E’ pronta la pubblica amministrazione alla #riformaterzosettore?

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Molte persone con responsabilità nel non profit in quanto collettori di interessi (penso ai Centri di servizio, ai Forum territoriali e non solo), cui si aggiungono immancabili professori universitari che mai – neppure per errore – hanno gestito un’organizzazione o hanno fatto fundraising, tutta questa gente da almeno un anno sta lanciando seriosi moniti verso il non profit affermando che “gli enti devono prepararsi al cambiamento”, e che “ora il non profit deve cambiare passo”, spingendosi a falange come un sol uomo verso il baratro della banalità.

Ciò che queste persone non sembrano aver capito è che è sommamente sbagliato generalizzare i comportamenti o gli abiti mentali degli amministratori del non profit, dato che come noto convivono piccolissime realtà e enti di dimensioni considerevoli, hanno formazione culturale e professionale differente.
E poi, fondamentalmente, mettiamo sul tavolo le questioni reali attraverso un percorso logico-sistematico.
E’ in corso una riforma delle norme? Sì
Chi ha scritto la riforma? I politici e la pubblica amministrazione
Gli enti hanno una qualche responsabilità sui testi? No, possono aver suggerito modifiche, aver fatto presente alcune distorsioni del testo.
Chi deve emettere oltre 30 decreti per rendere effettiva la riforma? Ministeri e compagnia bella.
La norma è chiara e comprensibile per il presidente medio di una piccola organizzazione? No, il testo è solo in alcune parti comprensibile, e ciò succede per ragioni culturali di come i tecnici e la politica scrivono le leggi.
Pertanto abbiamo questa situazione: un testo difficile, scritto dalla pubblica amministrazione e avallato dal Parlamento, relativo ad una riforma profonda, è pronto ad essere applicato dalla pubblica amministrazione stessa “su” enti del terzo settore. Quindi, per capire se gli enti non profit sono pronti alla rivoluzione
a. bisognerebbe avere contezza dei decreti legislativi
b. bisognerebbe capire come i ministeri regolamenteranno le singole materie attraverso gli oltre 30 decreti, sempre che li facciano uscire nei tempi previsti
c. bisognerebbe comprendere come l’intera macchina dello Stato stia “acquisendo” la riforma, se sono previsti corsi di formazione ecc.
Su quest’ultimo punto, credo che chiunque legga questo blog abbia i primi sintomi di un attacco di panico. Condivido una mia recente esperienza. Un mese fa mi reco presso un ente pubblico di primaria importanza (controllore di organizzazioni) per confrontarmi su uno statuto che, a detta del funzionario preposto, non sarebbe stato conforme alle leggi (e quindi non ascrivibile bla bla …)
Le seguenti perle sono state inanellate una dopo l’altra, senza soluzione di continuità.
A. “Nello statuto bisogna mettere quali sono i limiti di retribuzione dei dipendenti.” Sulla base di quale legge, ho chiesto. Nessuna risposta “umana” riferibile; solo un lungo e disarticolato balbettio di “si sa”.
B. “C’è conflitto d’interesse tra una struttura governata da un ente e il CdA dello stesso”; ovviamente non ci ha spiegato di quale conflitto d’interesse si trattasse, ma gli piaceva tanto l’espressione “conflitto d’interesse”
C. “E poi diciamolo” – ha sentenziato, il poveretto – “questi enti non profit sono in realtà enti pubblici.” Salto sulla sedia, registro pulsazioni accelerate, saliva azzerata, sudorazione a mille. Scusi? Segue spiegazione non-tecnica fatta di “si sa, si dice; la mia esperienza …” Mancava solo “mio cugino è notaio”. espressione peraltro riferitami VERAMENTE da altro funzionario in altra occasione, dove la frase era “mio nonno era notaio”, da cui discendeva il potere del funzionario di sparare cazzate immani che neppure uno studente pluri-bocciato dell’ITIS avrebbe detto sotto gli effetti di roba pesante.
D. Ultima chicca: con i miei nervi che ormai disegnavano sulla pelle i migliori tatuaggi maori mai visti, faccio educatamente presente che stava per essere votata (era un mese fa) una norma che avrebbe cambiato anche le funzioni, i poteri, dell’ufficio dove in quel momento stavo sudando le sette camicie per non mandare il personale a quel paese. Il funzionario dice: “non ne sapevo nulla. Mi manda i testi?” Sorrido, sapete, di quei sorrisi falsi dove gli angoli della bocca si alzano ma gli occhi comunicano tutt’altro. “Certo che le mando tutto”, le ho detto, sapendo di mentire, dato che col cavolo se gli ho mandato qualcosa. La Pubblica Amministrazione spende miliardi di formazione e io, comune cittadino, devo aggiornare un funzionario che non si aggiorna, che non fa uno sforzo mentale e di buona volontà neppure a pagarlo d’oro, che ha la flessibilità di un termosifone di ghisa, che spara cazzate a raffica dall’altezza non ho capito di quale competenza (ad occhio, nessuna).
Riassumendo.
E’ inutile che ci diciate che dobbiamo prepararci. Il non profit, a diversi livelli, a proprie spese, secondo la disponibilità di ognuno e soprattutto sotto la propria responsabilità (se non mi aggiorno ci perdo io!) lo fa e lo farà.
Girate il capino, guardate verso la pubblica amministrazione e chiedetevi: non è forse lì che si annida il golem dell’ignoranza e della supponenza, lì dove il dovere è quello di dare risposte utili al cittadino e quindi di aggiornarsi?
Muovete il capino, più volte, dall’alto verso il basso.

Dalle leggi di Murphy
Assioma di Adler

“Il linguaggio è ciò che ci rende diversi dagli animali inferiori. E dai burocrati.”

 

Carlo Mazzini

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1 commento

  1. Gentilissimi, date un servizio straordinario. DarVi i complimenti è obbligatorio. Graditissima una collaborazione con Voi, noi siamo specializzati negli adempimenti necessari alla creazione e alla gestione, non tralasciando la difesa in caso di problematiche con gli organi di controllo. Siamo una Associazione nazionale di categoria per la tutela e l’assistenza delle Associazioni dei circoli privati. Per volere e approvazione di altri sono il Presidente Nazionale di ASMU ITALIA (Associazione Nazionale Servizi Multipli). Sicuramente fate benissimo a scrivere che le Vs. informazioni dirette non sono gratuite, BASTA E AVANZA, quello che pubblicate gratuitamente. La ns. sede centrale è a Lecce. I migliori saluti.

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