Una strana lotteria

0

Alcuni giorni fa è comparso un bell’articolo su Repubblica.it dell’amica Ida Cappiello dal titolo <<La Fondazione Italia Sociale voluta da Matteo Renzi: nel 2019 ci sarà la lotteria filantropica: “Sarà l’anno decisivo”>>.

Volendo tacere della Fondazione Italia Sociale – sulla quale vengono date ampie informazioni proprio nell’articolo -, in una delle recenti leggi di fine anno (art 18, DL 119/18) avevo letto di questa nuova trovata delle lotterie filantropiche e ancora oggi mi chiedo se mai un meccanismo di questo tipo possa funzionare; la cifra da donare è alta, il ritorno è basso, il vincolo che il donatore imprime è solo per chi vince …
Per capirne di più – si fa per dire – leggiamo il testo del Dossier del Senato che spiegava questa nuova possibilità

“L’emendamento 18.3 (testo 2) propone di inserire i commi 2-bis e 2-ter. Il comma 2-bis stabilisce che gli enti del terzo settore possano effettuare lotterie finalizzate a sollecitare donazioni di importo non inferiore a euro 500. Le lotterie possono essere organizzate anche con l’intervento degli intermediari finanziari che gestiscono il patrimonio dei soggetti partecipanti. Il ricavato derivante dalle lotterie filantropiche è destinato ad alimentare i fondi dei citati enti per la realizzazione di progetti sociali. Il successivo comma 2-ter demanda ad un decreto – di natura non regolamentare – del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la definizione delle modalità tecniche di realizzazione delle lotterie, con riferimento, in particolare, alle modalità di estrazione e di controllo. La vincita è costituita unicamente dal diritto di scegliere un progetto sociale, tra quelli da realizzare, cui associare il nome del vincitore, con relativo riconoscimento pubblico.”


Se pensiamo quanto sia difficile dal punto di vista amministrativo organizzare una lotteria tra autorizzazioni, comunicazioni, imposte da pagare, dichiarazioni da presentare l’anno successivo (cfr. DPR 430/01, artt 13 e 14 qui la mia guida), si spera che il decreto non regolamentare semplifichi al massimo gli adempimenti, e ci spieghi

  • se l’importo minimo di donazione è di 500 euro o se il ricavato minimo delle lotterie deve essere superiore a quella cifra (il secondo è incredibile, il primo è improbabile)
  • se ci sono imposte da pagare
  • se può essere realizzata su tutto il territorio nazionale (finalmente!!!!)
  • se il riferimento agli enti del terzo settore può quindi comprendere ad oggi – in assenza del Registro unico – le ODV, le APS e le Onlus
  • cosa vuol dire che le lotterie “possono essere organizzate anche con l’intervento degli intermediari finanziari che gestiscono il patrimonio dei soggetti partecipanti”; un fondo d’investimento al quale il partecipante giocatore dà mandato di partecipare
  • se – come sembrerebbe – più uno dona e più ha possibilità di vincere la “menzione” e quindi la destinazione dei fondi (non solo i suoi ma anche quelli degli altri.

Su quest’ultimo punto poi è curiosa la questione. Facciamo finta che partecipino – per semplicità – due persone. Una vuole donare per le cure a favore dei bambini malati di leucemia, l’altra per rendere migliore la vita delle persone affette da ginocchio della lavandaia. Vince la seconda per estrazione. Chissà la contentezza della prima persona che vede destinati quei soldi per una causa così coinvolgente!
Lascio parlare i fundraiser; quale tipo di legame, secondo voi, può alimentare una raccolta fondi così organizzata?


Carlo Mazzini

Related Posts with Thumbnails
Share.

About Author

Leave A Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza cookie per funzioni proprie. Se continui nella navigazione o clicchi su un elemento della pagina accetti il loro utilizzo Per maggiori informazioni vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy"

Vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy" - Per contattarci su questioni "Privacy" scrivi a "studiouno (chiocciola) quinonprofit.it"

Chiudi