Statuti & Riforma: sulla via della proroga

0

La notizia è di ieri (12 giugno) ed è scoppiata col fragore che merita, almeno nel nostro piccolo mondo antico del non profit.

L’11 giugno alcuni deputati leghisti hanno spiritosamente scritto – senza capirlo – e fatto approvare da una Commissione della Camera un emendamento che sposta il termine di adeguamento degli statuti dal 3 agosto 2019 al 30 giugno 2020.

Il testo afferma che “In deroga a quanto previsto dall’articolo 101, comma 2, del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, i termini per l’adeguamento degli statuti delle bande musicali, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale e delle imprese sociali sono prorogati fino al 30 giugno 2020.”

Alcune considerazioni condivisibilissime le ha riportate il sempre attento e preparato Alessandro Mazzullo su Vita.

Prima considerazione: faccio notare che le bande musicali (sono state loro le promotrici) e le imprese sociali c’entrano nel 101 comma 2 del Codice come c’entrano i promotori del Family day nella partecipazione al Gay Pride.

Seconda considerazione: la possibilità che l’emendamento passi all’Assemblea della Camera appare molto alta. Se passa nei prossimi giorni all’assemblea della Camera, al Senato passa di sicuro perché l’emendamento è inserito nella legge di conversione di un decreto legge e stanno per scadere i termini di conversione e pertanto non ci sarebbe il tempo – nel caso in cui il Senato non intendesse accoglierlo – per tornare nuovamente alla Camera.

Avendo un po’ il polso della situazione su Riforma e Statuti riporto due questioni: 1. le reazioni dei diversi attori 2. le domande delle organizzazioni alle quali cerco di rispondere

1. le reazioni dei diversi attori

A. Chissà quanto sono contenti al Ministero del Lavoro che non più tardi del 4 giugno us in sede di Consiglio Nazionale del Terzo Settore si erano detti contrari alla proroga, anche alla luce della Circolare che pochi giorni prima aveva ridefinito (in modo discutibile – leggi qui) l’interpretazione da darsi al termine (ordinatorio, secondo loro, e non perentorio). Essere contraddetti dai compagni di partito del sottosegretario che ha la delega alla Riforma deve dare proprio una bella sensazione di inutilità.

B. Le ONG credo che gioiscano in quanto erano state prese in contropiede proprio dal Ministero del Lavoro con la precedente pronuncia che prevedeva anche per loro l’obbligo di adeguarsi (leggi qui)

C. Le bande musicali hanno avuto la loro inutilissima proroga e quindi si rallegrano per un emendamento comunque a loro inutile e che, come tutte le cose inutili, è dannoso.

D. Alcuni CSV senza farlo vedere godono come dei ricci perché pressati in questo periodo da centinaia di richieste di adeguamento statutario

E. Molti operatori si rassegnano al fatto che non riusciamo neppure a raggiungere la dignità della Repubblica delle Banane, perché la surclassiamo in fanfaronaggine, mancanza di credibilità, applicazione indefessa nell’eterogenesi dei fini.

F. Giramento vorticoso di cabbasisi per chi (consulenti, presidenti ecc) ha spinto i propri organismi – anche le articolazioni locali – a modificare di tutta fretta gli statuti. Che figura – agli occhi dei soci ignoranti – ci fanno? Vallo tu a spiegare che fino a due giorni fa veniva negata da chiunque la possibilità della proroga!

2. le domande delle organizzazioni

E’ solo una, in realtà: e ora, che fare? Suggerisco:

  • Chi è già in corsa per gli adeguamenti, si levi il dente una volta per tutte nelle date concordate.
  • Chi si sveglia ora e non ha ancora fatto nulla, o si trova in gravi difficoltà perché l’estate insidia la fattibilità dell’assemblea o per altre questioni, può partire dalla Circolare del Ministero sulla non perentorietà del termine – che qualche dubbio comunque pone sul lato fiscale -, aspettare comunque pochi giorni (10 o 15) e sperare nell’approvazione dell’emendamento.

Morale: niente di nuovo sotto il sole. Una proroga che non doveva esserci, c’è. Chi ha fatto e bregato per essere ligio alla legge fa la figura del pirla. Chi ha giurato – da alti scranni – che mai e poi mai è stato sbugiardato.

Tutto molto bello e molto serio.

“Che lavoro schifoso” “Potrebbe essere peggio” “E come?” “Potrebbe piovere!” (cit.)

Carlo Mazzini

Related Posts with Thumbnails
Share.

About Author

Leave A Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza cookie per funzioni proprie. Se continui nella navigazione o clicchi su un elemento della pagina accetti il loro utilizzo Per maggiori informazioni vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy"

Vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy" - Per contattarci su questioni "Privacy" scrivi a "studiouno (chiocciola) quinonprofit.it"

Chiudi