La nuova versione dell’articolo 21, c 3 del DL 216/11, relativo alle tariffe postali applicabili agli enti non profit, dovrebbe vedere finalmente vedere la luce entro la fine di questo mese, quando il testo passerà al vaglio dell’assemblea del Senato.
L’articolo e il comma in questione – come entrati in Senato, riformati e riformulati dalla Camera – non hanno subito modifiche nonostante alcuni tentativi di manomissione perpetrati da peones, componenti delle commissioni affari costituzionali e bilancio, i cui secondi fini ci restano oscuri. In merito ai peones, sappiate solo che sono membri del “CN:GS-SI-PID-IB”, più un campionario per parole crociate che un gruppo parlamentare!
Al netto dell’assalto fallito dei peones, il nuovo testo recita:
3. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al termine di cui al comma 2, le tariffe per la spedizione postale individuate con decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 ottobre 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23 novembre 2010, si applicano anche alle spedizioni di prodotti editoriali da parte delle associazioni e organizzazioni senza fini di lucro iscritte nel Registro degli operatori di comunicazione (ROC),individuate dall’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46, e successive modificazioni, e delle associazioni d’arma e combattentistiche. In tal caso si prescinde dal possesso del requisito di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), del citato decreto-legge n. 353 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 46 del 2004.
Il testo in neretto rileva le modifiche rispetto a quanto riportato nel DL, ed in sostanza dice che sono applicabili alle spedizioni delle organizzazioni senza fini di lucro le tariffe già riconosciute alle imprese for profit.
Seguendo questo link, trovate il testo del decreto e le tabelle allegate.
Vediamo cosa si inventano ora quelli delle Poste per negare le tariffe al non profit.
Carlo Mazzini
