Sì al 5 per mille stabile, ma non ad ogni costo e comunque senza tetto!

1

Capiamoci bene. Bramare la stabilizzazione del 5 per mille è cosa buona e giusta.

E’ anche vero che bisogna riuscire a strappare le migliori condizioni di legge e, detto tra noi pochi che leggiamo questo sito, la proposta antica ed immobile del gruppo della Sussidiarietà (arenata al Senato) era improponibile, mentre quella presentata e ritirata sottoforma di emendamento da tal Latronico era irricevibile.

Come dire; una legge che stabilizza il 5 per mille lo fossilizza; successivamente sarà difficile andare a chiedere di modificarla visto l’attenzione della quale gode il non profit. Famolo bene, non famolo strano!

Il problema fondamentale delle proposte di legge e degli emendamenti presentati finora sul 5 per mille è che sono stati scritti da terze mani che credo poco sappiano di non profit e di cosa sono stati questi folli 7 anni. E se invece le terze mani sono quelle di sapienti consulenti del non profit – come a me risulta, ma non voglio crederci – cari onorevoli CAMBIATE I CONSULENTI. (e non è un’autocandidatura 😀 )

Il 5 per mille è un fenomenale mezzo di finanziamento del non profit ma il suo funzionamento – che è concettualmente basic – ha messo in difficoltà una burocrazia che si trova a suo agio nelle cose complicate mentre rifugge o complica quelle semplici.

A mio avviso, la questione è di una banalità impressionante: bisogna inserire nella proposta di legge di stabilizzazione tutti quegli elementi che ci hanno fatto penare, bisogna sciogliere i nodi che sono venuti al pettine; bisogna – in definitiva – rimandare al famoso DPCM le minori disposizioni possibili.

E’ così difficile? A me non sembra.

Solo per citare un elemento che credo stia a cuore a chi riceve – ma anche a chi dà – il 5 per mille.

Che rimanga “5 per mille”, che non si riduca per effetto di tetti, sottotetti, abbaini!

E invece, l’ineffabile Lupi, tra una maratona di New York e una comparsata ad un talk show, ci propina – si noti, senza arrossire – questo concetto, nell’ultimo Vita (num 13 / 30.3.12, pag 9).

Dall’articolo di G Meroni “Nel caso in cui il limite venisse superato … la quota del 5 per mille verrà proporzionalmente ridotta fino alla concorrenza di 450 milioni ovvero, come ha chiarito sempre Lupi, la percentuale verrebbe diminuita da 5 al 4,9 per mille e così via: <<Si tratta in realtà di un tetto virtuale …. lo storico di raccolta del 5 per mille si è infatti attestato in questi anni a circa 420 milioni di euro. L’emendamento prevede che il tetto sia fissato in 450, garantendo nei fatti che non si debba mai verificare la necessità di modificare la percentuale e mantenere il 5 per mille di nome e di fatto>> ha aggiunto sempre Lupi”.

Alcuni giorni fa lo scrissi – ribadendo un concetto che riportai proprio su Vita l’anno scorso – che i 420 milioni del 5 per mille 2009 (redditi prodotti nel 2008, quindi 4 anni fa) sono già il prodotto di un taglio artatamente operato da non si sa chi. E’ impossibile che 15 milioni di dichiarazioni facciano una somma esatta di 420.000.000,00 AL CENTESIMO.

Quindi, non sappiamo nel 2008 a quanto ammontasse il 5 per mille prodotto in quell’anno (ed erogato dai contribuenti). Come al solito, stiamo parlando di numeri che non conosciamo.

Inoltre, in questi ultimi 4 anni è possibile che

a. il reddito dei contribuenti si sia – anche di poco – alzato

b. la propensione della sottoscrizione del 5 per mille (ora credo al 60%) sia aumentata

c. la composizione dei contribuenti che erogano il 5 per mille si modifichi a favore di chi denuncia redditi più alti

Di cosa stiamo parlando, on Lupi? Di quali certezze parla? Io non scorgo alcuna certezza.

