“Contro il non profit”, un libro a favore del non profit

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73059_De Mauro0904 sovracc.qxdPartiamo da un concetto base: quasi fossi un Magritte in sedicesimi “questa non è una recensione”!

In fatti non sono capace a recensire i libri, a malapena li so leggere.

Andiamo all’oggetto della non-recensione. Si tratta del libro “Contro il non profit” di Giovanni Moro, edito da Laterza, comparso da poco sugli scaffali delle librerie e comprato dal sottoscritto su Amazon.

Giovanni Moro è sociologo politico, già segretario generale di Cittadinanza Attiva e poi presidente di Fondaca, personaggio meritoriamente dedito alla difesa dei diritti di cittadinanza.

L’autore è conoscitore profondo delle problematiche del non profit, delle follie giuridico – fiscali (delle quali è stata vittima anche la sua organizzazione). Parte da un assunto, peraltro basato su fondamenta solide, ovvero che il “non profit” non esista, in quanto nel magma complessivo del non profit ci sta di tutto e di più, dalle confraternite che salvano i poveri al circolo di scacchi. L’autore non ne fa un problema di dignità o di importanza, ma di “distinzione”, e aggiungo GIUSTAMENTE.

Mi ha convinto davvero la sua tesi che chiede cittadinanza (ops!) al saper distinguere, al saper tagliare la realtà con maggior precisione, pena la confusione dell’opinione pubblica su cosa è non profit e su cosa non lo è.

Vi potrei citare decine di casi per i quali la mancanza di distinzione sta facendo strage di buon senso e quindi di significato (ICI, agevolazioni sulle donazioni, 8 5 o 2 per mille …) e il casino – perdonate il francesismo – che ne deriva nell’opinione pubblica.

Ecco; il libro di Moro è da condividere perché butta il sasso nello stagno e non ritira la mano. Posso ritenere la sua soluzione (di divisione degli attori sociali in “n” settori) non pienamente condivisibile, ma ciò non cambia il giudizio sul libro, che è positivo, con due avvertenze.

1. questo è un libro per chi già conosce il non profit

2. il professore Moro, che scrive in modo invidiabile, non riesce a dare interviste che “buchino” il giornale. A mio avviso – l’ho letto in varie interviste, l’ho sentito alla radio – l’autore si fa attirare dal giornalista di turno sui facili temi delle false non profit e in generale perde la forza che il suo argomento ha e dimostra di avere nel libro. Detta diversamente. Prima ho letto le interviste e sentito alla radio l’autore. E mi sono fatto un’idea. Poi ho letto la recensione, e me ne sono fatto un’altra.

Ma voi state tranquilli: voi non cambierete idea, questa non è una  recensione!

Carlo Mazzini

 

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