5 per mille e tariffe postali: è ufficiale, ci prendono per cretini

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… e magari hanno una qualche ragione.

Ma non è bello che lo facciano così platealmente, suvvia.

Preferiscono il silenzio che è una dichiarazione di prepotenza del Palazzo e di impotenza dell’ignoranza. Meglio la nebbia, che la chiarezza.

Quale silenzio?

Tariffe Postali

Dai vari resoconti – prima di tutti quelli di Vita (qui trovate il TAG con tutti gli articoli sul tema) – si legge tra l’altro che Bobba e Lupi hanno firmato con altri un’interpellanza urgente molto ben costruita e strutturata, con argomentazioni forti e convincenti. Ci sarà qualcuno che risponderà punto su punto? Non si sa.

Si sa invece che il Governo ha già mollato la patata bollente alle Poste, con gran senso di responsabilità, non c’è che dire! C’è un’istanza politica presentata dal mondo del non profit e il Governo gira l’istanza / fa giocare un attore economico in sua vece?

Poste, dal canto suo, cerca di smembrare il fronte del non profit, proponendo ai soggetti più grossi tariffe di favore, contrattate di volta in volta; come per la SIAE, quindi.

Primo: enti non accettate! Lo so, all’inizio è costoso, ma se accettate è la fine di qualsiasi ipotesi di fronte comune ecc.

Secondo: Poste care (in tutti i sensi). Vogliamo capire un pò di cosa si parla quando si cita la Responsabilità Sociale d’impresa da voi tanto sbandierata sul vostro sito?

Non avete capito che le agevolazioni sulle Tariffe ad Editoria, non profit e invii elettorali sono espressione concreta della RSI e non un modo per recuperare soldi dallo Stato?

No, non l’avete capito ed infatti le citate sul vostro Bilancio Sociale 2008 a pag 59 solo nell’ambito della sostenibilità economica. Non avete capito che il vs contributo – peraltro ripagato 342 milioni nel 2008 – sostiene la società nei tre diversi settori, informazione, socialità e partecipazione politica.

5 per mille 2010

Sembra essere passato in secondo piano, ma non dovrebbe essere così. Mai nelle 4 precedenti edizioni ci si era spinti così avanti con la data di uscita, mettendo a repentaglio la sottoscrizione del 5 per mille da parte dei contribuenti.

Nessuno dice nulla, le rappresentanze – chiamiamole così – del non profit fanno scena muta, le cd autorità figurarsi … Ad oggi non si sa quando uscirà, quando sarà il termine ultimo di presentazione telematica, quali regole nuove o vecchie – tranne per la Ricerca Scientifica – verranno imposte.

Pare che per tutto il globo venga rincorso un uomo abbastanza basso, con capigliatura posticcia, il quale va prima a Parigi a parlare con una ex modella di nucleare, poi a Washington – di nuovo a parlare di nucleare – e non si trova uno straccio di corriere espresso che gli porti il DPCM che deve firmare.

E’ una questione di un momento, una firma e via, dai!

In conclusione

Poste, Governanti, noi aspettiamo fiduciosi.

F.to – I vostri sudditi.

Carlo Mazzini

PS: segnalo due questioni IMPORTANTISSIME in merito alla questione postale:

1. Vita ha promosso un appello online al quale vi invito ad aderire

2. Assif, associazione italiana Fundraiser, ha scritto una garbata lettera agli attori del fattaccio che conclude con una frase molto indovinata, in quanto chiede

“l’immediato ritiro del decreto e il ripristino della situazione precedente, al fine di consentire al settore di continuare ad esercitare quel ruolo fondamentale di sussidiarietà e coesione sociale che gli è universalmente riconosciuto”

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4 commenti

  1. Caro Mazzini,
    ogni anno la stessa solfa, con graziose variazioni sul tema (leggi abolizione delle agevolazioni tariffarie postali per il non-profit proprio il giorno dopo le elezioni regionali – vero Scajola?).
    Proprio stamani un’Associazione mi confermava di avere ridotto del 50% gli invii dei propri bollettini d’informazione in un periodo delicato quale il sostegno al 5 per mille presso i propri soci, per non parlare del Banco Alimentare che per bocca del proprio presidente Lucchini prevede riduzioni ancora maggiori: perchè dovrebbero essere le Poste italiane a risolvere unilateralmente la vertenza?e il governo dov’è ?
    Sul 5 per mille: nelle more dell’uscita del bando d’indizione, non si contano le Associazioni che ci tempestano, noi del CSV, per capire cosa poter fare per propagandare il sostegno alla propria causa in assenza di regole chiare; l’unica cosa interessante che ci giunge dal CAF che cura la spedizione telematica per le nostre Associazioni, è che a differenza dello scorso anno il C.F. indicato come scelta nel riquadro delle Onlus dai contribuenti che già consegnano i CUD e i 730 non viene rifiutato a priori all’atto dell’inserimento dei dati … salvo naturalmente la necessità di procrastinare l’invio telematico a un momento successivo alla pubblicazione delle liste degli aderenti 2010 (andremo a metà maggio per quelle definitive?) per non perdere la possibilità di segnalarlo utilmente all’Agenzia delle Entrate; il termine ultimo per la consegna dei CUD e dei 730 è il 31 maggio, ergo il rischio per i CAF volonterosi di rispettare la volontà espressa dai contribuenti è quello di trovarsi intasati di invii telematici in un periodo troppo ristretto, e chi sottoscrive oggi non è sicuro che il suo impegno servirà a qualcosa…; ma forse questi problemucci pratici non interessano molto ai nostri governanti: fa specie invece il silenzio (rassegnato) dei cosiddetti rappresentanti del Terzo settore, come giustamente sottolineato qui sopra. Intanto, i pagamenti degli importi segnalati nelle liste dei beneficiari del ” 5 per mille” 2008 pubblicate il 18 marzo ancora latitano, almeno nella nostra Regione: vuoi vedere che devono ancora essere rifinanziati?Chi vivrà (nonostante tutto) vedrà…
    Cordiali saluti.
    Andrea Vuano

  2. Caro Mazzini,

    le notizie che Vita riporta circa l’esito dell’interpellanza non sono buone, si parla di un buco nell’acqua. I firmatari se ne dicono insoddisfatti, vediamo se continueranno ad insistere.
    Dall’altro lato il non profit è sempre in attesa di un tavolo di confronto con il governo, che non è quello già avviato con gli editori, dove siedano grandi, medie e piccole associazioni proprio per evitare che si vada alla trattativa con la ‘pistola puntata’ per chi non è un grande cliente. L’unità come sottolinea nell’articolo è di vitale importanza e tutti noi lavoriamo per mantenere unito il settore.

    Oltre alla petizione su Vita segnalo anche che abbiamo dato vita ad un gruppo di protesta su facebook, ‘no all’aumento delle tariffe postali’ (http://www.facebook.com/group.php?gid=106557066051751&ref=mf ) che ha già più di 7.700 iscritti dove manteniamo aggiornati gli aderenti sulle novità.
    Per la settimana prossima è previsto il lancio di una giornata di protesta su facebook.
    Tenere alta l’attenzione sul problema mi sembra di vitale importanza.

    Michela

    • Cara Michela,
      concordo in pieno e la ringrazio per il link a facebook che mi ero dimenticato di inserire.

      Vigiliamo sia sul non profit – che non si faccia tentare dalle sirene di pochi cents di tariffa agevolata ad associationem – sia sulle istituzioni

      Carlo Mazzini

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