5 per mille 2009: solo attività sociali per le associazioni sportive dilettantistiche?

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Nel gran bailamme delle Commissioni, discutendo, inserendo, togliendo pezzi di emendamenti dal DL 112/08, è venuto fuori un comma 6 dell’art 63-bis che dice (lo metto in grassetto, così ripropongo tutta la norma):
Testo del decreto-legge comprendente le modificazioni apportate dalle Commissioni

Articolo 63-bis.
(Cinque per mille).

1. Per l’anno finanziario 2009, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi relative al periodo di imposta 2008, sulla base dei criteri e delle modalità di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 gennaio 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 22 del 27 gennaio 2006, fermo quanto già dovuto dai contribuenti a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche, una quota pari al cinque per mille dell’imposta stessa è destinata in base alla scelta del contribuente alle seguenti finalità:

a) sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, nonché delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali previsti dall’articolo 7, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383, e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), del citato decreto legislativo n. 460 del 1997;
b) finanziamento della ricerca scientifica e dell’università;
c) finanziamento della ricerca sanitaria;
d) sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente;
e) sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge.

2. Resta fermo il meccanismo dell’otto per mille di cui alla legge 20 maggio 1985, n. 222.
3. I soggetti di cui al comma 1 ammessi al riparto devono redigere, entro un anno dalla ricezione delle somme ad essi destinate, un apposito e separato rendiconto dal quale risulti, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente la destinazione delle somme ad essi attribuite.
4. Con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di richiesta, le liste dei soggetti ammessi al riparto e le modalità del riparto delle somme stesse nonché le modalità e i termini del recupero delle somme non rendicontate ai sensi del comma 3.
5. L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è integrata di 20 milioni di euro per l’anno 2009.
6. Le disposizioni che riconoscono contributi a favore di associazioni sportive dilettantistiche a valere sulle risorse derivanti dal cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche hanno effetto previa adozione di un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze che disciplina le relative modalità di attuazione, prevedendo particolari modalità di accesso al contributo, di controllo e di rendicontazione, nonché la limitazione dell’incentivo nei confronti delle sole associazioni sportive che svolgono una rilevante attività di interesse sociale.

In sintesi, vanno bene le associazioni sportive dilettantistiche (ASD), però
a. il Ministero dell’economia e delle finanze dovrà capire come far accedere le ASD, in relazione ai meccanismi di iscrizione (quindi si spera non più in automatico)
b. si richiede alle ASD lo svolgimento di una rilevante attività di interesse sociale. Cosa vuol dire? No more Yacht Club? Cosa è “sociale”, e cosa no? Siamo sicuri che sia l’espressione giusta? Davvero detto Ministero sa discernere il sociale dal suo contrario (asociale, insociale …)?

Se il legislatore ha un’idea – magari anche virtuosa – in testa, perché non sa tradurla in italiano?
Giudizio:
“Il ragazzo si impegna, ma rende meno di quanto potrebbe.”

Carlo Mazzini

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