5 per mille finanziato dai partiti che chiudono: buona questa!

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Tra le tante perle che i tecnici dimoranti a Palazzo Chigi e gli onorevoli assiepati in Parlamento ci hanno propinato con la spending review (aka DL 95/12 conv in L 135/12) ne scegliamo una che essendo moralistica è altamente immorale. Mi spiego.

Fate finta che un partito politico o movimento chiuda i battenti.

L’art 23 c 1-bis così recita:
1-bis. Nel caso in cui si verifichi l’estinzione di movimenti o partiti politici, le residue risorse inerenti agli eventuali avanzi registrati dai relativi rendiconti inerenti ai contributi erariali ricevuti, come certificati all’esito dei controlli previsti dall’articolo 9, possono essere versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati alle finalita’ di cui all’articolo 1, comma 337, della legge 23 dicembre 2005, n. 266.

Dicasi trionfo del tartufismo, del parlar levantino.

L’analisi della frase rileva che i finanziamenti pubblici già introitati da un partito che eventualmente intenda chiudere i battenti giocandosi pertanto la possibilità di banchettare a spese nostre e che abbia tra i tesorieri gente onesta (ipotetica dell’irrealtà), detti finanziamenti POSSONO essere versati nel fondo del 5 per mille.

POSSONO … già, proprio così. POSSONO.

Scrivere un “DEVONO” era troppo complesso? Peraltro DEVONO è più corto, 6 caratteri contro 7. Avrebbero sprecato meno inchiostro.

E’ chiaro che scrivere POSSONO riporta la palla del potere a qualcuno che qui non è però facile individuare.

Nel concreto, vediamo quali sono i possibili scenari:

1. i parlamentari di un partito confluiscono in altro partito ma danno mandato ad un fidato tesoriere di amministrare i fondi residui e di aspettare prima di estinguere l’ente (un partito è un’associazione non riconosciuta). Nessuna estinzione, nessuna devoluzione al fondo 5 per mille, dato che quei soldi possono venir bene per iniziative politiche dei politici emigrati in altra formazione. Credo che nessuno possa dall’esterno estinguere un’associazione non riconosciuta!

2. “estinguiamolo, dai” dicono i parlamentari, dandosi di gomito e facendosi l’occhiolino. Certo estinguono il partito ma non prima di averne svuotate le casse. Al fondo 5 per mille vanno zero euro.

3. In qualche modo, per qualche recondita ragione deve essere dichiarato estinto un partito e la Banda Bassotti che lo occupava non è stata abbastanza lesta. Nessun timore: il verbo POSSONO dà il “potere” (appunto) di scegliere se destinare quei soldi al fondo 5 per mille oppure no. Inoltre, chi decide la destinazione dei soldi, cioè chi ha il “potere”? Il Governo? Non sembra proprio. Gli stessi partecipanti alla chiusura / estinzione dell’ente? Ad oggi direi proprio loro!

Riassumendo. In ogni caso è verosimile che quei soldi non arriveranno mai al fondo statale del 5 per mille. Se avessero scritto DEVONO avremmo avuto a nostro favore almeno il terzo caso. Se avessero scritto che “sono forzosamente prelevati dall’autorità i fondi di fonte erariale destinati al finanziamento del partito che non abbia più parlamentari eletti” (o similia), il 5 per mille avrebbe potuto avvantaggiarsi di quei fondi.

Se poi tutta questa pantomima è stata scritta per dirci “sì abbiamo tagliato il 5 per mille (cosa che peraltro ancor nessuno ha detto), ma vedete, vi arrivano i fondi dei partiti che si estingueranno …”, una pernacchia sonora li travolgerà!

Carlo Mazzini

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