Dati del 5 per mille 2013: cosa aspettano a comunicarli?

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Partiamo da un concetto semplice semplice.

L’Agenzia delle Entrate ha i dati del 5 per mille 2013 fin dall’inizio di quest’anno se non da prima. A dire il vero, i calcoli del 5 per mille 2013 (redditi 2012) hanno iniziato a farli di sicuro a partire dal 1 ottobre 2014, una volta ricevute le dichiarazioni integrative (questo è quanto disse alla Corte dei Conti). C’è poi un passaggio che deve fare con i Ministeri interessati per avere la validazione delle liste, ma è pratica di poco tempo, sempre che uno utilizzi un computer, certo!

Quindi: cosa aspettano a pubblicare le liste del 5 per mille 2013?

Giusto per capirci: si tratta di soldi che lo Stato ha in pancia fin dal 2012, quando ha fatto trattenere dal sostituto d’imposta una parte delle imposte che l’anno successivo in sede di dichiarazioni dei redditi il contribuente avrebbe dovuto dichiarare, congiuntamente alla scelta del 5 per mille.

Qui di seguito riporto le date di quando sono stati comunicati i dati del 5 per mille (di due anni prima).

In alcuni anni (seconda edizione) si è scontato un grave ritardo dovuto da una serie di proroghe e ricorsi.

5 per mille 2012 – 9 aprile 2014
5 per mille 2011 – 9 maggio 2013
5 per mille 2010 – 4 maggio 2012
5 per mille 2009 – 28 febbraio 2011
5 per mille 2008 – 18 marzo 2010
5 per mille 2007 – 30 ottobre 2009
5 per mille 2006 – 7 giugno 2008
Noterete che è possibile per l’Agenzia delle Entrate comunicare persino in prossimità di marzo i valori del 5 per mille.
Come mai non lo fa? Cosa è successo quest’anno?
Si sono dimenticati di aggiornare il sistema operativo? Sono stati infettati da un malware mentre giocavano alla versione pc di Candy Crash?
A cosa servono questi dati? Perché molti amici di organizzazioni mi tempestano di telefonate (come fossi l’oracolo …) per chiedermi quando escono i dati?
Ora spiego le tre ragioni ai signori dei Ministeri, e dell’Agenzia delle Entrate:
1. Questione economica. Sapere di quali risorse si può disporre nel breve periodo, è cosa bella e giusta. Per poter programmare attività, per capire se i budget potranno essere rispettati ecc
2. Questione finanziaria. Sapere se a breve arriverà pecunia nelle casse è questione – a volte – di sopravvivenza.
3. Questione di efficacia di scelte di marketing / fundraising. 2 anni fa le organizzazioni hanno preso alcune decisioni in merito alle politiche di fundraising sul 5 per mille. Hanno fatto bene a prendere quelle decisioni? Sono state decisioni confortate da risultati incoraggianti? Alcune risposte possono essere date soltanto se si conoscono i dati, altrimenti si parla di aria fritta. Pensate se i dati fossero stati pubblicati tra dicembre e febbraio scorsi. Le organizzazioni avrebbero potuto correggere le politiche seguendo le indicazioni desumibili dai risultati dell’ultimo 5 per mille.
Ma perché dare queste sicurezze al terzo settore?
Forse perché il terzo settore è in realtà il primo settore?
Ma chi crede ancora a queste battute, a questi camouflage della realtà, a queste prese per i fondelli?
Davvero c’è qualcuno che ci crede?
Comunque, aspettiamo i risultati … magari escono questa settimana (mantra che sto ripetendo nell’ultimo mese).
Carlo Mazzini
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