Il 5 per mille, l’8 per mille e il finanziamento dei partiti: inno delle disuguaglianze

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Una cara amica, con posizione apicale in un ente di primaria grandezza, mi scrisse un mese fa questa email, che oggi volentieri pubblico.

Caro Carlo
non mi dò pace.
il finanziamento pubblico ai partiti, che nè io nè tu, e con noi molti altri, abbiamo scelto di dare, anzi, sottrae risorse pubbliche al bene pubblico. Nessuno chiede a nessuno di rendicontare, di dimostrare se e come quelle risorse abbiano contribuito davvero al realizzarsi pieno del “minore dei mali”, la democrazia. Non solo. Il finanziamento pubblico ai partiti si dà anche ai partiti che non esistono e, una volta erogato, può essere accantonato anche se non speso, anche quando i partiti cui è stato riconosciuto non esistono più.
L’8 per mille è, in gran parte, ma non tutto, scelto dal contribuente legittimamente, viene altrettanto legittimamente riconosciuto alla Chiesa Cattolica. Non so di “Linee Guida” per la rendicontazione di quanto speso, non so se esista un riferimento su cosa si possa e cosa no finanziare con l’8 per mille. Non so se sia fissato un termine entro cui la Chiesa Cattolica debba presentare il dettagliato rendiconto cui noi siamo sottoposti. Non so se esista il recupero dei fondi non spesi, non correttamente rendicontati.
Sia inteso. Io voglio rendicontare. Posso non concordare sulle rigide interpretazioni del dovere effettivamente aver speso le somme nell’arco dell’anno dalla riscossione, perchè una somma già completamente destinata potrebbe essere effettivamente spesa in un tempo più lungo dell’annualità (penso alla ricerca), ma mi adeguo all’interpretazione e voglio rendicontare. Quindi non lamento la mia condizione. Vorrei, però,  che situazioni e condizioni uguali e/o analoghe fossero trattate in modo uguale e/o analogo. Perchè mi hanno insegnato che trattare in modo diverso situazioni uguali crea diseguaglianza.
Tu cosa ne pensi?

C

Cara C, il tuo sfogo è persino troppo contenuto, ma comunque arriva al cuore dei problemi.

Parlando laicamente – e a sentire questo avverbio, c’è chi alza gli scudi di protezione – abbiamo tre misure che finanziano tre tipologie di soggetti che si presume che senza quella erogazione non riuscirebbero a completare la loro missione sociale, da tutti riconosciuta come essenziale.

La differenza, senza tornare alle cose note, tra le tre misure è la seguente.

Gli enti del terzo settore ricevono il 5 per mille direttamente erogato

Da chi

dai contribuenti per scelta degli stessi che hanno individuato proprio quell’ente da aiutare; gli enti del terzo settore raccolgono anche una parte di 5 per mille che deriva da chi non ha scelto un ente specifico ma vuole aiutare gli enti del sociale in generale, la ricerca scientifica in generale. Comunque anche questi contribuenti esprimono una volontà.

Quando

Nessun anticipo è previsto, anzi vi è un palese ritardo sulla tabella di marcia di almeno 2 anni dalla dichiarazione ma anche di tre anni dal versamento delle imposte.

Obblighi di rendicontazione

Molto alti, con tempi ristretti di utilizzo di somme (non impiego, ma utilizzo, spendita!)

I beneficiari dell’8 per mille (chiese e Stato) ricevono il contributo

da chi

sia da chi ha espresso la volontà tramite firma nella apposita casella, sia da chi non l’ha espressa. Chi non l’ha espressa, non apponendo alcuna firma, contribuisce in misura proporzionale all’8 per mille ai diversi soggetti (Chiesa cattolica, Stato, altre chiese). Chi non l’ha espressa non ha alcun modo di poter dire “non destinare i miei soldi a quelle finalità”.

