Oggi, 18 giugno 2016, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge delega di Riforma del Terzo Settore L 106/16. Ora dobbiamo capire quando entrerà in vigore. In ciò ci aiuta il sito della Gazzetta Ufficiale (qui) che a norma di legge afferma che entrerà in vigore tra 15 giorni, quindi il 3 luglio prossimo.
Dobbiamo anche farci la domanda: entro quando dovranno essere approvati i decreti legislativi dal Consiglio dei Ministri? Qui il calcolo si fa un po’ più complesso. La delega è a tempo, 12 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, quindi entro il 2 luglio 2017. Ma il Governo deve adottare i decreti e presentarli entro 45 giorni prima della data di scadenza del tempo. Quindi, andando a ritroso, si arriva al 18 maggio 2017.
Questa è la data limite entro la quale, come detto, il Consiglio dei Ministri dovrà votare i decreti.
Possibili scenari.
In qualsiasi legge omnibus, nel caso il Governo si accorgesse di non farcela, il parlamento potrà inserire una proroga del termine ultimo (2 luglio 2017). E’ già successo.
Voci di corridoio affermano che qualche decreto potrebbe essere già quasi pronto, segnatamente quello dell’impresa sociale e credo anche quello del servizio civile universale.
Per quel mostro di non sense della Fondazione Italia Sociale non c’è bisogno di decretazione delegata, ma di DPR (decreto del presidente della repubblica) che potrà essere adottato dal Governo in qualsiasi data.
Credo, dagli studi che stiamo facendo sul testo incasinatissimo e scomposto della delega, che il “succo” (la vera riforma del Terzo Settore, la fiscalità, il registro unico, il testo unico ecc) arriverà buon ultimo.
Alcune materie rimanderanno di sicuro a decreti ministeriali (alcuni già previsti nella legge delega) cui seguiranno circolari esplicative; pertanto il cammino è: legge delega, decreti legislativi, decreti ministeriali, circolari. Tutto per far presto, ovviamente.
Quindi, tranquilli. Per chiederci cosa cambierà per le nostre organizzazioni c’è ancora davvero tanto tempo. Basta non perderne, di tempo.
Poi, certo, ci sarebbe LA domanda: chi scriverà i decreti? A questa domanda non abbiamo ad oggi alcuna risposta e speriamo che – diversamente dalla vulgata – non siano i “tecnici” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che stanno al non profit quanto la Duna sta ad un’automobile!
Buona attesa, e raddrizziamo le antenne.
Qui trovate il file della legge
Carlo Mazzini
