Delle tariffe postali e di altri disastri

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Vai a fidarti di chi scrive in una legge che le tariffe postali al non profit verranno ridotte attraverso apposito decreto!

Io mi sono fidato e scrissi qui come altrove che presto in GU avremmo letto il tanto atteso decreto.

E invece no! Me la devo prendere proprio con me stesso, perchè – accidenti – 5 anni di 5 per mille non mi hanno insegnato niente? I politici blaterano, i burocrati … burocratizzano e noi siamo qui con un pugno di mosche. Anche per le tariffe postali!

In buona sintesi, come saprete, non è uscito il decreto che doveva fissare la quota delle tariffe postali. Il bello è che ogni giorno mi collegavo col sito della Gazzetta Ufficiale nella speranza di trovare qualcosa, ed invece ora so che

– è stato sciolto il Consiglio comunale di Domodossola

– è uscito un decreto con nuove misure di prevenzione, controllo e sorveglianza del settore avicolo rurale

– il sig M. Youcef può fare il dentista in Italia

– il Dolcetto di Diana d’Alba è un nuovo vino DOCG

– anche CJD Perez può curare le carie in Italia

– l’Istituto di Geofisica e di Vulcanologia ha un nuovo regolamento per la fornitura di beni, servizi e lavori

– una quantità di signore rumene può esercitare la professione di infermiere da noi

– è stato modificata l’autorizzazione in commercio di una miriade di farmaci tra i quali il Sintatec e il Proscar

– l’acqua minerale Gaia ha nuove indicazioni in etichetta.

Tutti provvedimenti presi per decreto, ma il nostro stramaledettissimo decreto sulle poste non è arrivato in GU e forse neppure è partito.

Tremonti l’ha firmato oppure no? Ce li ha i 30 milioni promessi (scritti in una legge, non su un tovagliolo dell’Hotel d’Este di Cernobbio!!!), oppure erano una boutade?

Per sapere cosa è successo finora vi rimando ad un mio articolo che compare oggi – lun 6/9 – sul Sole. Nella stessa pagina si legge un ben più interessante articolo sul futuro prossimissimo. Alcune organizzazioni hanno promosso un accordo commerciale – accessibile agli enti non profit – con Poste Italiane, con tariffe comunque più favorevoli rispetto al prezzo pieno anche se più pesanti di quelle ipotizzate fino a qualche mese fa e che avrebbero dovuto vedere la luce con il decreto.

Vi segnalo che anche Vita ne parla in un articolo di B Verrini.

Vi segnalo anche che, dai resoconti che ho letto, al Meeting di Rimini si è parlato – senza sapere della materia – di riforma del codice civile in materia di non profit, di 5 per mille (stracciandosi inutilmente le vesti e promettendo l’ennesima legge ad hoc), ma nessuno ha osato disturbare i manovratori e alzare la manina per chiedere che fine avevano fatto le tariffe postali per il non profit.

Carlo Mazzini

PS. ben tornati

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1 commento

  1. Tra le novità dell’estate leggo nella manovra d’estate del 30 luglio 2010 una notizia sul 5×1000. Per quanto riguarda gli enti della ricerca scientifica e dell’università, si dice che per l’anno finanziario 2010 possono beneficiare del riparto della quota del 5×1000 tutti i soggetti già compresi nell’elenco degli enti predisposto per l’esercizio finanziario 2009.

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