Quando

L’8 per mille viene anticipato. Nel senso che viene erogato senza ritardo rispetto all’anno di dichiarazione.

Obblighi di rendicontazione

So che rendicontano; non conosco quali siano gli obblighi e se chiedano indietro i soldi in caso di errori o ritardi o se facciano controlli

 

I partiti politici si vedono erogare fondi

da chi

direttamente dalle amministrazioni che guidano (ops!) secondo un meccanismo che prende in considerazione una quota per elettore.

Quando?

Ci deve essere un discreto ritardo se partiti ormai non più presenti in parlamento o confluiti in altri continuano a ricevere somme considerevoli.

Obblighi di rendicontazione

Pare non ve ne siano …

 

Le differenze appaiono veramente considerevoli; come dice C a situazioni uguali dovrebbero corrispondere modi e obblighi uguali.

Cerco di spiegare i motivi di tanta differenza in modo un po’ succinto.

I partiti rappresentano il potere, per cui si guardano allo specchio, e, trattenendosi dallo sputarsi nell’occhio, dicono alla propria immagine riflessa: “quanto vuoi? quando vuoi? come vuoi?”

L’8 per mille è destinato – per volontà dei contribuenti – in gran parte alla Chiesa Cattolica. Essa ha una gran influenza nella politica, non intendo nel pensiero politico (desaparecido sui temi della moralità ecc), ma proprio nella politica amministrata, nelle influenze, nelle pressioni. Quindi un potere che influenza dice ad altro potere che amministra; ora mi aiuti e mi finanzi, e cerca di darmi i soldi in anticipo e non mettere mai in discussione questa misura, altrimenti alti strali verranno dalle mie canoniche e dai miei parrocchia-organ. (do you remember ICI – IMU?)

Il Terzo Settore. … ecco … ehm … potere … influenza … ehm …

Che imbarazzo! Il Terzo Settore non è riuscito MAI a darsi una voce credibile, unitaria. Non ha MAI saputo argomentare – come settore – le proprie ragioni ed interessi con convinzione (propria) e convincendo (gli altri). L’Agenzia del Terzo Settore – di cui piangiamo (non troppe) lacrime per la prematura scomparsa – non ne ha presa una che fosse una e ho già detto spesso la mia – ahimè solitario – contro le pessime politiche prima di Ornaghi e poi di Zamagni, braccia rubate all’Università. Il Forum del Terzo Settore è stato per anni il trampolino di lancio per persone con ambizioni politiche: della serie “allora lo faccio anch’io!” Dimenticavo, i più comici di tutti … l’intergruppo della sussidiarietà, guidati da Lupi (capito? da Lupi!!!), che non è riuscito a portare avanti UN disegno di legge per il non profit, UNA proposta concreta; per una ragione molto ovvia che detta alla romanesca sarebbe “non je ne po’ fregà de meno!!!” Ma c’è chi – come Vita – continua ad andar dietro e dare credito a questa gente.

Allora? Abbiamo capito la ragione per la quale il 5 per mille e il non profit subiscono così tante vessazioni rispetto alle altre due misure?

Cordiali saluti e grazie a C

 

Carlo Mazzini

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2 commenti

  1. 3 anni per ricevere il 5 per mille. Un muro di silenzio arrogante di fronte alle legittime richieste di spiegazioni. Poi la pretesa che venga speso subito, invece della raccomandazione di spenderlo bene!
    Carlo, lei e la sua amica C, avete descritto così bene la situazione che non ci sono altre considerazioni da fare.
    Ma gli altri stati europei hanno un sistema di donazione analogo? come viene gestito?
    Visto che che spesso si guarda fuori casa per regolare meglio gli affari interni, forse anche in questo caso potrebbe essere utile approfondire un confronto.
    Cordiali saluti

    • Altrove, soprattutto nell’est europeo, questa tipologia di raccolta è gestita dallo stato in modo molto più trasparente e corretto.
      Un giorno ne parlerò.
      cm

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