Il senso delle bocciofile per i politici

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Ecco cosa succede quando un politico si avventura (ahi lui!) nella vita reale e fa parallelismi – appunto – tra questa e i comportamenti suoi e dell’allegra compagnia di giro di cui fa parte. Di norma dice frescacce!

Oggi, il Vicesegretario del PD, Debora Serracchiani, ha detto – in merito alle decisioni della direzione del suo partito sull’articolo 18 -:

“Andranno rispettate le decisioni della direzione perché siamo un partito non una ditta né una bocciofila”. Qui il testo intero dell’intervista di repubblica, come riportata sul sito del PD.

Chiariamo due concetti basic.

In una ditta, di norma c’è un padrone le cui decisioni non possono essere messe in discussione, e quindi che senso ha la frase? Nessuna.

Non contenta di palesare la sua ignoranza su come funziona il sistema di potere nelle aziende, esplora un ulteriore mondo – quello del non profit – a lei evidentemente del tutto sconosciuto: hic sunt leones.

E dice la stessa cosa – “Andranno rispettate le decisioni della direzione perché siamo un partito non una … bocciofila” – senza aspettare di collegare la bocca ad una esperienza, che evidentemente non ha fatto e non le è stata riferita.

Le bocciofile sono associazioni democratiche, classificate o tra gli enti ex art 148, c 3 TUIR, o – ad maiora – tra le associazioni di promozione sociale o le sportive dilettantistiche.

Vige per queste organizzazioni l’obbligo di avere un regime democratico, l’effettività della presenza e partecipazione dei soci all’assemblea ecc. Tutti i soci maggiorenni hanno diritto di voto e possono essere eletti ecc.

Ora, rileggiamo la frase: “Andranno rispettate le decisioni della direzione perché siamo un partito non una ditta né una bocciofila“; ci chiediamo: che cosa avrà voluto dire? Nella ditta si prendono le decisioni con un metodo padronale (uno per tutti), nella bocciofila si sceglie democraticamente chi prende le decisioni e comunque quest’ultimo, che ha la piena rappresentanza e il potere di prendere le decisioni (con le responsabilità del caso), rimane sempre sotto esame della base associativa.

Qual è la terza via, gentile Serracchiani?

Ci sfugge.

Se poi voleva dire che nei partiti politici – enti di tipo associativo che per legge NON hanno l’obbligo di essere democratici – vige una governance diversa, ha ragione. Il brutto è che non ha spiegato quale sia. Ha smerdato le bocciofile (faccia una ricerca Arci bocciofila su google e vedrà quanti della sua area politica ha preso per i fondelli), ha snobbato le aziende.

Ecco; da oggi nelle bocciofile le palle gireranno un po’ di più!

Carlo Mazzini

 

 

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