Associazioni sportive dilettantistiche: una guida utile e completa

0

La Direzione Regionale delle Entrate del Piemonte ha pubblicato una utilissima guida sulle associazioni sportive dilettantistiche che tutte le ASD dovrebbero tenere sulla scrivania (di legno o informatica).

Qui il file in pdf (3,9 Mbyte).

64 pagine nelle quali si scorrono gli obblighi e le agevolazioni riservate a questa tipologia di enti.

Alcune considerazioni.

  1. Quando la pubblica amministrazione si mette d’impegno riesce ad avvicinare il cittadino alla dura realtà della legge, spiegandola anche – per quanto possibile – con termini semplici ma non per questo semplicistici
  2. La legislazione sulle ASD – alla pari di quella sulle altre formazioni non profit – è davvero incasinata; altrimenti non sarebbero state necessarie 64 pagine fitte fitte di istruzioni sul “come fare a …”.
  3. Il fatto che nel ddl di Riforma del III settore non vengano mai citate – come oggetto della riforma – le ASD e le SSD non fa ben sperare. Ci sarebbe da intervenire molto su questo versante ma il nostro legislatore non sembra essersene accorto.

Aggiungo anche che nella lettura (veloce) del testo ho trovato una “leggerezza” nel par 2.5 quando parla del Modello EAS. Si afferma:

Le associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI che non svolgono attività commerciale sono esonerate dall’onere della trasmissione del modello EAS.
Sono, invece, tenute all’invio del modello EAS le associazioni sportive dilettantistiche che, oltre all’attività sportiva dilettantistica riconosciuta dal CONI, effettuano cessioni di beni (ad es. somministrazione di alimenti e bevande, vendita di materiali sportivi e gadget pubblicitari) e prestazioni di servizi (es. prestazioni pubblicitarie, sponsorizzazioni) rilevanti ai fini dell’IVA e delle imposte sui redditi. In questo caso il modello EAS può essere presentato con modalità semplificate.

A dire il vero, sono obbligate le ASD (alla presentazione semplificata dell’EAS) che (Circ 12 e 45 del 2009)

svolgono attivita’ strutturalmente commerciali, ancorche’ “decommercializzate” ai fini fiscali ai sensi degli articoli 148, comma 3, del TUIR e 4, quarto comma, secondo periodo, del DPR n. 633. Ne consegue che sono tenute alla trasmissione del modello tutte le associazioni sportive dilettantistiche che, a fronte delle prestazioni rese nell’ambito di attivita’ strutturalmente commerciali, percepiscano corrispettivi specifici, a nulla rilevando la circostanza che detti corrispettivi vengano eventualmente qualificati come contributo o quota associativa.

Quindi, dato che nessuna ASD vive di sola quota associativa, ma tutte vivono di corrispettivi da soci (decommercializzati, ad esempio corrispettivi da corso di nuoto, affitto ai soci di campi da tennis, ecc) le associazioni sono obbligate a presentare il modello EAS seppur in forma semplificata.

Ci saranno di sicuro altre sbavature, ma rimane – a mio avviso – una qualità di testo, di spiegazione, di sforzo davvero encomiabile!

Carlo Mazzini

Related Posts with Thumbnails
Share.

About Author

Leave A Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza cookie per funzioni proprie. Se continui nella navigazione o clicchi su un elemento della pagina accetti il loro utilizzo Per maggiori informazioni vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy"

Vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy" - Per contattarci su questioni "Privacy" scrivi a "studiouno (chiocciola) quinonprofit.it"

Chiudi