Tariffe postali: nuova possibilità o nuova illusione?

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Scusate lo strisciante pessimismo, ma sarà il caldo o sarà che la questione delle tariffe postali al non profit si protrae da oltre due anni con continui – e negativi – colpi di scena, ma non so più entusiasmarmi.

Io comunque ve la racconto così.

E’ appena arrivato alla Camera – in quanto licenziato al Senato – il disegno di legge di conversione del dl 63 del 18.5.12 recante “”disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale”. E’ un testo nel quale si parla soprattutto dei nuovi contributi editoriali ai giornali di partito e non solo.

All’art 5 è stato aggiunto il 5-bis che recita

Articolo 5-bis.
(Semplificazioni in materia di editoria per le associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro e le associazioni d’arma e combattentistiche).
1. Al fine di semplificare il quadro normativo relativo alle tariffe postali per la spedizione di prodotti editoriali e di promuovere lo sviluppo dell’editoria non profit, alle spedizioni postali di stampe promozionali e propagandistiche, anche finalizzate alla raccolta di fondi, spedite in abbonamento postale, effettuate dalle associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro individuate dall’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46, e successive modificazioni, e dalle associazioni d’arma e combattentistiche, può essere applicato il medesimo trattamento tariffario previsto, a favore dei soggetti di cui all’articolo 1, comma 1, del citato decreto-legge n. 353 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 46 del 2004, dal decreto del Ministro delle comunicazioni 13 novembre 2002, recante «Prezzi per la spedizione di stampe in abbonamento postale non iscritte al registro nazionale delle stampe e non rientranti nella categoria “no profit”», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 291 del 12 dicembre 2002. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e non si applica la disposizione relativa ai rimborsi alla società Poste italiane S.p.A., di cui all’articolo 3, comma 1, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46.

La tabella cui fa riferimento dice (all b del DM 13.11.02)

Tariffa base: 30,99 € ogni 100 pezzi (questa è peggiorativa di quella precedente – 28,.. – che comunque può essere mantenuta)

Sopra i 2.000 invii: 16,99 € ogni 100 pezzi

Sopra i 10.000 invii: 14,20 € ogni 100 pezzi

Sopra i 20.000 invii: 11,36 € ogni 100 pezzi

 

Da ciò che capisco, il miglioramento non sta nelle cifre ma nel fatto che si applichino sia agli invii di stampe (giornalini …) sia a quelle di sollecitazione della raccolta pubblica (mailing). Perché il problema della tariffa attuale consiste nel fatto che le Poste – che fan regno a sé con proprie leggi e proprie interpretazioni delle leggi altrui (tipo Stato Italiano) – avevano interpretato che le tariffe for profit cui erano state parificate quelle non profit valessero per il terzo settore solo per l’invio dei periodici e non anche per il mailing.

Io non dico nulla … il DL deve essere convertito entro la metà di luglio e pertanto non credo ci sia più il tempo che vada modificato nuovamente al Senato; pertanto sembrerebbe che possa uscire così.

Vediamo ora come le Poste Italiane interpretano questo testo; siamo davvero molto curiosi!

Carlo Mazzini

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