Un reality nel campo profughi? Anche no.

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Schermata 08-2456508 alle 22.25.30Il caldo sta mietendo vittime, soprattutto all’interno delle calotte craniche forse un pò vuote. Troppi i neuroni in fuga, troppi quindi i pensieri che non assurgono al livello di pensiero ma a ribollita in campeggio, a gnocco fritto in riva al mare.

Non c’è altra spiegazione.

Coen Cagli (noto fundraiser e formatore) e Giulio Sensi (direttore di volontariato oggi) – persone serie che non si fanno distrarre dal caldo – ci informano che qualcuno non ha digerito il gnocco fritto a Ladispoli e ha deciso che la prossima stagione andrà in onda sulle reti RAI un reality di Vip in un campo profughi africano. Con argomentazioni condivisibili dicono chiaramente che la cosa non s’ha da fare, e vi invito a leggerne le motivazioni qui e qui.

Poche ulteriori riflessioni.

Cosa è un reality? E’ una situazione di vita reale nella quale vengono immersi o perfetti sconosciuti o vip televisivi, canori ecc (di norma glorie e mezze glorie passate che rivelano spesso di essere mezze tacche oggi). Per fare in modo che i telespettatori seguano il reality, la realtà viene estremizzata, o resa ridicola, comunque alterata. In più, se i curatori del programma vedono che un personaggio tira più degli altri, faranno in modo di piegare la realtà in modo che da quel personaggio vengano le reazioni che tutti si aspettano (di norma sguaiate, trash ecc).

Bene. Che cazzo c’entra tutto questo con un campo profughi? Niente.

Alterare la realtà – attenzione, è la regola, altrimenti non è reality – in un campo profughi? A chi è venuta in mente un’idea del genere? Perché UNHCR e INTERSOS hanno appoggiato la trasmissione?

Se uno volesse alterare la realtà in un campo profughi, porterebbe più aiuti e basta, e non certo in favore di telecamera.

Complimenti quindi a chi vuole lucrare sul dolore di popolazioni che da anni – a volte da decenni – vivono in non-luoghi, dimenticate da tutti, aiutate da pochi, sottomesse a voleri di ras (di norma sanguinari) e di eserciti senza onore, che stuprano, ammazzano bambini (nel migliore dei casi li rapiscono per farne bambini soldati, sai che culo), seviziano vecchi e mi sembra che non manchi nessuno all’appello …

Lucrare, nel senso – al netto della pubblicità dei compensi ecc che comunque ci saranno – di giocare con i sentimenti / anzi con le vite degli altri.

Parlando della TV del dolore, il parallelo andrebbe a “Chi l’ha visto”, trasmissione che giustamente non è un reality e infatti ha una qualche utilità; non c’è il Vip che dice “ora lo trovo io il bambino perso ieri nella pineta”. Cosa diremmo in quel caso? E’ matto! Speriamo che si perda anche lui mentre il bimbo torna incolume a casa.

Ma soprattutto cosa vi ricordate dei reality? L’ambientazione? La natura? I dialoghi? Il senso profondo della vita espresso dalle persone che hanno affrontato prove impegnative?

Niente di tutto questo. Nei reality show ci ricordiamo dei Vip o dei non-Vip che vi partecipano, delle loro isterie, degli amori, degli ammiccamenti, di quello che faceva la parte dello sfigato, la bonazza di turno …

Se reality sarà, sarà finzione della realtà e verità del trash. Il campo profughi – ed è particolare che lo si debba far presente – è il luogo meno adatto per manipolare i comportamenti di chi vive soffrendo e dar sfogo alla smania di esserci di presunti vip incartapecoriti.

Se Massimo Coen Cagli e Giulio Sensi e gli amici di Vita vorranno fare una petizione online, sappiano che sono dei loro. E questa è una battaglia più importante del 5 per mille!!! Perché nel 5 per mille le organizzazioni derubate hanno modo di difendersi. Le persone che vivono nei campi profughi non possono farlo. Si vedono arrivare un Al Bano che intona “Nostalgia canaglia” e cosa volete che possano fare? Come minimo chiedono di essere rinchiusi a Guantanamo giurando di essere terroristi di Al Qaeda.

Quindi, cari signori della Rai, cara UNHCR, cara Intersos, facciamo così. Voi non l’avete neppure pensato; è stata una botta di calore dei vostri uffici stampa.

Non è successo nulla, va bene? E soprattutto non deve succedere nulla!

Carlo Mazzini

 

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