Tariffe postali: emendamento sibillino ma forse utile (Aggiornamento 1 maggio)

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ATTENZIONE questo articolo è stato aggiornato (in rosso e barrato) grazie alla segnalazione di un caro amico (PG) molto attivo e competente.

Vi ricordate “ibis, redibis non morieris in bello” ?

Ecco, quasi la stessa sicurezza ci viene offerta dal nuovo emendamento 2.51 di Pugliese e Bobba. Non sappiamo, pertanto, se sia un punto di partenza per iniziare una buona trattativa o il capolinea del massimo ottenibile possibile. Ma c’è forse più speranza che disperazione.

Vita annuncia l’emendamento e con cautela afferma che deve ancora passare alcune forche caudine rappresentate dalle varie Commissioni.

Riporto l’emendamento, in grassetto la parte succosa:

2-sexies. Le maggiori entrate derivanti dai commi da 2-bis a 2-quinquies affluiscono per l’anno 2010, nel limite di 20 milioni di euro, al fondo di cui all’articolo 1 comma 1240 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. La parte residua delle maggiori entrate derivanti dai predetti commi, è destinata per l’anno 2010 ad incrementare, nel limite di 30 milioni di euro, lo stanziamento iscritto nella tabella C allegata alla legge 23 dicembre 2009, n. 191 alla voce comunicazioni-sostegno all’editoria, legge 25 febbraio 1987 n. 67. A tal fine all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46, sono soppresse le parole da: «le associazioni le cui pubblicazioni periodiche» fino alla fine del comma. A fronte del citato stanziamento, le tariffe postali a favore dei soggetti di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46 così come modificato dal presente comma, possono essere ridotte con decreto del Ministro per lo sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri; in ogni caso l’agevolazione non deve essere superiore al cinquanta per cento della tariffa ordinaria e deve comunque rispettare il limite massimo di spesa indicato al presente comma.in ogni caso la tariffa agevolata non deve essere superiore al cinquanta per cento della tariffa ordinaria e deve comunque rispettare il limite massimo di spesa indicato al presente comma (Nuova versione dell’emendamento) Il rimborso dovuto a favore di Poste italiane spa non potrà essere superiore al predetto importo. Il Ministero per lo sviluppo economico provvede al monitoraggio degli oneri derivanti dal presente comma con riguardo alle disposizioni di cui al terzultimo e quart’ultimo periodo; nel caso in cui l’andamento della spesa sia tale da determinare un possibile superamento della spesa autorizzata, con decreto adottato con le modalità indicate al presente comma è stabilita la sospensione o la riduzione dell’agevolazione.

Cerco di tradurlo, periodo per periodo (solo i grassettati)

TESTO La parte residua delle maggiori entrate derivanti dai predetti commi, è destinata per l’anno 2010 ad incrementare, nel limite di 30 milioni di euro, lo stanziamento iscritto nella tabella C

COMMENTO iniziamo col dire che in qualche modo trovano da qualche parte dei soldi … forse non è molto tecnico, ma di questi tempi credo che le cose vadano proprio così! 30 milioni utili, anzi utilissimi, da dedicare a certa editoria

TESTO A tal fine all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46, sono soppresse le parole da: «le associazioni le cui pubblicazioni periodiche» fino alla fine del comma

COMMENTO qui eliminano dal beneficio gli ordini professionali e altre organizzazioni di categoria … ce la faranno a farlo? (siamo un pò al mors tua vita mea)

TESTO A fronte del citato stanziamento, le tariffe postali … possono essere ridotte con decreto del Ministro per lo sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri; in ogni caso l’agevolazione non deve essere superiore al cinquanta per cento della tariffa ordinaria e deve comunque rispettare il limite massimo di spesa indicato al presente comma. Il rimborso dovuto a favore di Poste italiane spa non potrà essere superiore al predetto importo.

in ogni caso la tariffa agevolata non deve essere superiore al cinquanta per cento della tariffa ordinaria e deve comunque rispettare il limite massimo di spesa indicato al presente comma (Nuova versione dell’emendamento)

