Tariffe postali non profit: presto su Gazzetta Ufficiale il Decreto

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La notizia era “nell’aria”, e l’ha riportata per prima Vita.

Le nuove tariffe postali per il non profit saranno pubblicate al più presto sulla Gazzetta Ufficiale, manca solo la firma di Tremonti, dato che il Ministro dello Sviluppo Economico ad interim (è il Ministro ad interim, non lo Sviluppo Economico) Silvio Berlusconi lo ha già firmato.

Le tariffe dovrebbero essere:

A. 9 centesimi per la tariffa base fino ai 200 grammi

B. 12 centesimi per le newsletter

Altra questione è l’affidabilità dei Ministeri: a voce avevano assicurato che sarebbe state incluse nella nuova tariffa le spedizioni dal 1 aprile in poi, ed invece così non sarà perché – a detta di questi mangiatori di proprie parole – non è possibile farlo dal punto di vista “legale”. In Italia, si sa, basta dire che la legge non lo permette, senza indicare quale legge, senza dare spiegazioni approfondite, senza dire che casi simili di retroattività delle leggi ci sono stati ma – magari – non vi ci si può “appellare” per questa o quella ragione. In Italia si fa così, soprattutto dalle parti della Pubblica Amministrazione, alta o bassa che sia.

E’ esperienza comune – credo – questo riferimento ad un generico “non si può”, con un “ipse dixit” anonimo, dove non è identificato l’ipse e non si sa cosa dixit.

Per la cronaca, qualsiasi consulente – anche chi vi scrive – cerca di spiegare un “perché sì” o un “perché no”, anche per il semplice fatto che io non ci guadagno nulla se dico una cosa al posto di un’altra, ma ho tutto da perdere (la faccia soprattutto) se indico la soluzione o l’interpretazione sbagliata.

L’Amministratore Pubblico, invece, deve fare una serie di calcoli di opportunità politica, di carriera, di situazione politica contingente ecc. Da lì cerca di capire dove soffia il vento e come interpretare la norma, cosa dire e cosa tacere, dato che le nostre leggi sono scientemente scritte con il piede sinistro e possono spesso voler dire l’una e l’altra cosa.

Certo che deve essere un lavoraccio.

Ma torniamo a noi; aspettiamo la GU e ritardiamo ancora di un pò l’invio del mailing; la differenza corrisponde comunque (rispetto i 28 centesimi) nel peggiore dei casi (12 cents) ad una riduzione del 57%, e rispetto alle tariffe pre 1 aprile ad un aumento (se fosse a 9 cents) di circa il 100%.

Certo, ingoiato questo rospo ora sarà meglio darsi da fare per le nuove tariffe dal 1.1.2011, dato che se nulla cambia tornano a 28 centesimi.

Capisco che il prof Zamagni abbia bollato come neocorporativistica una ipotetica azione del non profit contro questa fregatura. E già scrissi cosa pensavo di questa insana uscita.

Ma credo che quando si propongono benchmark di efficienza sulla raccolta fondi (vedi la regola aurea secondo l’Agenzia per le Onlus del 70 / 30), si abbia il dovere di restare incollati alla realtà, e non solo alle poltrone.

Un aumento del 100%, se ci va bene, dei costi postali (il mailing è spesso la prima fonte di entrate) è un fattore esogeno che ci fa saltare gli indicatori nazionali ed internazionali di efficienza amministrativa.

Tutto il resto è fuffa, come dicono qui a Milano.

Carlo Mazzini

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3 commenti

  1. caro Mazzini,

    tutto sacrosanto quello che scrive, rimane il fatto che la seconda firma non si vede ancora …
    Il mio dubbio allora è: ma ci sono questi 30 milioni? oramai siamo a Luglio, quando firmeranno? e soprattutto all’indomani della firma come faremo a dare una regola alla gestione degli stessi? chi prenota per ultimo rischia di rimanere fuori?
    è possibile che da quando è stato annunciato questo decreto siano passati circa due mesi e non si sia approdati a niente di definitivo?????

    Ogni giorno che passa trovo sempre più inaccettabile il danno che questi signori hanno portato al settore, considerato il fatto che in italia alternative al mailing da molti punti di vista non ce ne sono per la raccolta di fondi.

    un saluto.

    Michela Ledi

    • Gentile signora Ledi
      tutto sacrosanto quello che scrive … ma io che ce posso fà?
      🙂
      Capisco che il suo sia uno sfogo e mi fa piacere che lo manifesti qui sul mio sito. Io non so quanto ci voglia ad apporre una firma; i soldi ci sono, qualche controllo lo dovranno pur fare, certo, ma credo che in questa storia così “storta” il ritardo della seconda e definitiva firma sia la conferma dell’insensatezza e del nullo riguardo nei confronti del non profit.
      Intanto che aspettiamo, ragioniamo sul problema delle rappresentanze del non profit.

      Cordiali saluti

      Carlo Mazzini

  2. Caro Mazzini,

    siamo al 19 e siamo sempre allo stesso punto, unica differenza che la seconda firma è stata apposta, ma ora c’è la Ragioneria di Stato ….

    ha perfettamente ragione per quel che riguarda il ragionare sulle rappresentanze del non profit, sono convinta che la non rappresentanza sia uno dei più gravi problemi del nostro settore.
    forse al prossimo incontro che dovrebbe essere organizzato per la ripresa a Settembre (tardi!!! secondo me) tra associazioni come abbiamo fatto a giugno scorso, questo dovrebbe essere un punto fondamentale su cui porre l’attenzione. Ne va di tutto quello che saremo in grado di trattare per il 2011 e anni a seguire.

    perdoni lo sfogo, so che lei non ne può, al massimo come noi è sconsolato spettatore…

    alla prossima spero con almeno una buona notizia sui 30 milioni!

    cordialmente,
    Michela

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