Con il DL 102/13, a partire dal 2014 saranno esenti gli immobili destinati alla ricerca scientifica. E’ in dirittura d’arrivo, infatti, la legge di conversione del DL in legge, conversione da effettuarsi entro la fine di ottobre.
Ma esenti da che? Ma da ICI, ovvio, dato che la norma che è stata modificata è il D Lgs 504/92, art 7, c 1, lett i. No, scusate, è l’IMU che negli ultimi anni ha assorbito – esenzioni incluse – la vecchia ICI. Ma che stupido! Nel 2014 l’IMU non ci sarà (o forse sì, io non l’ho ancora capito). La nuova tassa si chiamerà Tasi.
Al netto della leggera confusione che i nostri legislatori hanno nella loro testa e traspongono nel nostro vissuto, abbiamo comunque una certezza: che comunque si chiamerà, l’imposta sugli immobili detenuti da enti non commerciali, immobili nei quali realizzeranno attività di ricerca scientifica, non sarà dovuta dai medesimi enti non commerciali.
Tutto molto bello, davvero.
Certo, bisognerebbe capire cosa vuol dire in questo caso lo svolgimento con modalità non commerciali (così recita la 504) di attività di ricerca scientifica. Per le attività assistenziali, sanitarie, didattiche ciò è stato chiarito – anzi – descritto con il DM 200/2012 (ne parlai qui), causando non pochi mal di pancia a tutti noi.
E’ commerciale l’attività di ricerca scientifica che poi viene venduta a società farmaceutiche? E quella in convenzione con lo Stato?
Non so quindi se augurarmi – come sarebbe naturale – un’integrazione su questa specifica casistica da parte del Ministero dell’Economia.
Carlo Mazzini