Ieri – 18 aprile – sono stati pubblicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate i dati del 5 per mille 2015.
Se volete sapere quanto avete preso, andate su questa pagina.
Se volete sapere come è andata in generale, potete proseguire la lettura.
Diciamo che qualcosa è cambiato.
Dai dati del 5 per mille 2015 si capisce che c’è qualcosa che è cambiato; non per tutti, non nella stessa direzione.
Vi propongo la sintesi dei dati come li ho elaborati, per settore.
Come notate, nel settore “volontariato” c’è stata una flessione sia dei sottoscrittori che dell’importo totale; la differenza (che vede diminuire meno l’importo totale rispetto ai sottoscrittori) è data dall’aumento complessivo delle imposte testimoniato dal terzo grafico – quello del valore medio del 5 per mille che registra comunque un incremento per tutti i settori.
Anche la ricerca scientifica registra flessione sia nei sottoscrittori che nell’importo complessivo. Al contrario, la ricerca sanitaria vanta incrementi importanti di entrambe le variabili: c’è la possibilità che gli enti di ricerca scientifica, che a determinate condizioni possono essere anche di ricerca sanitaria, abbiano spostato l’attenzione – tramite pubblicità mirata – nella terza casella (sanitaria) in quanto più favorevole in termini di “resa” economica delle scelte generiche.
Le sportive dilettantistiche hanno variazioni considerevoli, soprattutto sulle scelte generiche (quelle per le quali si firma ma non si inserisce un codice fiscale), ma in termini assoluti stiamo parlando di un incremento di sole 5.000 unità per quasi 166mila euro di incasso in più.
Le attività sociali dei Comuni si mantengono stabili (33 sottoscrittori in meno tra il ’14 e il ’15).
In generale, gli enti devono preoccuparsi di un segno meno, detto che quest’anno il governo non dovrebbe aver tagliato le somme? Siamo meno attrattivi (come non profit)? Il pubblico si è stufato? Possono alcune notizie che sono trapelate sia sui ritardi che sui tagli – degli anni scorsi – aver agito come deterrente alla sottoscrizione (“tanto i soldi non arrivano”)?
Domande che producono risposte parziali, perché i veri dati dei comportamenti dei contribuenti li ha l’Agenzia delle Entrate e non li “molla”.
Perché sapere è potere. E figurati se ti mollo un grammo del mio potere!
Carlo Mazzini
3 commenti
Si fa un gran parlare dei furbetti del cartellino, ma tutti tacciono sui furbetti dell’ufficio, cosa pensare degli impiegati dell’Ufficio dello Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri addetti alla liquidazione del 5×1000 alle associazioni sportive? A maggio 2016 l’Agenzia delle entrate ha reso noto gli elenchi di tutti i beneficiari del 2014 inviando al Ministero del Lavoro l’elenco delle associazioni beneficiare per la liquidazione escluso le associazioni sportive che ha inviato all’Ufficio dello sport ( chissà perchè ). A settembre 2016 , dopo quattro mesi, il Ministero del Lavoro aveva già liquidato tutte le 33.334 associazioni ( ordinativo 26092016 del 26/09/2016 e le associazioni sportive? Dopo un lavoro sovrumano a tutt’oggi 18/05/2016, dopo 12 mesi di duro lavoro, L’Ufficio dello Sport ne ha liquidato la bellezze di 1.043. La domanda sorge spontanea , ma in questo Ufficio c’è qualche dirigente che controlla l’operato degli impiegati? Se si presentano al lavoro o se ci sono se stanno lavorando. Oppure è un oscuro disegno per far chiudere le associazioni sportive…
Ormai è risaputo che molti caf cambiano le scelte dei contribuenti del 5×1000 inserendo nella casella il codice fiscale delle loro organizzazioni non profit create ad hoc. Esiste un servizio per controllare a chi è stato realmente versato il mio contributo e se non esiste non sarebbe il caso di realizzarlo? Grazie
Se ne è accorta l’Agenzia delle Entrate la quale ora fa controlli a campione. Non saprei dire se “molti” CAF … sicuramente è successo come ha detto anche la Corte dei Conti
cm