Taglio detrazioni: i tecnici vampiri si accaniscono sulle piccole organizzazioni

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Come ho scritto nell’articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore – domenica 14.10, pag 9 – il rischio maggiore causato dal taglio delle detrazioni lo corrono tutti quegli enti (onlus, comprese le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale) che non possono accedere alla cd “+ dai, – versi”, in quanto tengono la contabilità con criteri di cassa, non potendosi permettere un commercialista che gli tenga la partita doppia.

Infatti, la vecchia – ancora vigente – norma Onlus e norma APS sulla detraibilità delle erogazioni liberali è contenuta nell’art 15 del TUIR, quello aggredito e vampirizzato dai tecnici “salvatori della patria”.

Dalle statistiche del Ministero dell’Economia, si desume che oltre 900mila contribuenti hanno erogato nel 2010 una donazione in denaro del valore medio di 210 euro, sotto la soglia capestro – chiamata franchigia – di 250 euro.

Le organizzazioni che tengono la contabilità in partita doppia, invece, possono per ora dormire sonni tranquilli, in quanto il taglio lineare (dal testo provvisorio del ddl) cita espressamente l’art 15 del TUIR e non fa menzione dell’art 14 del DL 35/05.

Sonni tranquilli, per ora …

Ma quante sono in percentuale le organizzazioni che tengono la contabilità di cassa?

Non lo sappiamo, dati non ne abbiamo, siamo mica un settore preso sul serio!

Da una ricerca sul volontariato milanese – quindi di una delle zone più ricche del paese – si evince che nel 2009 il 75% delle 888 organizzazioni iscritte nel registro locale del volontariato avevano entrate annue per meno di 100.000 euro.

Ancora. Prendendo i dati dal 5 per mille 2010, le organizzazioni che hanno raccolto meno di 50mila euro sono il 98 per cento del totale.

Cari lettori, vi prego di astenervi dalla considerazione che la colpa sia delle grosse organizzazioni: non vale il “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Non è che se tutti stanno male, allora stiamo tutti bene! La decurtazione delle erogazioni fatte a favore delle organizzazioni – soprattutto quelle piccole – è una porcata prescindendo da chi subisce la porcata. Detto poi per inciso che notoriamente anche le persone che donano alle grandi organizzazioni utilizzano – per ignoranza – il più delle volte la detrazione in luogo della più conveniente deduzione. Infatti, facendo riferimento ai dati del 2009 pubblicati dal Gruppo di lavoro sull’erosione fiscale (nov 2011), solo 600.000 donatori si sono serviti della “+ dai – versi”, per un’erogazione media di 320 euro.

Queste cifre rendono bene la portata della “porcata” tecnica.

Carlo Mazzini

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