Bufala: 5 per mille alle banche. (aggiornamento 16.10)

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Come nasce una bufala?
Non parliamo del genere femminile del Bubalus bubalis, la cui produzione casearia – al netto delle porcherie scoperte di recente – tanto allieta i nostri palati.
Parliamo delle bufale come affermazione o notizia falsa, fatta girare per dolo o colpa di qualcuno.

Stamane mi sono arrivate, da diverse fonti, voci allarmanti sulla possibilità che il Governo italiano intenda attingere dalle risorse del 5 per mille per far fronte alla crisi delle banche (o presunte tali, perché continuarle a chiamarle così?).

La base della bufala è un testo ermetico di legge, ermetico nel senso che ad una prima lettura sembra appunto affermare quanto asserisce la bufala.
Il testo è l’art 1, c 7, lett a del DL 155/08 (pubblicato il 9 ottobre us in GU) che recita

“7. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, sono individuate per ciascuna operazione di cui al presente articolo le risorse necessarie per finanziare le operazioni stesse. Le predette risorse, da iscrivere in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, sono individuate in relazione a ciascuna operazione mediante:
a) riduzione lineare delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa di ciascun Ministero, con esclusione delle dotazioni di spesa di ciascuna missione connesse a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; alle spese per interessi; alle poste correttive e compensative delle entrate, comprese le
regolazioni contabili con le regioni; ai trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; del fondo ordinario delle universita’; delle risorse destinate alla ricerca; delle risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; nonche’ quelle dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali; …”

Ora, leggete bene e capirete che
a. il legislatore non sa scrivere
b. il lettore affrettato può capire male (come la gatta frettolosa fa i gattini ipovedenti – versione politically correct)
c. dato per assodato il punto a) è sempre meglio rileggere 2 o tre volte, fare analisi grammaticale, logica e del periodo prima di dire qualcosa che possa non essere corretto.

Tenete conto che questo promemoria non vale solo per chi poco mastica testi di legge, ma soprattutto per il sottoscritto e altri commentatori consapevoli (un minimo) delle cose di legge. Pertanto è un memento per me, sicuro – comunque – che le opportunità di errore futuro sono e saranno notevoli. Il mio impegno è di cascarci il numero minore possibile di volte.

In sostanza, il Governo per ora (non si sa mai!) non raccoglie dal 5 per mille le cifre necessarie a far stare in piedi il sistema pseudo bancario che ci ritroviamo.

Carlo Mazzini

AGGIORNAMENTO 16.10
Bufala confermata
Se andate nella pagina di scheda tecnica della Camera – qui – trovate che si parla del comma 7 nei termini che trovate qui sotto.

Cosa dicono? Dicono che per la lettera (a) il Ministero Economia e Finanza in generale può ridurre le dotazioni finanziarie (tutte le dotazioni!!!) tranne quelle che hanno carattere o natura obbligatoria (e in mezzo c’è il 5 per mille), per le quali, per forza non si può andare a defalcare i fondi.

Leggete:
“In particolare, il comma 7 dispone che le risorse necessarie per ciascuna operazione siano individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ed iscritte in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’economia . Tali risorse – il cui importo non è quantificato – sono individuate, mediante: a) la riduzione lineare delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa di ciascun Ministero, con esclusione di alcune categorie di spesa assimilabili in larga parte a spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria; b) la riduzione di singole autorizzazioni legislative di spesa; c) l’utilizzo mediante versamento in entrata di disponibilità esistenti sulle contabilità speciali, nonché sui conti di tesoreria intestati ad Amministrazioni pubbliche ed enti pubblici nazionali, con esclusione di quelli intestati alle Amministrazioni territoriali, con corrispondente riduzione delle relative autorizzazioni di spesa;d) l’emissione di titoli del debito pubblico.”

Cm

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2 commenti

  1. Nonprofitonline cita e riporta questo mio pezzo in conclusione di un ragionamento articolato e citazioni di chi (oltre a quel sito) ha ritenuto credibile la notizia.
    Grazie a nonprofitonline perché ha palesato un problema di informazione senza nasconderlo.
    E grazie per la citazione.

    Carlo Mazzini

  2. Caro Carlo,
    la notizia del 5×1000 sarà una bufala ma ieri (venerdì 17 ottobre) l’articolo di fondo del Corriere della Sera comunicava che i fondi dell’8×1000 dati allo stato non verranno per nulla destinati alle cause per cui tutti noi pensiamo che debbano essere usati . Non ricordo a memoria i numeri ma erano sconcertanti e ancora una volta lengenndoli mi sono sentita presa in giro come cittadina e come professionista a contatto quotidiano con ONP le cui Cause dovrebbero, in momenti difficili come questo, ricevere il massimo sostegno dei cittadini e del governo. Buon lavoro

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