Agosto: riforma del terzo settore non ti conosco!

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Che fine ha fatto la riforma del Terzo Settore.?

Quella tanto strombazzata da Renzi in prima persona con i seguaci vice-ministri e parlamentari tanto “vicini al non profit”, e che ora – per fortuna e per decenza – se ne stanno zitti.

La riforma di un settore che non è terzo ma primo, o almeno così tubava il Primo ministro, subito prima delle elezioni europee.

Quante ne abbiamo sentite, ragazzi! Ad aprile viene annunciata dal Primo Ministro la grande raccolta di idee che partirà un mese dopo partendo dalla pubblicazione di un’accozzaglia di punti sul “da farsi” o sul “da riformarsi”. Vengono chiamate ad esprimersi le organizzazioni che – ligie – si esprimono. All’inizio di giugno si giura e spergiura che entro fine mese uscirà il disegno di legge delega da un Consiglio dei Ministri.

Il tutto slitta al 10 luglio, poco male. Ma lì, proprio sul filo del traguardo, avviene l’incredibile.

Renzi presenta un articolato che viene approvato dai Ministri. Brindisi, abbracci e naturalmente comunicati stampa.

L’articolato dovrebbe celermente prendere la strada del Parlamento, e diventare AC o AS, cioè atto della Camera o del Senato. Macché! Il ministero dell’economia dice che il ddld ha un costo e che quindi bisogna trovare le risorse. I nostri parlamentari – sempre quelli vicini al non profit – vengono presi in contropiede dall’incredibile (davvero incredibile, per loro) richiesta che se una legge costa, bisogna trovare i soldi! Allora si vestono da prefiche e iniziano a piangere perché i signori che tengono i cordoni della borsa non mollano la grana, che quelli non capiscono l’importanza del Terzo (pardon, il Primo) Settore. Del disegno di legge non si ha più traccia.

Renzi, tra una riforma della costituzione e l’altra, se ne esce dicendo che il servizio civile non sarà più allargato agli stranieri, giusto per abbassare un po’ il costo della legge-fantasma.

Ma niente da fare. Passa tutto luglio e dell’articolato – del quale ho ricevuto un po’ di versioni, tutte penultime – non si ha notizia!

La morale è – ed è questo che ritengo incredibile – che il Consiglio dei Ministri ha approvato un testo che non sarà certamente quello che andrà, un bel giorno, in Parlamento. Alla faccia del rispetto del principio della legalità. Un po’ come se in un vostro consiglio direttivo il Presidente vi presentasse un progetto e dicesse “faremo questo così, e quello così”. Il CD vota, brindisi e abbracci. Passa un po’ di tempo e voi, consiglieri, scoprite che senza riportare al CD alcuna notizia il progetto non è ancora partito e, se parte, parte diverso. Il testo non era quello per il quale voi avevate dato il gioioso assenso.

Cosa fareste voi al Presidente? Lo ribaltereste! Cosa farebbero a voi i soci (nel ns caso i parlamentari)? Vi ribalterebbero! Vi chiederebbero spiegazioni.

Ma da noi non si fa così, almeno nelle alte sfere. Non si disturba il manovratore.

Si continua a dire, lassù: che bello! Avremo la riforma del terzo settore che in realtà è il primo! Separeremo il grano dal loglio! Sarà tutto bello e vivremo nel miglior mondo possibile.

O almeno così ci dicono i parlamentari vicini al non profit, ai quali da tempo chiediamo … di allontanarsi un po’.

Non vorremmo fare brutte figure per colpa di altri!

Carlo Mazzini

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1 commento

  1. Sandro Massi on

    Ciao Carlo, oggi dopo la conferenza stampa del Ministro Poletti, è stata diffusa la versione “definitiva” della Legge Delega… nei prossimi giorni ci attiviamo con i commenti

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