COMMENTO sarà un Decreto interministeriale a dire che cosa? ad occhio e croce che l’agevolazione massima non dovrà superare il 50% di sconto (da 0,28 a 0,14) e non potrà costare più di 30 milioni. Da 0,28 a 0,14, quindi, sono possibili tutti i risultati: 0,27 0,26 0,25 … 0,16 0,15 0,14. Qui sta l’Ibis redibis; perché a mio avviso non diminuisce del 50 % la tariffa, ma la diminuzione (leggi agevolazione) non può essere superiore del 50%. Quindi 14 cents sono il costo dal quale – come vedremo – dovremo partire se ci va di fortuna. Ma attenzione, potremmo partire anche da 18, da 21 ecc.

Aggiornamento: differentemente dalla versione precedente (e precedentemente commentata e qui sopra barrata) l’emendamento MERITORIAMENTE afferma qualcosa di meno sibillino, cioè che – esempio – fatta 0,28 la Tariffa, quella agevolata non deve essere superiore a 0,14.

Prima del Decreto mostro, la tariffa era 0,06, ricordiamocelo. Il Governo – perché in realtà l’input è quello – se fosse per lui si limiterebbe “soltanto” a raddoppiare (nella migliore delle ipotesi) la tariffa.

Inoltre, secondo limite, il costo della misura non deve superare i 30 mln di euro. Il che vuol dire che il rimborso alle poste – che non deve superare i 30 mln – deve servire a buttare giù ulteriormente i 14 centesimi (ipotesi migliore peggiore).

E questa è la bella notizia. Da 14 cents – se il Decreto stabilisse a detto livello il punto di partenza, ipotesi peggiore – si può solo scendere, a seconda del numero di pubblicazioni inviate all’anno dalle organizzazioni non profit.

Bravi – anzi bravissimi – a quanti hanno lavorato (non profit e funzionari pubblici) per arrivare a questo testo che è un punto (insperato) di partenza per il non profit.

Certo è che continua a sembrare sibillino il testo “in ogni caso l’agevolazione non deve essere superiore al cinquanta per cento della tariffa ordinaria”; aggiornamento: meritorio il fatto di riformularlo così “la tariffa agevolata non deve essere superiore al cinquanta per cento della tariffa ordinaria”

TESTO FINALE nel caso in cui l’andamento della spesa sia tale da determinare un possibile superamento della spesa autorizzata, con decreto adottato con le modalità indicate al presente comma è stabilita la sospensione o la riduzione dell’agevolazione

… se ci va di sfortuna … allora è destino!

Infine segnalo le temperature (l’interesse per la materia) rilevate su alcune località

Milano, Agenzia per le Onlus … n.p.

Carlo Mazzini

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2 commenti

  1. non sono d’accordo sull’ottimismo a proposito dell’emendamento.
    da 0.06 a 0.14 l’aumento per noi è del 175%!!! scherzano? ci prendono per i fondelli??
    ricordiamoci che sono sempre soldi che vengono tolti agli obiettivi finali per cui una associazione raccoglie fondi!

    il Governo dovrebbe riconoscere il ruolo che svolge il settore e tutelarlo, non buttarci in pasto alla trattativa con le Poste!

    • Tutto giusto; aggiungo due considerazioni.
      1. il Governo ritiene un buon punto di partenza i 14 centesimi; dovrebbero prendersene le responsabilità, se in Italia sapessimo il significato di questo termine.
      2. Dai 14 centesimi ci sono speranze che – una volta calcolato il traffico di invii agevolati – si scenda ulteriormente; questa mi sembra una buona notizia, nel senso che ci sono buone possibilità che ci si avvicini agli 06 iniziali.
      Il Governo dovrebbe sì riconoscere il ruolo del non profit, ma dato che non lo fa in 1000 altre occasioni (vedi 5×1000) non vedo perché tacciarlo di incoerenza!
      E’ coerente a strafregarsene!
      Questo come quello precedente e via così.
      Qualunquista (questa mia considerazione) ma purtroppo – credo – aderente alla realtà.

      Cordiali saluti

      Carlo Mazzini

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