2 per mille alla cultura: ovvero dai pidocchi ai tangentisti

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Sapete bene che quest’anno fa il suo ingresso nella fiera dei “per mille” il 2 per mille alla cultura. Ne ho parlato anche qui.
Ma si fa presto a dire “cultura”. Non stiamo parlando di restauri, conservazione ecc di beni architettonici e artistici. Per quelli c’è già quella ciofeca di 5 per mille alla cultura che è stato rovinato dai tecnici del Ministero dei beni e delle attività culturali.
Stiamo parlando del 2 per mille da dare “a favore di un’associazione culturale iscritta in un apposito elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri” (art 1, c 985, L 208/15).
Entro le ore 14:00 del 11 aprile 2016 le associazioni culturali potranno iscriversi utilizzando un sito del Ministero; ma ritorno a chiedere: di cosa parliamo quando parliamo di cultura?
Facciamo il caso che io abbia costituito più di 5 anni fa (come richiesto dalle istruzioni del Ministero) un’associazione che intende riabilitare i pidocchi come fenomeno culturale. Da troppo tempo i termini “pidocchioso” e “pitocco” sono stati utilizzati con accezione negativa. Non si è resa giustizia a questi animali che ci fanno compagnia dal momento in cui i nostri marmocchi varcano la soglia dell’asilo. Pensate che questi animali hanno elevato lo scemo del villaggio a vero e proprio intellettuale quando i suoi compaesani lo credevano improvvisamente rinsavito, intento ad arrovellarsi nei pensieri più profondi grattandosi nervosamente la testa. Erano solo pidocchi, ma questi piccoli animali hanno sradicato lo stigma sociale degli scemi dei villaggi e li hanno resi gli intellettuali della loro comunità. E’ un fenomeno culturale? Certo che sì. Dall’ignoranza al sapere. E’ tutta una questione di testa. E allora iscrivo il mio ente “Associazione Sempre in testa” al 2 per mille!
Ma non basta: nella Treccani online si legge sotto la voce “cultura” che
“il termine stesso è passato a indicare genericamente … l’idealizzazione, e nello stesso tempo la scelta consapevole, l’adozione pratica di un sistema di vita, di un costume, di un comportamento, o, anche, l’attribuzione di un particolare valore a determinate concezioni o realtà, l’acquisizione di una sensibilità e coscienza collettiva di fronte a problemi umani e sociali che non possono essere ignorati o trascurati.”
E fa l’esempio di Cultura della tangente. La mia associazione “La stecca non stecca” vuole richiamare l’attenzione della popolazione sulla funzione culturale della tangente, “o stecca”, che ha permesso a tanta gente di conoscersi e di apprezzarsi (proprio così) assegnando un “valore” alla propria funzione (pubblica).
Ecco: grazie a “La stecca non stecca”, conoscendo il costume, anzi la cultura italica, avrò a breve più soci dell’AIRC. Immaginatevi che 2 per mille mi aspetta!
In fondo, dai pidocchi ai tangentisti il passo è breve.
Ecco cosa succede quando il legislatore usa parole a casaccio!
Carlo Mazzini
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2 commenti

  1. fabio naldoni on

    Carissimo Carlo,
    sono perfettamente d’accordo che il post che ti lascio non c’entra con l’argomento principale dell’articolo, ma volevo raccontarti una cosa perché è troppo forte!
    Parliamo di cinque per mille, anche se sono d’accordo con Te, come hai alrtove scritto, che c’è ben poco di nuovo da scrivere.
    Ma questa, anche se tratta di cinque per mille è da raccontare.

    Da lunedì scorso l’Agenzia delle Entrate ha cambiato il sito di entratel.
    E già qui vediamo come il mondo va alla rovescia, perché mentre il Governo parla di semplificare l’uso del digitale con l’introduzione del pin unico, prontamente l’Agenzia ci complica la vita perché il pin non lo sostituisce, ma lo aggiunge a utente e password precedenti.
    Però la cosa bella è che dopo questa variazione non sono più riuscito a spedire dichiarazioni cinque per mille.
    Avveniva fino a venerdì, e ho la controprova avendone spedite quattro, che prendevi il file generato dal programma SOGEI, cioè quello distribuito dall’Agenzia, lo autenticavi e lo inviavi.
    Tutti gli altri programmi, con poche eccezioni, passano da una procedura di controllo specifica di Entratel, questo invece no.
    Pensavo per il fatto che è un file generato da un loro programma che già fa le verifiche.
    Ma misteriosamente il file è stato scartato dal sistema, perchè non controllato.
    Al primo tentativo non riuscito, mi sono girato tutti i siti dell’Agenzia per trovare il programma di controllo da scaricare, ma non l’ho trovato.
    Sai, magari mi sono perso qualcosa…
    Quindi ho provato a telefonare al call center dell’assistenza dedicata agli intermediari.
    Per tutta la giornata di lunedì non ha risposto nessuno perché appena fatto il numero una voce registrata diceva che tutti gli operatori erano occupati e quindi staccava la comunicazione.
    Ieri, poi, sono riuscito a contattare il call center, dove una piacevole Signorina, dopo aver fatto tutti i controlli che le venivano in mente, si è consultata con i suoi colleghi, e mi ha confermato che non esisteva il programma di controllo per il cinque per mille.
    Mi ha detto però che dovevo scaricare la nuova versione del programma di entratel che avrei risolto il problema.
    Cosa che ho fatto puntualmente, benché lo avessi già fatto il giorno prima..
    Indovina un po…non funzionava ugualmente, ed il mio bel file veniva ignomignosamente scartato.
    A questo punto oggi mi sono rimesso al telefono, e mi ha risposto un collega della precedente operatrice.
    Questi mi ha fatto controllare la versione di Entratel, poi la versione del programma di compilazione, poi l’estensione del file che andavo ad autenticare e spedire.
    Tutto bene.
    Quindi si è consultato.
    Dopo pochi minuti mi ha risposto che da quest’anno i file del cinque per mille verranno controllati da apposito programma, e che quindi, non essendo quest’ultimo disponibile, il canale per la trasmissione delle domande per il cinque per mille è chiuso!
    Verrebbero da fare un sacco di considerazioni.
    La prima sarebbe banale.
    Se c’è un problema perché non lo si dice?
    I poveri operatori sono sottoposti a molto stress quando fanno le cose per benino, seguendo le istruzioni, e poi il file prodotto gli viene sdegnosamente rifiutato.
    Altra considerazione banale è che non mi sembra normale bloccare un canale due giorni dopo averlo aperto.
    Considerando poi che se sul sito mi dici che posso presentare le domande, fornisci quantomeno una informazione fuorviante, per non usare altri termini.
    Ma poi me ne verrebbero tantissime considerazioni, solo che non sono così simpatiche.

    Ora, su suggerimento del call center guarderò tutti i giorni il sito dell’Agenzia delle Entrate dove verrà segnalata la riapertura del canale.

    Sono sgomento.

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