Mentre la Riforma latita, la lobby dello sport va avanti

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E’ fatto noto che, in Parlamento, lo sport dilettantistico (e non) è bene rappresentato. E non da ora, ma da sempre. Panem et circenses, se volete: quindi, se siete parlamentari e presidenti di una federazione sportiva o di un ente di promozione sportivo, vi siete assicurati un bel bottino di voti potenziali, una visibilità senza eguali.

Ciò ha portato negli anni ad una legislazione che favorisce moltissimo – ad esempio – le associazioni sportive dilettantistiche. Si pensi alla L 398/91 (poi estesa anche ad altre associazioni) che riduce il peso dell’IRES e gli adempimenti in modo straordinario, oltre all’IVA che da imposta neutrale (come non la è per la gran parte delle non profit per le quali è un gravoso costo) diventa persino fonte di guadagno. O alla possibilità di pagare sportivi e amministratori in esenzione d’imposta fino ad una certa soglia, la detrazione delle spese sportive per i minori, la detrazione sulle erogazioni da persone fisiche e via dicendo. Si pensi ancora che le ASD non possono perdere la qualifica di ente non commerciale (come succede invece per gli altri organismi) se non per opera – figuriamoci! – del CONI, e l’Agenzia delle Entrate non può farci nulla.

Dato che la fame non è mai abbastanza, è stato presentato un progetto di legge (AC 1425) nel 2013 che sta ora iniziando il suo cammino e presto saranno presentati gli emendamenti nella VII Commissione della Camera.

Tenete conto che oltre ad aumentare le soglie della 398/91, nel ddl si intende equiparare – in termini di benefici, non di obblighi! – le ASD alle organizzazioni di volontariato!

Già dissi che nel ddl di Riforma del III Settore stranamente non si parla di sportive dilettantistiche, e qui il pensiero malevolo arriva alla bocca e si trasforma in domanda: non è che la lobby dello sport vuole farsi una legge tutta per sé e evitare di essere inglobata nel sistema “Terzo Settore”?

E’ una specie di enclave, una Repubblica di San Marino che – a mio modo di vedere – non ha senso.

Cosa dice a proposito il Forum del Terzo Settore che ha tra gli associati i maggiori enti di promozione sportiva? Cosa volete che dica? Nulla.

E’ la sua cifra stilistica.

Qui il testo del disegno di legge.

Carlo Mazzini

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2 commenti

  1. Anna Fabbricotti on

    Caro Carlo,
    concordo sul far west che alberga nella nostra legislatura, ma pur non facendo parte di nessuna, difendo le ASD nel loro operato e non concordo sul tono polemico: è verissimo che spesso grandi organizzazioni sportive, vedi quelle calcistiche, o i grandi centri sportivi tutt’altro che non commerciali, per buona pace dell’onestà si identificano con le ASD per approffittare delle molte agevolazioni, questo è vero. Ma si tratta di controlli e di maggior correttezza degli apparati di controllo.
    Ma poi c’è un mondo sommerso di operatori e professionisti che dedicano il loro impegno a diffondere una buona cultura dello sport, piccole ASD che educano migliaia di bambini alle più diverse discipline, insgenando loro a prendersi cura del proprio corpo e a crescere sani, spesso in luoghi dove l’alernativa è la violenza o la povertà e ovunque per sopperire alla totale assenza di cultura sportiva nella scuola. E lo fanno spesso in condizione di quasi volontariato, o con strani “contratti sportivi” per 4 o 5€ l’ora, lordi, con passione e impegno. Ne ho conosciuti tanti, in queste condizioni, in tante parti d’Italia, con molti ho fatto progetti, molti sono stati pronti a collaborare per altri progetti solidali: sono e fanno parte di un welfare sociale, e sono fondamentali per lo sviluppo sano di tanti giovani e quindi credo siano di diritto nel terzo settore. E che debbano avere quelle agevolazioni. Loro, non i parlmanetari presidenti di federzioni, ne le finte ASD, i grandi centri sportivi o le associazioni sportive agonistiche, come invece spesso accade. Come si dice, non si butta via il bambino con l’acqua sporca!

    • Cara Anna,
      devo davvero rileggermi il mio post perché non ricordavo di aver fatto alcun mio accenno sull’abuso da parte delle ASD di una legislazione assai favorevole.
      Me lo rileggo – e invito a farlo anche te – perché mi è sembrato che il mio “attacco” fosse come al solito (mi ripeto spesso) verso chi ha responsabilità. Responsabilità di legiferare (legislatore, parlamentari singoli), Responsabilità di guidare i grandi movimenti (e le mie perplessità sono rivolte verso chi è a capo di una federazione o di un ente di promozione sportiva ed è anche parlamentare), Responsabilità di chi dovrebbe rappresentare il non profit ed essere aggiornato giornalmente sulle volontà e sugli atti del legislatore (ma di fatto non lo è, e pertanto ci si chiede cosa rappresenti).
      Le ASD mi sono simpatiche, ne riconosco l’utilità sociale, mi accorgo che a loro vantaggio hanno una legislazione che neanche le ODV possono vantare.
      Come leggerai, ho messo da una parte il bambino; dall’altra ho buttato l’acqua sporca.
      Cari saluti
      cm

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