Cosa preferite? ‘O mariuolo o le acciughe salate?
La smorfia napoletana associa il numero 79 a queste due figure e a noi interessa il numero – non il ladro e neppure le acciughe – perché è l’articolo più importante della parte fiscale del Codice del terzo settore.
Lunedì scorso – 1° ottobre – il Sole 24 Ore ha pubblicato a pagina 17 (‘a disgrazzia!) un mio articolo proprio su questa norma che detta – non senza difficoltà – il nuovo paradigma di commercialità degli enti del terzo settore.
Inutile qui riassumere l’articolo de Il Sole – anzi, proprio non posso – ma nella sostanza si parla dei due commi (il 2 e il 5) che regolano rispettivamente la commercialità dei singoli settori di attività di interesse generale (AIG) e quella dell’ente del terzo settore in generale.
Ciò che interessa a voi, cari sparuti lettori, è il riverbero che l’applicazione dei principi di questo articolo avrà nella pianificazione e svolgimento delle vostre attività.
Dovrete armarvi – iniziate a farlo adesso – di santa pazienza e di una certa dose di scienza per comprendere come l’attuale configurazione delle vostre attività (quanto incassate da corrispettivi da privati e da amministrazioni pubbliche) si rapporta con i costi effettivi. Se lo scoprite e se adattate la vostra contabilità affinché questo indicatore (comma 2) sia a portata di mano avrete già fatto un passo in avanti notevole per la comprensione dei meccanismi del 79.
Ugualmente, se saprete mettere in rapporto le entrate commerciali delle AIG addizionate alle attività diverse al netto delle sponsorizzazioni con le entrate di natura non commerciale, allora avrete l’indicatore di commercialità dell’ente.
Non è semplice né spiegarlo, né capirlo.
Ma per evitare di avere gli incubi sognando ‘o mariuolo giusto dopo aver trangugiato un piatto eccessivo di acciughe salate, vi converrà informarvi al più presto e cercare di capire il senso di questo fatidico articolo 79.
Carlo Mazzini
