Lepri e Bobba sulla Riforma si contraddicono

0

Andiamo bene. Nel corso della riunione di ieri (la trovate qui) il relatore Lepri e il sotto segretario Bobba sono riusciti ad inanellare una serie di imprecisioni ed errori da Guinness dei Primati.

Sull’Authority Lepri dice

quanto alla scelta compiuta dal Governo, e confermata in prima lettura dalla Camera dei deputati, di attribuire funzioni di controllo e monitoraggio al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, piuttosto che a un’agenzia indipendente, ritiene che tali opzioni potranno essere discusse in modo più approfondito in occasione dell’esame degli emendamenti

Bomba afferma invece che

ritiene opportuno prevedere un organismo unico presso la Presidenza del Consiglio, piuttosto che un’agenzia indipendente, al fine di garantire l’uniforme applicazione della disciplina del Terzo settore su tutto il territorio nazionale, anche per evitare incongruenze e difformità a livello locale, che finirebbero per penalizzare le organizzazioni aventi sedi in più Regioni. A tale organismo è attribuita altresì una funzione di controllo su una parte minoritaria delle organizzazioni del Terzo settore, su quelle, in particolare, che svolgono attività economiche rilevanti e hanno un volume di affari significativo

Quindi, mentre Lepri apre alle riflessioni dei senatori e del non profit sull’opportunità di Authority globale (con poteri d’Authority), Bobba, cancellando di punto in bianco l’ipotesi di un ufficio presso il suo Ministero (e per questo lo ringraziamo), ritorna ad un organismo presso la Presidenza del Consiglio (quindi “politico” a tutti gli effetti) che controlli “una parte minoritaria” degli enti. Idea balzana! Detto poi che parlare di “volume di affari” nel non profit è davvero una topica non da poco!

Lepri dimostra di aver capito poco dell’Impresa sociale. Sentite:

Si ammette, quindi, che la qualificazione di impresa sociale sia estesa a qualsiasi impresa privata, con forma giuridica anche diversa da quella delle associazioni e delle cooperative sociali, (ma è già così!!!) la quale operi in un settore di utilità sociale o svolga attività commerciali diverse, seppure entro limiti da individuare (ma è già così!!!). Alle imprese sociali sarà applicato un regime fiscale vantaggioso (ma Bobba l’aveva escluso nella discussione alla Camera!!!) e sarà riconosciuta anche la possibilità di ripartizione degli utili, sebbene nei limiti della prevalenza dello scopo mutualistico (ma allora si parla soltanto delle cooperative!!!). Su quest’ultimo aspetto, tuttavia, accogliendo le sollecitazioni emerse nel corso del dibattito, ritiene utile un approfondimento. (No! C’è bisogno di studiare, non di approfondire!!!)

Sui Centri di Servizio, Lepri afferma

Riconosce, quindi, la necessità di un’ulteriore riflessione sulle disposizioni relative ai centri di servizio del volontariato, al fine di consentire l’ingresso delle organizzazioni che fruiscono di tali servizi nella compagine associativa e nella governance.

Senatore, i Centri di Servizio sono già partecipati dalle organizzazioni!!!

E poi

Ritiene condivisibile, inoltre, l’esigenza di una maggiore riflessione sulla distinzione tra attività proprie e attività accessorie delle cooperative sociali.

Ma di cosa parla? Nelle cooperative sociali non ha senso la distinzione tra attività istituzionali e accessorie (connesse), in quanto prevale la specificità della 381/91.

Ma papà vi manda soli?

Carlo Mazzini

Related Posts with Thumbnails
Share.

About Author

Leave A Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza cookie per funzioni proprie. Se continui nella navigazione o clicchi su un elemento della pagina accetti il loro utilizzo Per maggiori informazioni vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy"

Vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy" - Per contattarci su questioni "Privacy" scrivi a "studiouno (chiocciola) quinonprofit.it"

Chiudi