Ecco il dpcm per il 5 per mille alla cultura con i termini già scaduti

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Io credo che lo facciano apposta, giusto per farsi ridere dietro!

Perché sono dei burloni, dei simpaticoni!

Il fatto è il seguente: dopo un’attesa di soli 10 mesi, due giorni fa il Ministero dei beni e delle attività culturali ha fatto uscire in GU il DPCM che sancisce le modalità di accesso a questo 5 per mille sui generis.

Ecco il testo del decreto DPCM 30.5.12

Il DPCM del 30.5.2012 definisce un ambito soggettivo all’art 2

“1. Ai fini del presente decreto, per soggetti da ammettere al riparto, ai sensi dell’articolo 1, si intendono gli enti senza scopo di lucro, legalmente riconosciuti, che realizzino, conformemente alle proprie finalita’ principali definite per legge o per statuto, attivita’ di tutela, di promozione o di valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, che dimostrino di operare in tale campo da almeno cinque anni rispetto all’anno finanziario di riferimento e che abbiano realizzato, nel suddetto periodo, attivita’ di tutela, di promozione o di valorizzazione di beni culturali o paesaggistici appartenenti a soggetti pubblici, ovvero aperti alla pubblica fruizione, di valore complessivamente almeno pari a euro 150.000,00”

Successivamente si riferisce al Codice Urbani in merito all’ambito oggettivo, come era prevedibile.

Se la parte soggettiva può presentare problemi di interpretazione, la parte realmente più ridicola è l’accesso di questi soggetti senza scopo di lucro ai fondi del 5 per mille.

Non riesco neppure a riassumere il numero di scadenze cui è soggetto l’ente che vuole partecipare. Ma la questione è un’altra.

Diciamo che c’è la prima parte di iscrizione telematica – ad oggi invero non accora pubblicata sul sito – che termina … il 31 maggio.

Avete letto bene.

Per il primo anno, i termini sono già scaduti!

Sono dei geni del male, lo vogliamo dire?

Poi si va avanti e si legge, che (art 4) le modalità di riparto dei fondi non sono quelle del normale 5 per mille, “ad ognuno il suo”, ma un vero e proprio accesso ai fondi che il Ministero – con criteri che qui non spiega – assegna alle organizzazioni. Spiega solo che entro un’altra data – 30 novembre – l’ente iscritto deve mandare un progetto anche articolato per restauro ecc.

Non voglio dilungarmi su quanto sia facilmente impugnabile il Decreto per “n” motivi.

Questo superbo prodotto del genio italico conferma che il Ministro Ornaghi e lo staff del Ministero hanno realizzato un 5 per mille “a loro insaputa”, in quanto non conoscono le conseguenze del loro dire e del loro fare.

Quando si dice che scendono in campo i tecnici!

Carlo Mazzini

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