Legge di stabilità: taglio alle detrazioni delle associazioni di promozione sociale

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frbcChe ci prendano per sfinimento, ormai è assodato. A volte ci viene il dubbio che ci prendano anche un tantino per il culo.

La legge di stabilità ha iniziato il suo percorso al Senato e iniziano a delinearsi le prime incongruenze relative al testo.

In particolare all’articolo 17, si legge al comma 2

2. Entro il 31 gennaio 2014 sono adottati provvedimenti normativi, anche in deroga all’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, di razionalizzazione delle detrazioni per oneri di cui all’articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, al fine di assicurare maggiori entrate pari a 488,4 milioni di euro per l’anno 2014, 772,8 milioni di euro per l’anno 2015 e a 564,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016.

Tanto per capirci; razionalizzazione vuol dire tutto e niente, o meglio, se si vuole risparmiare 1,6 mld di euro, razionalizzazione significa taglio. Nelle detrazioni di cui all’art 15 del TUIR troviamo gli interessi sui mutui, le provvigioni a società di intermediazione immobiliare, le spese sanitarie, le spese funebri, i premi per assicurazioni, le spese sostenute da chi detiene un bene tutelato per ragioni artistiche ecc, e poi un po’ di erogazioni liberali quali quelle effettuate

– a favore di Stato e privati per l’organizzazione di studi, ricerche e quant’altro su beni tutelati, anche per mostre, anche per beni e non solo in denaro

– a favore di Stato e privati per la realizzazione di nuove strutture per lo spettacolo o il restauro di quelle vecchie

– a favore delle società operaie di mutuo soccorso relativamente a contributi associativi

– a favore delle sportive dilettantistiche

– a favore delle associazioni di promozione sociale

– a favore delle spese per attività sportiva dei minorenni.

Se rileggete bene il comma 2, noterete che intendono “razionalizzare” queste detrazioni facendo valere la “razionalizzazione” a partire già dal 2013, e ciò è evidente dal fatto che i primi risparmi si intendono ottenere già nel 2014 (quasi mezzo miliardo di euro).

Vuol dire che quello che tutti gli scontrini dei farmaci che mettete da parte, o le ricevute delle organizzazioni amiche alle quali avete affidato due soldi perché facessero quel servizio in più, ecco tutti quei soldi che potevano essere in parte (meno di 1/5) recuperati l’anno successivo, improvvisamente non potranno almeno in altra parte essere più detratti, calpestando i diritti dei contribuenti – da qui la deroga alla L 212/00.

La condizione è che entro il 31 gennaio 2014 riescano a fare questi provvedimenti normativi di razionalizzazione. E se non ce la fanno? Se, come loro solito, politici burocrati e compagnia cantando si girano i pollici nei prossimi mesi pontificando sui sacrifici che devono essere fatti, sul tenore di vita troppo alto degli italiani che hanno vissuto sopra le proprie possibilità? Mettiamo da parte cosa diremmo a questi soloni, bravi a fare i conti nelle tasche e nelle anime altrui ma mai a guardarsi dentro alla propria coscienza – forse per mancanza della materia prima -; questi grandi ipocriti hanno già la soluzione.

3. Qualora entro la predetta data non siano adottati i provvedimenti di cui al comma 2, anche in deroga all’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, la misura della detrazione prevista dall’articolo 15, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al citato decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 è ridotta al 18 per cento per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 e al 17 per cento a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014. La presente disposizione trova applicazione anche con riferimento agli oneri e alle spese la cui detraibilità dall’imposta lorda è riconducibile al citato articolo 15, comma 1, del medesimo testo unico.

Avete capito, no? Se come al solito non fanno il loro dovere, cioè non promulgano una legge di razionalizzazione sugli oneri detraibili, la detraibilità per le APS (e per le ASD) – e tutte le altre – passa dal 19% al 18% nel 2013; sì sì, avete letto bene, proprio in quest’anno, proprio ora mentre io scrivo, per poi crollare al 17% nel 2014.

La cosa appare davvero antipatica, e dato che i miei neuroni giocano in totale solitudine a squash nella calotta cranica ma quando si collegano l’un con l’altro iniziano a ricordare, mi è sovvenuto che identica porcheria era stata immaginata e scritta dal precedente governo dei tecnici, che tecnicamente stava per fregare il non profit con l’allora franchigia e tetto a deduzioni e detrazioni, anch’esse da applicarsi a partire dall’anno (allora) in corso. Ne parlai qui.

Cosa successe l’anno scorso? Dovemmo dire grazie tra gli altri a Brunetta – non so se mi spiego!!! – che stralciò la maldestra previsione di tagli alle detrazioni e deduzioni.

Nel frattempo, ci sono state le elezioni, c’è un nuovo Governo, altra gente … altra gente? No?

Stessa gente davvero davvero? Ma cosa abbiamo votato a fare?

E voi chiedete: ma la detrazione per le Onlus, prevista al 24% per il 2013 e al 26% a partire dal 2014? Sforbiciano anche quella? Direi di no per una ragione: se è vero che l’ultima frase non ci rende tranquilli –  La presente disposizione trova applicazione anche con riferimento agli oneri e alle spese la cui detraibilità dall’imposta lorda è riconducibile al citato articolo 15, comma 1, del medesimo testo unicoè anche vero che a fianco della detraibilità delle erogazioni alle Onlus (comma 1.1 dell’art 15 del TUIR, c’è un comma – 1-bis – sulla detraibilità delle erogazioni liberali a partiti e movimenti politici). Secondo voi fanno come quel tale che per far torto alla moglie se li tagliò?

Carlo Mazzini

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