Bufala: 5 per mille alle banche. Finalmente il Ministero conferma che … è una bufala

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Ecco la conferma alla nostra interpretazione.
Onestamente con un pò di ritardo, il sottosegretario Roccella così detta all’Agenzia ASCA.

(ASCA) – Roma, 16 ott – Il Governo non tagliera’ i fondi del 5 per mille per coprire i buchi delle banche. Ad assicurarlo il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella. ”I fondi, e ci tengo a dirlo, – ha spiegato il sottosegretario all’ASCA – non sono stati azzerati. Sono girate delle voci che si basano solo su un’interpretazione errata del testo, abbiamo chiesto chiarimenti sul testo noi stessi per essere certissimi. Ma non sono in gioco i fondi del 5 per mille. E lo dico per tranquillizzare le associazioni e i cittadini dal momento che il 5 per mille e’ il rapporto diretto tra i cittadini e i destinatari delle tasse”.

Si e’ trattato, dunque, solo di una cattiva interpretazione del decreto ”un punto e virgola che ha creato confusione, ma il testo e’ abbastanza chiaro”, ha aggiunto Roccella. Nell’articolo 1 del decreto comma 7, si legge infatti, ”sono individuate per ciascuna operazione di cui al presente articolo le risorse necessarie per finanziare le operazioni stesse. Le predette risorse, da iscrivere in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, sono individuate in relazione a ciascuna operazione mediante: riduzione lineare delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa di ciascun Ministero, con esclusione delle dotazioni di spesa di ciascuna missione connesse a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; alle spese per interessi; alle poste correttive e compensative delle entrate, comprese le regolazioni contabili con le regioni; ai trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; del fondo ordinario delle universita’; delle risorse destinate alla ricerca; delle risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; nonche’ quelle dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali”.

Dice “… il testo è abbastanza chiaro …”.

Mi consenta, sottosegretario. Io ho capito subito che non vi erano problemi, non grazie alla mia intelligenza (il più delle volte si comporta come la temperatura di Potenza: “non pervenuta”), ma grazie all’allenamento a leggere le norme.
Dico solo che la legge dovrebbe essere alla portata di tutti. Ma questo è un discorso che ha del rivoluzionario, e non sono tempi questi per fare rivoluzioni.
O no?

I miei commenti sulla norma li trovate sul prossimo numero di Vita.

Carlo Mazzini

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