Nel 5 per mille 2006, il totale del 5 per mille sottoscritto era di 345 milioni, dopo pochi anni (3) era più di 420 milioni; incremento di almeno 75 milioni. E lei vorrebbe fissare un tetto a 450, dicendo … intanto non lo si supera?

Detto poi, en passant, che anche secondo il servizio studi del Senato, la quota che si fissa nella legge non può essere un limite di spesa ma solo una previsione di spesa, che una volta superato COL CAVOLO che si va a ridurre il 5 per mille ai beneficiari; i soldi li si trova altrove ma LI SI DANNO TUTTI!

Infine una chicca, davvero divertente.

Vi ricordate certamente che in sede di conversione del DL 16/2012 il senatore Latronico aveva presentato poco più di una settimana fa l’emendamento in Commissione del Senato (con tetto a 130 milioni!!!), poi l’aveva ritirato “trasformandolo” in ordine del giorno e preannunciando a bocca dell’ineffabile Lupi la futura presentazione – al passaggio alla Camera – di un nuovo emendamento per la stabilizzazione del 5 per mille.

Cosa ti va a fare, il povero Latronico (in compagnia di altro tal senatore Zanetta)? In sede di assemblea non ti va a ripresentare PARO PARO lo stesso emendamento già presentato e poi ritirato in Commissione, sempre con i soliti striminziti 130 milioni?

La domanda è: ma qualcuno della falange dei Sussidiari l’ha avvertito che è a rischio figuraccia?

 Carlo Mazzini

Dal sito del Senato

Emendamenti presentati in Assemblea

2.0.3

LATRONICOZANETTA

 

Dopo l’articolo, aggiungere il seguente:

 

«Art. 2-bis.

(Destinazione di una quota pari al 5 per mille dell’lRPEF)

1. Fermo restando quanto già dovuto dai contribuenti a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle imposte sostitutive previste dall’articolo 13 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e dall’articolo 1, comma 105, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, una quota pari al 5 per mille dell’IRPEF, calcolata al netto del credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero e degli altri crediti d’imposta spettanti, e delle suddette imposte sostitutive è destinata, in base alla scelta del contribuente, alle seguenti finalità:

a) sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, nonché delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali previsti dall’articolo 7, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383, delle associazioni riconosciute e delle fondazioni che operano nei settori di cui al citato articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 460 del 1997, e delle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano ai fini sportivi ai sensi dell’articolo 7 del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186;

b) finanziamento degli enti di ricerca scientifica e delle università;

c) finanziamento della ricerca sanitaria.

2. Restano ferme le disposizioni in materia di destinazione dell’8 per mille dell’IRPEF, di cui alla legge 20 maggio 1985, n. 222.

3. Le somme corrispondenti alla quota di cui al comma 1 sono determinate, sulla base delle scelte espresse dai contribuenti, in relazione agli incassi in conto competenza relativi all’IRPEF e alle imposte sostitutive individuate ai sensi del medesimo comma 1, risultanti dal rendiconto generale dello Stato.

4. Con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di richiesta, le liste dei soggetti ammessi al riparto e le modalità del riparto delle somme di cui al comma 3.

5. Al relativo onere, valutato in 130 milioni di euro annui a decorrere dal 2012, si provvede mediante le corrispondenti maggiori entrate derivanti dall’aumento, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, delle aliquote di cui all’allegato 1 del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, relative alla birra, ai prodotti alcolici intermedi e all’alcol etilico».

Related Posts with Thumbnails
Share.

About Author

1 commento

Leave A Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza cookie per funzioni proprie. Se continui nella navigazione o clicchi su un elemento della pagina accetti il loro utilizzo Per maggiori informazioni vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy"

Vai in fondo alla pagina e clicca su "Privacy Policy" - Per contattarci su questioni "Privacy" scrivi a "studiouno (chiocciola) quinonprofit.it"

Chiudi