Riforma del non profit: 5 per mille a passo di gambero?

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Il punto 23 delle linee guida di riforma del non profit riporta le seguenti affermazioni

23) il potenziamento del 5 per mille, prevedendo:

la revisione della platea e l’identificazione stabile dei soggetti beneficiari e il loro inserimento in un elenco liberamente consultabile;

la possibilità di destinare il 5 per mille non solo dell’Irpef, ma anche delle imposte sostitutive per i contribuenti cosiddetti “minimi”;

obbligo, per i soggetti beneficiari, di pubblicare on line i propri bilanci utilizzando uno schema standard, trasparente e di facile comprensione;

eliminazione del tetto massimo di spesa, onde evitare che il 5 per mille si riveli in realtà il 4 per mille o anche meno;

la semplificazione delle procedure amministrative a valle del calcolo dei contributi spettanti a ciascun beneficiario, così da superare gli attuali tempi di erogazione delle quote spettanti

La mia sorpresa è stata grande quando ho letto questo riferimento al 5 per mille.

Mi son chiesto se mi ero perso qualcosa.

I fatti sono che con L 23/2014, il Parlamento ha già dato la delega (si chiama “legge delega” non a caso) al Governo su una serie di materie fiscali, tra le quali il 5 per mille. Infatti all’art 4, c 2 si legge

Il Governo assicura, con gli stessi decreti legislativi, in funzione delle maggiori entrate ovvero delle minori spese realizzate anche conl’attuazione del comma 1 del presente articolo e del presente comma, la razionalizzazione e la stabilizzazione dell’istituto della destinazione del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche in base alle scelte espresse dai contribuenti.

Quindi siamo qui ad aspettare i decreti legislativi, nella speranza che l’inciso “in funzione delle maggiori entrate ovvero delle minori spese” derivanti dall’esame annuale dei costi dell’erosione fiscale non dia il la al Governo per rimettere sotto schiaffo – ogni anno – il finanziamento completo del 5 per mille.

Non è la migliore delle leggi possibili, ma è già tanto.

Ora, le linee guida riparlano del 5 per mille con un’unica nota promettente e veramente nuova “eliminazione del tetto massimo di spesa”, così, tranchant come i folli riescono ad essere, e con loro i fessi.

Però io non ci vedo follia, ma inettitudine a voler tornare indietro di 9 / 12 mesi.

Facciamo i conti. A fine giugno un disegno di legge delega sul non profit sarà licenziato dal Consiglio dei Ministri che lo presenterà ai primi di luglio ad una delle due Camere. Qui, contando che c’è di mezzo anche l’estate, il consueto – e necessario – iter parlamentare che prevede Commissioni consultive, Commissione referente, presentazione emendamenti, stralcio degli stessi, finalmente si approda all’assemblea, di nuovo emendamenti, votazioni su ogni emendamento ed articolo, approvazione del ddl. Si passa all’altra camera: Commissioni consultive, Commissione referente, presentazione emendamenti, stralcio degli stessi, finalmente si approda all’assemblea, di nuovo emendamenti, votazioni su ogni emendamento, approvazione del ddl. Se solo una virgola è stata modificata durante la seconda puntata, indovinate un po’? Si ritorna alla prima Camera: Commissioni ecc.

Tutto ciò è molto bello, e lo ritengo anche necessario. Ma ciò vuol dire che prima di fine ottobre – ad essere ottimisti, il disegno di legge delega non è diventato ancora legge. Facciamo finta: il 15 ottobre viene pubblicato in GU. Vuol forse dire che abbiamo il 5 per mille stabile (sempre che sia sopravvissuto alle Commissioni ecc)? NO.

Abbiamo la legge che delega il Governo a scrivere un Decreto Legislativo (peraltro da sottoporre alle commissioni competenti per voto consultivo) che regoli il 5 per mille. Sono i mesi della finanziaria o legge di stabilità, e poi l’autunno caldo e l’inverno freddo … A Novembre siamo nella situazione odierna; ad oggi, sulla base della ricordata legge delega fiscale, siamo già a quel punto. C’è qualcuno che sotto Padoan sta scrivendo  il D Lgs sul 5 per mille e ci sono buone possibilità che per l’autunno (anche se hanno tempo fino a marzo ’15) possa diventare legge.

Ora: capisco le elezioni, capisco che mettere “il 5 per mille senza tetto” sia molto bello e faccia scenografia.

Ma cerchiamo di non fare la figura dei … polli di Renzi!

Siamo all’ultima curva dei 400 metri e ci viene in mente che non sarebbe male fermarci e ritornare ai blocchi di partenza!

Geniali! Strateghi!

O forse disinformati.

E pensare che l’hanno votata loro la legge delega fiscale.

Carlo Mazzini

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