5 per mille 2011: colpito, affondato, riemerso. Ma il 16 novembre …

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E’ sempre la stessa storia, ogni maledettissimo anno. Nei giorni di contorno alle celebrazioni dei Santi e dei Defunti compaiono tracce di 5 per mille tra gli emendamenti delle leggi finanziarie, di stabilizzazione dei conti – ahimé sempre più asfittici – dello Stato.

L’unico finora avvistato è di tal onorevole Silvana Mura, che insieme ad uno sparuto drappello ha presentato in V Commissione della Camera il seguente emendamento 1.145:

“Dopo il comma 7, aggiungere il seguente:
7-bis. Le disposizioni di cui ai commi da 5 a 7 dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e di cui all’articolo 1, comma 1237, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni si applicano anche a decorrere dall’anno 2011. A tal fine è autorizzata la spesa di 524 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012. A decorrere dall’anno 2013, agli oneri derivanti dall’applicazione del primo periodo del presente comma, si provvede ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Conseguentemente, al comma 9, alla fine del primo periodo aggiungere le seguenti:, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni relative alle autorizzazioni di spesa di parte corrente di cui alla predetta Tabella C sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 524 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012.”

Mura SilvanaPalagiano AntonioBorghesi AntonioCambursano RenatoBarbato FrancescoMessina Ignazio

La traduzione sarebbe: riproposizione del “5 per mille 2008” per l’anno 2011 e seguenti; capitoli di spesa ad hoc (e sottrazione da chissà quale altro capitolo) per 2011 e 2012. Dal 2013 la spesa diventa “permanente”.

Condivido lo sforzo ma non lo svolgimento. Ripeto: per anni abbiamo subito un 5 per mille utile – son sempre soldi!!! – ma incasinato come poche altre norme di legge. Qui si propone un tetto maggiore (bravi!), lo si rende permanente (ottimo!) ma non ci si produce in un benché minimo compito di riscrittura della norma, affidando alla burocrazia statale il compito di incasinare moltissimo uno strumento banale.

Comunque l’esito per ora di questo emendamento è altalenante; il 2 novembre è stato giudicato inammissibile, mentre il 4 seguente è stato giudicato ammissibile. Sono i misteri della politica.

Poi il colpo di scena – in parte preannunciato dal Sole e riproposto da Vita e poi da me; il sottosegretario Vegas conferma che nel prossimo DL il 5 per mille ci sarà. Il 4 novembre, infatti, il verbale della stessa Commissione riporta che

“(Vegas) fa, inoltre, presente che il Governo intende adottare nell’immediato futuro rilevanti iniziativa normative in settori strategici per il Paese anche non direttamente toccati dal disegno di legge di stabilità in esame. Tali misure costituiranno oggetto di un decreto-legge da presentare entro il 16 novembre prossimo e riguarderanno i seguenti temi: l’adozione di un piano per il Sud; la riforma dell’università con incentivazione di interventi nel campo della cultura, della ricerca e dello sviluppo; gli ammortizzatori sociali e i controlli di produttività, nonché le risorse per il 5 per mille.”

Aspettiamo; ma oltre le risorse – essenziali – abbiamo bisogno di una legge degna di questo nome.

Carlo Mazzini

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