Il nuovo Vice Ministro degli Esteri, Mario Giro, si presenta proprio bene sul suo sito: “Mi chiamo Mario Giro e appartengo alla Comunità di Sant’Egidio”. Non c’è nulla di strano, per carità, anche se mi avrebbe divertito di più saperlo della “Loggia del leopardo”, come Howard Cunningham e pensarlo che usciva dalla Farnesina diretto alle riunioni indossando il fez leopardato!
Appena leggo della sua appartenenza a Sant’Egidio mi chiedo se non sono gli stessi che realizzano – tra le tante opere benemerite – anche attività nel terzo mondo. E in effetti trovo nell’elenco delle ex-ONG anche ACAP – Sant’Egidio.
Poi mi dico (parlo tanto tra me e me, almeno so che c’è uno che mi ascolta): ma se far parte di un ente che può ricevere dal Ministero degli Esteri dei finanziamenti non è una colpa, non sarebbe forse opportuno dire a che livello, quale ruolo ricopre nell’ente potenzialmente beneficiario? Anche perché, guarda il caso che ti combina, la delega del Vice Ministro degli Esteri è proprio sulla cooperazione internazionale. Pertanto, la possibilità di un corto circuito erogatore – beneficiario, c’è.
Dato che io penso subito e solo il “bene” delle persone mi son detto e mi dico: sono sicuro che uno dei primi provvedimenti sarà quello di sanare quella situazione di … come si chiamava? dai, aiutatemi, quell’espressione che da un ventennio è diventata una specie di parolaccia, un epiteto da non ripetere davanti a donne e bambini. Ah, sì, “conflitto d’interesse”. A me sembra che possa esserci un leggero CDI (lo scrivo così per riguardo verso i più sensibili). Notate bene che Giro presiederà il Comitato Congiunto della Cooperazione allo Sviluppo, organo al quale è demandato il potere di deliberare su un sacco di cose: leggete qui (art 21, c 3, L 125/14):
Il Comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo approva tutte le iniziative di cooperazione di valore superiore a due milioni di euro, delibera le singole iniziative da finanziare a valere sul fondo rotativo per i crediti concessionali di cui agli articoli 8 e 27, definisce la programmazione annuale con riferimento a Paesi e aree di intervento e svolge ogni altra funzione specificata dalla presente legge o dai suoi regolamenti attuativi. Le iniziative di importo inferiore sono portate a conoscenza del Comitato.
Riassumendo: siamo certi che il Vice Ministro Giro si metterà a vento da qualsiasi sospetto e che spiegherà come affronterà il suo CDI.
Ma voi direte: si fa presto a dire CDI! Dipende da quale ruolo ricopre all’interno dell’associazione. Non è proprio così. Si può non aver alcuna carica ma essere la persona più influente dell’organizzazione, in quanto – appunto – si ha un ruolo pubblico di notevole spessore.
E comunque, aggiungo, saperlo! Dal sito di Sant’Egidio (per inciso, uno dei più brutti che abbia mai visto come struttura, grafica ed usabilità) non si sa chi faccia partedel board. Mancano le informazioni basic. Poi, noto una curiosità: tra le informazioni che mancano, latita qualsiasi riferimento ad un bilancio.
Ma che cosa curiosa, dico tra me e me, ma neppure una cifra piccolina, entrate complessive, donazioni. Nulla di nulla!!!
E pensare che non più tardi di pochi giorni fa il Vice Ministro ha dato l’ok alle linee guida per l’iscrizione all’elenco dei soggetti senza finalità di lucro, dove, tra le caratteristiche e gli obblighi di questi soggetti, leggiamo (sez II, par 9, lett a, ultima frase): “I bilanci annuali devono essere pubblicati sul sito web del richiedente, insieme alla relazione del revisore, alla descrizione delle attività svolte e ai risultati ottenuti nelle attività realizzate”.
Vedete? Eh, malfidenti? Il Vice Ministro Giro ha preso in castagna la sua stessa organizzazione, e la obbliga a pubblicare i bilanci!
Altro che CDI !!!
Il Vice Ministro Giro è sicuramente un fautore della massima trasparenza, ne sono convinto.
Non può predicare bene e razzolare male.
Non sarebbe un comportamento da buon cristiano!
Carlo Mazzini
