Riforma del Terzo Settore: un caos per nulla calmo

1

Aggiornamento sul punto della situazione del Codice del Terzo Settore.

Grossi guai dalla Conferenza unificata Stato Regioni che non ha raggiunto l’intesa e quindi si prevedono ricorsi su ricorsi contro la legge perché mina – secondo alcuni – le prerogative di Regioni e degli altri enti locali.
Grossa scoppola dal Consiglio di Stato al Governo perché gli è stato mandato il testo dei 104 articoli troppo in prossimità della scadenza del parere e chiede che ciò non si verifichi più (rendendo pubblica l’incavolatura di un organo costituzionale contro un altro organo costituzionale). Seguono 57 pagine di rilievi, rimbrotti, tirate d’orecchie, palesamenti di incongruenze dello schema di decreto.
Grosso sgarbo del Governo che con il sotto segretario Bobba afferma ieri alla I Commissione affari costituzionali del Senato che “in considerazione dell’imminente scadenza della delega, la riunione del Consiglio dei ministri nella quale adottare in via definitiva il decreto legislativo potrebbe essere fissata proprio per il pomeriggio di martedì prossimo.  Vi è quindi il rischio che le osservazioni e le condizioni poste nel parere reso dalla Commissione non possano essere recepite in tempo utile.”
Quindi, la proposta di parere della I commissione già pronta (i componenti della Commissione hanno chiesto tempo per capire quanto andrà a modificare il testo e perché lo fa) e recante molte considerazioni, correzioni, integrazioni potrebbe rimanere carta bianca perché i signori – che han dormito molto – ora hanno fretta e non vogliono sfruttare fino all’ultimo i giorni a disposizione (2 luglio). Anche perché – non scherzo, mi è stato riferito – il 29 giugno è festa a Roma (santi Pietro e Paolo) e vuoi mica fa’ un Consiglio dei Ministri quei giorni, no? e poi c’è il ponte, l’1 è sabato, il 2 è domenica … e quando mai voi avete lavorato il sabato o la domenica, no?
Quindi ad oggi non sappiamo cosa uscirà dal prossimo Consiglio dei Ministri, se lo stesso prenderà coscienza che il decreto esce
a. senza l’intesa Stato Regioni (grave)
b. con un fardello di critiche del Consiglio di Stato (pesante)
c. con un parere probabilmente poco “ascoltato” della più importante Commissione del Senato (cioè di chi ha delegato il Governo a legiferare ex art 76 della costituzione)
d. con una serie di pesantissime critiche da parte di moltissime organizzazioni non profit sotto diversi profili dei 104 articoli
Cos’era questa? Una riforma che nasce dal basso? Ma mi faccia il piacere! Quando bastava chiedere ed ottenere una proroga di 3 mesi (ed oggi ci rendiamo conto di quanto sarebbe stata provvidenziale!!!).

E’ il momento di dare il merito a chi ha lavorato in questa direzione.

Bravo, Sotto segretario onorevole Luigi Bobba!

Carlo Mazzini

Related Posts with Thumbnails
Share.

About Author

1 commento

  1. TERZO SETTORE IL NON LUOGO DELLE IMPRESE SOCIALI.

    La Riforma del Terzo Settore è un passaggio importante per il benessere e il futuro felice della nostra società, in questi giorni la si discuterà della riforma attuando i primi Decreti di Legge.

    Pur apprezzando gli sforzi e l’intento costruttivo della riforma, molti Operatori del Terzo Settore lamentano mancanze sostanziali nell’inquadramento delle attività comprese nella definizione d’Impresa Sociale, l’assenza d’indicatori che possano registrare l’impatto sociale prodotto dalle attività che le imprese svolgono sui territori e l’appesantimento burocratico e fiscale che costringerà le organizzazioni più piccole a “scappare dal registro unico nazionale”.

    Tutto vero, se non fosse per il fatto che il compito del Legislatore è quello di delineare il perimetro d’azione del Mercato con regole trasparenti, eque, etiche, lasciando gli stockholder il compito di sviluppare strategie economiche e d’impresa che attivino processi adatti al raggiungimento di risultati efficaci e di valore diffuso.

    Il Terzo Settore 2.0 non può alimentare i suoi processi solo e ancora dalle “concessioni” economiche del politico e dell’Istituzione di turno, per sopravvivere in futuro ha bisogno di nuove assetti strategici per contrastare nuove sfide sociali e sviluppare processi innovativi condivisi e mutualistici in “Luoghi” d’innovazione sociale creando ecosistemi produttivi-istituzionali-culturali che diano soluzioni generative rivolte alle necessità del territorio, inteso come insieme di realtà sociali e soggetti giuridici “divoratori” di soluzioni e di servizi necessari al loro benessere.

    Il Terzo Settore quindi non più come “spazio” ma come piattaforma tra più Attori Sociali che da una parte chiedono soluzioni clusterizzate e efficienti e dall’altra imprese sociali che offrono servizi in maniera collaborativa e soluzioni di processo.

    Per giungere a questo traguardo serve un forte cambiamento di mentalità della Government locale e una nuova visione Governance dei territori condito da una voglia reale di CAMBIAMENTO.

    GB

Leave A Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza cookie per funzioni proprie. Se continui nella navigazione o clicchi su un elemento della pagina accetti il loro utilizzo Per maggiori informazioni vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy"

Vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy" - Per contattarci su questioni "Privacy" scrivi a "studiouno (chiocciola) quinonprofit.it"

Chiudi