5 per mille: Letta e Vignali, la parola ai permalosi

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gttSecondo il bel resoconto di Ettore Colombo su Vita, il Presidente Letta si sarebbe mostrato “contrariato” dal fatto che il non profit si sia lamentato del taglio a 400 milioni del 5 per mille, lamento gridato anche dalle pagine dei giornali con inserzione pubblicitaria ad hoc.
Gli fa da spalla l’onorevole Vignali – già (o ancora) della Compagnia delle Opere – il quale senza timore (della verità) afferma che nei precedenti anni il 5 per mille non era mai uscito direttamente dal ddl del Consiglio dei Ministri; l’onorevole non conosce i fatti, i quali – cocciutissimi – dicono che negli ultimi due anni il 5 per mille è uscito bello come CdM l’ha fatto direttamente … dal Consiglio dei Ministri.
Inoltre, a detta dell’ignaro onorevole, sarebbe merito dell’Intergruppo della Sussidiarietà (ora questa allegra compagnia ha un altro dimenticabilissimo nome) se il 5 per mille esiste. Devo dire che non appena sento di una qualche iniziativa ad opera di quell’Intergruppo inizio a fare gesti apotropaici, dato che la compagine di questi “amici del non profit” ha inanellato una serie di insuccessi, primo fra tutti una proposta ormai datata 4/5 anni del 5 per mille perpetuo e confluita nella legge delega come “promessa”, “garantita” ecc (a quali condizioni lo dico qui).
Il Vignali se la prende quindi con questi parvenu del non profit e dice:
“Rimane il dato di fatto: se il 5xmille esiste è merito dell’Intergruppo per la Sussidiarietà, non certo di chi arriva buon ultimo e cerca solo visibilità strumentalizzando le battaglie fatte da altri. Quattrocento milioni solo per il 2013 non sono affatto pochi perché i soldi mancano del tutto”
A parte la temerarietà di certe affermazioni, non capisco proprio a chi si rivolga Vignali.
Alle organizzazioni firmatarie dell’appello pubblico? Le organizzazioni che ogni giorno operano sul campo (e che hanno firmato l’appello pubblico) starebbero strumentalizzando le battaglie di altri e cercherebbero solo visibilità?
No, non può essere così sprovveduto, dai!
Magari si rivolge a chi come Patriarca, Beni e Bobba si sta spendendo per aumentare la dotazione del 5 per mille. Ma i primi due sono alla prima legislatura, e le cose che sostengono oggi – molto debolmente – le sostenevano prima – altrettanto debolmente -, quando fuori dal Palazzo criticavano – molto debolmente (e tre!) – il manovratore.
Bobba ha presentato il 20 giugno un progetto di legge – assolutamente deficitario nel contenuto e negli effetti, come altri – e anche se l’ha fatto pubblicare online sul sito della Camera solo a fine ottobre (avrà avuto qualche problema con la posta elettronica) ha il merito di averci provato.
Quindi l’accusa di parvenu non può essere rivolta neppure a loro.
E allora? A chi parla? Vede nemici che gli fregano le meravigliose idee? E tra chi? Tra i falchi o le colombe del suo partito (PdL) o tra i suoi alleati (PD e SC)?
Perché non fa i nomi, invece di sparare accuse al vento?
Ci dica, onorevole Vignali, chi rema contro la fantastica macchina da guerra dell’Intergruppo della Sussidiarietà tutta protesa a dare risorse al non profit, a sostenere – a voce e a volte neppure con quella – le cause della società civile? Ce lo dica, saremo i primi a farle eco nella sua denuncia!
Onorevole Vignali, siamo ben consci che aumentare da 400 a 500 milioni la dotazione del 5 per mille non sia facile, con i tempi che corrono. Ma lei sa meglio di noi – viene dalla CdO, no? – che quei 100 milioni sarebbero quelli meglio spesi dall’amministrazione pubblica, perché vanno a offrire servizi che l’amministrazione pubblica sosterrebbe con molti maggiori sforzi, in modo meno efficace, in tempi molto più lunghi, sempre che l’amministrazione pubblica li sostenga! E’ vero che 400 milioni di euro non sono pochi, ma non sono la cifra giusta, punto e basta. Se il contribuente legge 5 per mille si aspetta che lo Stato passi il suo 5 per mille di imposte pagate all’organizzazione prescelta. Non c’è tanto da capire.
Se non ne è persuaso, chiami la CdO. Confido che, con modi più urbani dei miei, le ripetano  gli stessi concetti che le ho espresso qui.
Se poi lei e il premier siete anche un po’ permalosi e non vi si può neppure dire che state sbagliando (nel dire certe cose, nel non finanziare sufficientemente il 5 per mille), beh, è un vostro problema.
Fate in modo che non diventi un nostro problema.
Carlo Mazzini
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