#riformaterzosettore: rispettare le date = rispettare i cittadini

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E’ cosa nota che il potere in Italia si esercita soprattutto con il silenzio, con il non-movimento.
Ma noi, ogni mattina, ci alziamo con l’ottimismo della volontà augurandoci che non sia sempre così e quindi ci poniamo delle domande e aspettiamo che qualcuno ci dia delle risposte.

Una delle domande è perché mai i decreti su Codice del Terzo Settore, 5 per mille e Impresa sociale non sono stati ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale dopo 15 giorni dalla firma del Presidente della Repubblica e quindi dalla loro promulgazione e dopo 18 dall’essere stati punzonati dalla Ragioneria dello Stato. L’articolo 73, terzo comma della Costituzione recita “Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione” e mi chiedo davvero quale forza contraria stia ritardando un dovere costituzionale.
Lo stesso dicasi del DPR sulla Fondazione Italia Sociale, contenente lo statuto. Che ne è stato? Sono quasi 90 giorni che le commissioni hanno espresso il loro parere sul Decreto.
Quali sono i problemi che affliggono la procedura di pubblicazione in GU le leggi sul Terzo Settore?
Poniamo il fortunato caso che stasera (18 luglio) compaiano come per magia i tre decreti legislativi in Gazzetta Ufficiale; il quesito rimarrebbe? Certo, perché perdere mezzo mese per una riforma che doveva essere qui, subito, ora, è un bel perdere. So benissimo che il sotto segretario Bobba non ha alcuna responsabilità nel ritardo, ma ha la responsabilità di fornire delle risposte.
Chieda in giro e poi dia spiegazioni anche per conto terzi. Ci faccia sapere qualcosa, potrebbe persino convenirgli.
Se Bobba ha investito molta della propria credibilità politica in una riforma arrivata finalmente ad un punto avanzato di attracco, allora mi aspetto che la sua lungimiranza politica (leggi: le elezioni si avvicinano) gli suggeriscano di dare risposte.

Ad esempio, non sarebbe male dare e darsi uno scadenzario dei prossimi passi: abbiamo 31 decreti che derivano dalla riforma senza i quali la riforma non parte e molti di questi dipendono solo dal Ministero del Lavoro, mentre altri li devono scrivere a quattro mani con il Ministero dell’Economia. Sarebbe proprio una bella idea dire: prevediamo di uscire con il decreto XY entro il (inserire data) in modo che l’argomento ZW sarà subito operativo. E via così. Si dirà: ma abbiamo espressamente previsto che 20 decreti ministeriali devono uscire entro un anno dall’entrata in vigore del Codice del Terzo settore. Per quanto possa sembrare strano, non basta prevederlo nella legge. Per una volta, la promessa di un politico varrebbe più della lettera di una legge, anche perché se i decreti ministeriali non vedessero la luce entro il termine previsto, sapete cosa succede ai politici e ai funzionari? Nulla.
Credo che un sotto segretario responsabile risponderebbe del ritardo della pubblicazione dei decreti legislativi, si impegnerebbe nel fornirci l’iter dei prossimi 31 decreti ministeriali.
E dato che per molti aspetti il sotto segretario si è mostrato sensibile e responsabile, siamo qui, in attesa, non solo della pubblicazione in GU dei decreti legislativi, ma anche di una motivazione del loro ritardo oltre che di una road map (ora si dice così) dei prossimi decreti.

E’ vero, come diceva J K Galbraith che “nulla è ammirevole in politica quanto una memoria scarsa”; ma non bisogna forzare la mano. Esiste ancora qualche neurone che si scontra nel vuoto cosmico delle nostre calotte craniche. E dove c’è sinapsi, c’è memoria; e dove c’è memoria c’è giudizio.

Carlo Mazzini

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