. Ammettiamo quindi la nostra ignoranza prima di parlare, e se riteniamo che alta sia la nostra ignoranza, ammettiamola senza farcene gran vanto né come excusatio non petita, ma solo per delimitare il campo di discussione. Altrimenti nella diatriba, qualcuno se ne uscirà con “… e allora i marò?”
Tornando alle due questioni, possiamo dire:
1. è vero che le grandi organizzazioni prendono tanto 5 per mille
2. ci sono alcuni documenti (intercettazioni) che testimonierebbero un contatto tra trafficanti e qualche ente che recupera i migranti. Oltre io non vado, perché non so. So soltanto (è un fatto) che senza una serie di ONG il Mediterraneo sarebbe ancora più rosso sangue di quanto non sia oggi.
B: Le cause dei fatti: qui si va sulle spesse. Se fosse pacifico che Alfa deriva da Beta, tre millenni di filosofia sarebbero da gettare nel cesso. Ma possiamo sostenere con alcune ragioni che Alfa deriva da Beta, confutando l’ipotesi di chi sostiene che Alfa derivi da Gamma. Chi sostiene la seconda ipotesi porterà alcune ragioni per sostenere che Gamma è l’origine di Alfa, e li si inizierà la discussione. Questo in un mondo perfetto. Se siamo su Facebook, ad un certo punto si arriverà al seguente scambio di battute:
– dici così, ma voi del sindacato siete la rovina dell’Italia
– grillino di merda
– per me quelli dei centri sociali andrebbero tutti bruciati
– no, io quel Di Maio proprio non lo sopporto; fanno tanto gli onesti e poi …
Per finire con qualcuno che chiosa con l’immancabile
– e allora i marò?
Diciamo che è difficile uscire indenni da una discussione su Facebook, ed è per questo che c’è chi cerca solo i suoi “simili” che non ha voglia di confrontarsi con chi … non intende farlo.
Sulle due questioni:
1. seppur per Zamagni sia difficile crederlo, molte delle maggiori organizzazioni investono poco nella pubblicità del 5 per mille, per il solo fatto che hanno soltanto bisogno che il proprio pubblico d’elezione li segua anche lì. Quindi non devono acquisire nuovi donatori, ma devono convincere i propri sostenitori abituali. Costa molto meno (e rende di più nel breve) una campagna di conferma del 5 per mille rispetto ad una campagna di mailing su nuovi soggetti.
Quindi la ragione per cui le organizzazioni famose, diffuse, con grande riconoscibilità hanno un 5 per mille alto è che sono famose, diffuse, con grande riconoscibilità.
2. Le cause dei fatti sulla questione dei migranti è davvero più complessa. E qui mi fermo perché non la so. Nel senso, so poco dei fatti, e non mi son fatto un’idea di cosa ci sia dietro (non ai migranti, ma al contatto presunto tra salvatori e trafficanti). Non so – e questo è più importante – se sia un contatto episodico o sistemico. E quindi non so giudicare. E qui mi fermo, anche se ciò non vuol dire che io non possa ribadire che sto dalla parte delle ONG che salvano le persone.
C: perché e come le persone dicono quel che dicono, chi sono e quali conseguenze derivano da ciò che dicono.
1. Su Zamagni e la questione del 5 per mille, non so dirvi perché mai lui ce l’abbia con le organizzazioni più grandi. So che quello che ha detto lo ha detto nel peggior modo possibile e, tralasciando chi è (lo conoscete), aggiungo che certe uscite fanno male alla credibilità del non profit, soprattutto se Zamagni viene presentato come il più famoso studioso del non profit, con cattedre all’estero.
Quindi, il mio giudizio su Zamagni – per questo e per altro – è pessimo, perché non ha dimostrato senso di responsabilità, dato che “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” come diceva Ben Parker al nipote Peter.
2. Sui migranti. Molti hanno parlato, molti hanno riassunto, e male. Un magistrato non ha parlato per tweet, ma è stati audito in commissione parlamentare distinguendo nella sua attività di magistrato l’iter giudiziario, lungo per natura, dal campanello d’allarme che egli può e deve suonare verso la politica affinché accerti ciò che lui non può accertare (le intercettazioni sono dei servizi segreti e non utilizzabili a livello giudiziario perché non disposte da magistrato).
I politici hanno quindi dato la stura senza distinguere buone / cattive ONG, senza delimitare il campo della discussione ma surfando sull’onda dell’indignazione e facendo davvero di tutte le ONG un fascio di enti prezzolati dai trafficanti umani. Attenzione, lo fanno non perché ci credano, ma perché è utilissimo ridurre il profilo morale di parte della cittadinanza al livello percepito del loro profilo morale (quindi bassino).
Le conseguenze del vociare dei politici è nota. Il nostro sistema dei mass-media amplifica qualsiasi peto dei politici e – in assenza di chi rimetta la discussione su fatti e cause degli stessi, con la sacrosanta virtù dimenticata della “sospensione di giudizio” (che non vuol dire equidistanza!!!) – le conseguenze di questa amplificazione è, detto alla francese, un merdaio assoluto.
Se ne uscirà? Non lo so. Ma una domanda rimane sospesa.
E allora i marò?

Carlo Mazzini

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2 commenti

  1. Elena D'Alessandro on

    L’analisi più lucida sulla “post-verità” che abbia letto in questi giorni. Grazie.

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