5 per mille: 5 passi nel delirio

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La notizia è semplice (pubblicati gli elenchi); la lettura dei file dell’elenco provvisorio del 5 per mille è disarmante.

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5 passi nel delirio.

Il primo è quello sugli enti di ricerca sanitaria, tra i quali si annoverano … le Regioni! Fatemi capire; un’ondata populista ha cancellato (come scelta del 5 per mille) le attività sociali dei Comuni, e qualche furbone (Ministero della Sanità, I presume) ci inserisce le Regioni?
Cosa ci azzeccano con la ricerca sanitaria; hanno propri enti o comunque affidano a terzi, o alle Università (iscritte all’elenco “B”) o agli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – iscritti nell’elenco “C”) la ricerca scientifica e quella sanitaria.
Sbaglio o stiamo grattando il fondo della pentola?
La figura è simile a quella fatta nello scorso anno dalle Fondazioni ex Bancarie che si erano iscritte (per carità ne avevano tutti i requisiti!) all’elenco “A”!

Secondo. Altri infiltrati, così scorrendo gli elenchi (quasi 800 pagine complessive) troviamo SpA che forse non sono propriamente enti non profit (come ancora richiesto dal DPCM di prossima uscita), o Studi di commercialisti

Terzo. Avviso ai giornalisti. Le polisportive, i golf club, i Lion ecc hanno tutto il diritto di stare in questi elenchi. Basta che siano associazioni riconosciute (iscritte quindi nel registro delle persone giuridiche – presso Regione o Prefettura). Non vorrei più leggere quei … banali articoli nei quali ci si chiedeva – senza rispondere – perchè tanta eterogeneità tra il massimo della solidarietà (dite voi un nome a caso di una qualche Onlus più o meno famosa, più o meno a voi vicina) e l’immagine del farsi i propri affari.
A parte che la patente di “buoni” è bene non darla a nessuno, e pertanto la presunzione di “meno buoni” va di pari passo evitata, la questione è che bastava leggere la norma e seguire i dibattiti parlamentari. C’è tutto lì.

Quarto. Anche nella GU di oggi non vi è traccia del DPCM (il primo) che dovrebbe dirci che i termini di iscrizione alle liste già pubblicate oggi è fissato 4 giorni fa (attenzione! termine perentorio!!!); che dovrebbe assicurarci che entro oggi saranno pubblicate le prime versioni degli elenchi e che tra 9 giorni (il 13) scade il secondo termine entro il quale se qualcuno ha da dire qualcosa (del tipo: “ma avete sbagliato l’indirizzo!”) lo dica, altrimenti taccia per sempre. E altre scadenze e amenità varie che devono vedere la luce su un “mezzo” ufficiale, non su sparuti comunicati stampa o siti clandestini!

Quinto passo. Il cinque per mille è e sarà un delirio. Pensato male, progettato peggio; un controsenso, una promessa mancata (vogliam parlar del tetto di spesa volutamente basso?). Una burocrazia che ci inciampa sopra, si affanna a recuperare e prende un abbaglio dietro l’altro.
Il 5 per mille fa vedere ciò che l’Italia è. Cuore tanto, messo alla pari di furbi e furbastri.

Ma ne avevamo veramente bisogno?

Carlo Mazzini

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