Associazioni senza bilancio ricevono comunque finanziamenti pubblici

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La storia che sto per raccontarvi, cari affezionati lettori, ha dell’incredibile. Statemi bene a sentire.
Esiste una tipologia di enti non profit (si parla di poco più di una decina di associazioni) che è obbligata – per poter ricevere finanziamenti pubblici – a redigere un bilancio e a farselo “giudicare”, “vagliare” (mettete voi il termine che preferite, ma avete capito) da alcuni dipendenti pubblici altamente specializzati e competenti sulla materia.
Fin qui, direte, cos’ha dell’”incredibile” questa storia?
Anche noi, per qualsiasi 5 per mille, per i finanziamenti del Miur, del Mae, del Comune di Strangolagalli (Fr), siamo obbligati a inviare la documentazione che viene poi valutata da dipendenti pubblici …
L’incredibile è nel prosieguo.
Le associazioni in questione hanno sì presentato tutti gli incartamenti, seppur in ritardo.
Ma chi ne doveva giudicare la veridicità e la congruenza (rispetto ai fini del finanziamento) ha detto che non poteva più farlo perché non aveva i mezzi, essendo questi dipendenti pubblici davvero pochi (quindi sotto organico).
Poi la storia prosegue in maniera inaspettata.
Nella normale burocrazia, i finanziamenti non vengono dati, vengono congelati; che vi sembri giusto o meno, se manca il visto di conformità – anche se la mancanza è attribuibile a chi organizza l’ufficio a capo dei controllori – l’erogazione non parte.
Ma qui di normale non c’è nulla, e come nelle migliori tradizioni italiche, il senso comune della gente viene rovesciato (da cui il termine “paradosso”).
E succede che il controllato viene ammesso al finanziamento da se stesso ed esautora il controllante dal controllare.
Meraviglioso!
Le associazioni in questione, attraverso alcuni propri membri, decretano con una legge di avere comunque diritto a quei soldi e la regola precedente (quella che sottoponeva i bilanci al vaglio dei controllori) diventa lettera morta. Si noti che le stesse associazioni – sempre attraverso i propri membri – avevano il potere di potenziare l’organico dei controllori ma se ne son ben guardate dal farlo!
Avrete già capito di cosa parlo.
Associazioni controllate = Partiti politici
Controllanti, dipendenti pubblici = magistrati contabili della Corte dei Conti
Erogazioni pubbliche sottoposte al controllo = 2 per mille e residuo di finanziamento pubblico
Luogo del misfatto = Camera dei Deputati
Autori del misfatto = membri delle associazioni controllate

E’ un po’ come la storia del 2 per mille: quando tocca alla politica, le cose vanno più semplicemente e si arriva – spesso in modo rocambolesco – alla soluzione del problema.
Ma la differenza con il 2 per mille (ed il confronto ignominioso di tempi col 5 per mille), è che in quel caso la soluzione è di velocizzare tutto per tutti.
Qui, relativamente alla valutazione di conformità, nessun ente non profit vorrebbe fare la figura davvero poco “onorevole” che stanno facendo i partiti. Meglio essere giudicati e veder salvo l’onore!
Colleghiamo questo indecoroso comportamento con ciò che viene riportato nel ddl di Riforma e in ogni intervista di deputati e senatori (amici del non profit, si autoproclamano, con sprezzo del ridicolo).
Segnatevi questi nomi: Renzi, Boschi, Bobba, Patriarca, Beni. Ogni qualvolta sentite uno di questi personaggi dire – riferendosi alla Riforma – di “trasparenza necessaria, doverosa”, interrompetelo e dite
“Gentile Presidente, Ministro, Sotto segretario, Deputato … e voi?
Perché continuate a ballare il sirtaki sui nostri zebedei ripetendo il mantra della trasparenza, quando voi non rispettate su questa materia neppure le norme che vi eravate costruiti da soli?
Non è che la trave che avete nell’occhio vi obnubila leggermente la vista?”

E qui corre l’obbligo di ricordare l’opinione di Woody Allen sulla materia

“Certi politici hanno una loro etica.
Tutta loro.
Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale.”

Carlo Mazzini

Per completezza d’informazione:
a. M5S non partecipa né al 2 per mille né alla divisione del finanziamento pubblico
b. Qui trovate un breve ma completo riassunto

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5 commenti

  1. Ma la legge per il 2 per mille prevede che vi siano dei requisiti di democraticità che m5s non ha nemmeno col telescopio.
    m5s non può pattecipare al 2 per mille (giustamente!)

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