5 per mille: teoria dell’antitruffa

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Qualcuno vi chiede via email o al telefono il vostro IBAN con la promessa di accreditarvi il 5 per 1000 del 2006?
Questo qualcuno dice persino di essere il Ministero del lavoro (che incorpora Salute e Welfare)?
Allarme! Non vi fidate! C’è una truffa in agguato!
Questa, almeno, sembra essere la serena opinione della DRE della Lombardia.
Ma temiamo abbiano preso una topica pazzesca, ed il perché ve lo spieghiamo subito.

Tempo fa, Vita ha dato notizia di una task force interna stesse chiedendo (per telefono o per email) le coordinate bancarie agli enti iscritti alla prima edizione del 5 per mille, in modo da poter erogare loro le somme ahinoi giacenti inutilmente nelle casse dello Stato.
Qui di seguito trovate l’articolo, pubblicato a pag 7 del numero 15 (21/27 giugno 08: qui tutto il numero cartaceo, messo online da Vita, pesa 6,8 Megabyte).
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Questa notizia era vera o erano solo dicerie?
Ora vi racconto la mia diretta esperienza.
Alcune organizzazioni (clienti o amici) negli ultimi dieci giorni mi hanno scritto o raccontato direttamente di essere stati contattati (via e-mail o al telefono) da personale del Ministero del Lavoro con la richiesta sopra descritta. Dopo pochi giorni è stata loro accreditata una somma ragguardevole, guarda caso coincidente con l’ormai insperato ammontare del 5 per mille first edition.
Certo, sorprende che si sia utilizzato una forma così poco formale per chiedere qualcosa che il Ministero del Lavoro avrebbe già dovuto avere. Ma pecunia non olet, devono essersi detti gli enti, di fronte al miraggio che stava per concretizzarsi.

Ma tant’è, la Direzione Regionale della Lombardia non ci crede! E il 9 giugno – con l’intenzione di difendere gli ignari (allora) enti beneficiari – ha tuonato (riporto il testo del comunicato che trovate qui):

“Tentativi di truffa ai beneficiari del 5 per mille: richiesta delle coordinate bancarie per l’erogazione delle somme”
Negli ultimi giorni sono stati segnalati tentativi di truffa a danno di enti e associazioni di volontariato beneficiari del 5 per mille.

In particolare, alcuni enti e associazioni della provincia di Milano sono stati contattati telefonicamente da persone che, spacciandosi per dipendenti del Ministero del lavoro, li hanno invitati a comunicare le coordinate del conto corrente bancario al fine di accreditare la somma spettante in riferimento al 5 per mille.

In merito l’Agenzia delle Entrate ribadisce che tali informazioni non vengono mai richieste né telefonicamente né via e-mail. Le somme relative al 5 per mille vengono accreditate dal Ministero competente che, in virtù di una convenzione siglata con l’Agenzia, accede al data-base di quest’ultima per conoscere le coordinate bancarie delle associazioni o enti del volontariato che le hanno preventivamente comunicate.

Si ricorda inoltre che i contribuenti possono comunicare le proprie coordinate bancarie, al fine di vedersi accreditata una somma spettante a titolo di rimborso, esclusivamente recandosi presso uno degli uffici locali delle Entrate o presso un ufficio postale o via Internet, dal sito www.agenziaentrate.gov.it attraverso una procedura che offre margini di sicurezza assoluti.

In riferimento al 5 per mille, le associazioni comunicano le coordinate del proprio conto al momento dell’iscrizione all’elenco degli enti del volontariato curato dall’Agenzia, utilizzando l’apposita procedura telematica, oppure successivamente compilando l’apposito modulo presso gli Uffici delle Entrate.

L’Amministrazione invita i cittadini che dovessero essere oggetto di analoghi tentativi di truffa a contattare qualunque ufficio delle Entrate e ad informare l’Autorità di polizia competente.

L’elenco degli uffici delle Entrate della Lombardia, con indirizzi e numeri di telefono, è disponibile sul sito internet all’indirizzo http://lombardia.agenziaentrate.it nella sezione “Indirizzi utili – Uffici locali”.

Milano, 9 giugno 2008

Chi glielo dice che non si trattava di truffa, che il phishing è ben altra cosa (ti chiedono user id e password e tu gonzo glieli dai)?
Chi glielo dice che se io so l’IBAN di altra persona o ente, al massimo potrò fargli un bonifico, che come truffa – condividerete – non è poi un granché?
Chi glielo dice che sarebbe bastata una telefonata al Ministero del lavoro?

Facciamo così. Facciamo finta di niente.
Altrimenti saremmo portati ad aderire a quelle teorie complottiste che purtroppo proliierano online e offline e che – nel nostro caso – vedrebbero nella DRE una Spectre che contrasta in ogni modo l’erogazione dei fondi alle organizzazioni non profit.
Ovviamente non è così. E’ che anche alla DRE Lombardia non sembrava plausibile una telefonata di questo tipo:
“Pronto, è il Ministero del Lavoro che la chiama. La preghiamo di trasmetterci i dati IBAN della sua associazione, in modo da accreditarle alcune centinaia di migliaia di euro”.
In termini di plausibilità non avevano tutti i torti.
Ma la verità non è mai plausibile.

“Escluso l’impossibile, tutto ciò che resta, per quanto improbabile è pur sempre la verità”.
(Sherlock Holmes parlando con Watson in La scienza della deduzione, primo capitolo de Il segno dei quattro)

Carlo Mazzini

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2 commenti

  1. Buongiorno Carlo,
    Che un Ministero chiami e chieda le coordinate per fare un versamento dovuto da tempo e tanto atteso mi sembra una azione civile ,di un Paese civile in cui, per una volta, si omettono le trafile burocratiche (per altro inutili visto che i dati per fare il versamento dovrebbero essere già in possesso di chi di dovere!!!)che nella vita di noi Italiani rappresentano una alta percentuale di tempo buttato alle ortiche e di frustrazione.
    Questo episodio fa pensare a chissà quanti altri “equivoci” che noi non siamo in grado di monitorare, si possono verificare a causa di una cattiva comunicazione tra centro e periferia e a quanti soldi noi Italiani spendiamo per mantenere un apparato burocratico complesso e spesso inutile.
    Che fatica vivere e soprattutto lavorare nel nostro Bel Paese!Bisogna propio essere ottimisti!

  2. Cara Beatrice, non avevo letto la notizia della “telefonata che ti allunga il 5 per mille” in modo positivo, ma credo che tu abbia ragione. E’ un’azione civile, e forse per questo ha preso noi – e la DRE – in contropiede.

    Grazie

    cm

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