5 per mille 2008: prove di epurazione?

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Un articolo di Italia Oggi (18 settembre, p. 8 ) riporta alcune notizie rilevanti sul prossimo 5 per mille.
La concertazione tra Agenzia per le Onlus e Agenzia delle Entrate sarebbe al punto di escludere le Università e gli enti di ricerca scientifica dal 5 per mille 2008.
Amen per le Università (scusate la gota asciutta), ma se fosse vero che la Ricerca Scientifica (e la Ricerca Sanitaria?) stanno per essere escluse dalla misura, ci sarebbe da ragionaree credo da protestare.
Speriamo di aver letto male, di aver capito peggio, di aver tirato male le somme.
Anche perchè un componente dell’Agenzia per le Onlus avrebbe dichiarato che “l’importante è che non se ne avvantaggino troppo le associazioni più ricche, che hanno più possibilità di farsi pubblicità. Bisogna anche guardare alle tante piccole realtà intorno a noi”. Ma cosa avrà voluto dire?
Il ragionamento di per sè non fa una grinza, ma inserito in un contesto così delicato fa storcere il naso.
Una cosa è se volessero far fuori le fondazioni ex bancarie (comprensibile, anche nel senso comune, tanto che nella prima edizione hanno raccolto solo briciole) come il legislatore maldestramente ha fatto nella scorsa edizione, eliminando anche le altre fondazioni “colpevoli” di non essere onlus.
Ma sotto le 89 fondazioni ex bancarie ce ne sono 2 o 3mila meritevoli (perchè no) come le associazioni riconosciute di vedere premiata la capacità di comunicare i risultati conseguiti e le speranze di raggiungerne di nuovi, anche con l’aiuto del 5 per mille dell’IRPEF.
Certe affermazioni (se si traducono in decisioni) sanno – possiamo dirlo? – di populismo, di banalizzazione della realtà.
Un grande ente – diventato grande per aver affrontato per primo certe tematiche, ponendosi spesso “contro” – non merita veder confermata la sua grandezza?

Aspettiamo, ma vigiliamo. E cerchiamo di capire se tra l’iniziativa delle Agenzie governative e le proposte bipartizan di cui abbiamo dato notizia oggi ci sarà una convergenza.

Carlo Mazzini

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