5 per mille alla cultura e riforma fiscale

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Nel corso del Consiglio dei Ministri di ieri sono stati presentati due ddl molto importanti per la vita economica del nostro paese, la cd Manovra e la bozza di riforma fiscale.

Per quanto riguarda il non profit, la maggiore novità della manovra sarebbe la creazione di una nuova casella – per il prossimo 5 per mille – dedicata agli enti (credo pubblici e privati) che realizzano attività nel campo della tutela dei beni artistici e paesaggistici.

Pensiamo a cosa vuol dire essere il paese con maggiori opere d’arte al mondo, essere i numeri uno.

Non è merito nostro, questo è sicuro, ed è ancora più vera in questo caso l’espressione “siamo nani sulle spalle di giganti” (Bernardo di Chartres, non Brunetta). Come dire che non c’è Bondi che tenga, questo primato non ce lo leva nessuno. Siamo responsabili e guardiani di un giacimento di ricchezza inestimabile. Il 5 per mille alla cultura (casella dedicata) valorizzerebbe la volontà del contribuente a donare al paese e alla sua memoria.

Peraltro, sarebbe auspicabile includere nella casella anche gli enti pubblici (sovrintendenze, musei pubblici).

Altro tema è la privatizzazione della Croce Rossa. Non se ne sa più nulla, nel senso che non abbiamo ancora il testo e non sappiamo se abbia ragione un dipendente pubblico (il Commissario della CRI) che affermava che non era neppure nella bozza e che quindi ciò che scrivevano i giornali era falso, o il Ministro della Salute (Fazio) il quale si diceva ignaro sulla questione ma comunque riaffermava che è cosa da fare.

Pensateci bene. Un dipendente dice di essere sicuro che non c’è un certo provvedimento, il Ministro dice di non sapere se in un atto del Governo – in via di formazione – ci sarà detto provvedimento. Altro che Bisignani! Ma chi comanda qui? Io mi sarei aspettato le due posizioni scambiate. Il Commissario che auspicava e aspettava e il Ministro (competente???) che diceva c’è o non c’è.

Oltre alla manovra è stata presentata anche una bozza del ddl della riforma fiscale.

Qui siamo tornati alla sibilla Cumana.

Articolo 2: Imposta sul reddito

“… In particolare, nel rispetto dei principi della codificazione, la riforma della risposta sul reddito si articola come segue:

a) inclusione tra i soggetti passivi dell’imposta, degli enti non commerciali, con favore per il non-profit …”

Mi fermo qui perchè altro non ci è dato da sapere e – per come l’hanno scritto – da capire.

Le congetture possibili sono molte, ma anche inutili. Aspettiamo a vedere cosa sfornerà il genio della Valtellina.

 

Carlo Mazzini

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