Norme all’ombra del G8

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L’isteria collettiva su G8 e globalizzazione colpisce i media e solletica la fantasia dei più, oscurando – ne sono convinto – le novità legislative fresche di questi ultimi tempi. Facciamo ancora riferimento agli atti del vecchio governo, dato che – per ragioni a noi ignote – questi escono in Gazzetta Ufficiale con grave ritardo rispetto alla loro emanazione.
I primi spunti di riflessione ci vengono offerti dal “Regolamento recante disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile” (DPR 194/01 8.2.01, in GU 120 25.05.01; esso abroga, sostituendolo, il DPR 613/94, e apporta sostanziali novità alla materia, tra cui segnaliamo quelle di tipo giuslavoristiche. Ad esempio, un lavoratore autonomo potrà vedersi indennizzata la propria attività di volontariato, mediante il calcolo del mancato guadagno sofferto a causa dellla sua azione a favore della protezione civile. Questo ed altro pone alcune difficoltà ex ante per capire se siano mutate nella sostanza e nelle intenzioni le aspettative del legislatore rispetto all’azione volontaria. Mi spiego: con questa legge si dice in definitiva che il volontario “non deve perderci”, andando contro l’idea (una volta maggioritaria) di un volontariato che per sua stessa natura disponendo liberamente del proprio tempo arrivava persino a scegliere di destinare ad altri (e non al proprio interesse) tempo e denaro. La questione in realtà è più complessa, e qui si intende solo segnalare una deriva che personalmente non condivido appieno, dato che temo porti a una perdita di identificazione del volontariato nei propri consolidati valori.
Proseguiamo con la cultura che rischia una debacle – di cui nessuno pare si stia interessando – a causa di un decreto “maldestro” se non nelle intenzioni, almeno negli effetti che potrà portare. Il DMBC (Beni Culturali) 11.04.01 costruisce un meccanismo di discutibile funzionalità che obbligherebbe gli enti che promuovono attività culturali a mettere da parte somme anche consistenti in previsione di imposizioni su erogazioni future eccedenti un tetto massimo fissato dal governo.
Tanto il meccanismo quanto le motivazioni ci sembrano discutibili.
Ultima novità è quella riguardante l’accesso al Fondo per il volontariato ex L. 266/91 che interessa le organizzazioni iscritte negli omonimi registri regionali. Si ha tempo di presentare i progetti (massimo erogabile 200 milioni, fondo totale 2 miliardi) fino a 45 giorni successivi la data di pubblicazione della Circolare 5945 del 4.6.01, pubblicata in GU 141 il 20.06.01; il termine quindi è il 4 agosto 2001.
Tutto ciò si svolge all’ombra del G8, a cui viene lasciato occupare – anche dal Terzo Settore – il proscenio del sociale per intero, dimenticandoci che la prima libertà da preservare è quella dell’accesso all’informazione su tutto ciò che ci riguarda, e non solo su ciò che ci interessa perchè di moda e quindi facilmente veicolabile sui mass-media.

Carlo Mazzini

PS: per la cronaca, questo articolo è stato scritto circa tre settimane prima dei tragici avvenimenti del G8 di Genova

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